In attesa dello sciopero generale indetto (in forma solitaria) dalla CGIL ma che contesta gli stessi punti che contestano gli altri sindacati confederali, si sta muovendo qualcosa, grazie ad una pressione insistente che parte dalla base, nella speranza che si riesca a fare qualcosa insieme anche tra sindacati. Come hanno fatto i sindaci dei nostri comuni, dandoci una bella lezione! Quando si tratta di manovre inique e ingiuste, i colori e le ideologie slittano in secondo piano.
Ecco la lettera di un delegato FIM-CISL della Carraro di Campodarsego, che sottolinea il disagio reale e che vuole dare voce ai malesseri e alle richieste degli operai.
Voglio portare anch'io una mia piccola riflessione.
In fabbrica rappresento 180 iscritti FIM.
Sono tanti? Sono pochi? Non lo so, quello che so è che faccio una fatica bestiale a mantenerli iscritti.
Forse qualcuno lo ha dimenticato, ma attualmente è più facile perdere una tessera che farla!
Sono questi NOSTRI ISCRITTI che mi chiedono di fare sciopero contro una manovra che tocca sempre e solo noi miseri operai.
Quando leggono che la CISL non sciopera perchè “veniamo da una brutta crisi e che questa crisi non è passata...” mi vengono a dire:
“MAURO, IO VOGLIO SCIOPERARE, PERCHE' NON SONO QUESTE OTTO ORE IN CUI NON SCIOPERO CHE MI FANNO RICCO, MA SONO LE ORE IN CUI STO A GUARDARE STO GOVERNO CHE MI DERUBA A FARMI DIVENTARE POVERO!”
Dulcis in fundo, con lo stravolgimento della manovra fatta ieri sera con l'attacco di nuovo alle pensioni, stamattina me ne hanno dette di tutti i colori.
La CISL cerca martiri o delegati?
Paradosso dei paradossi, la FIOM mi ricorda le parole di Bonanni e Angeletti alla nostra ultima manifestazione di giugno: “LA PROSSIMA VOLTA SARA' SCIOPERO!”.
Ripeto, sono adulto e vaccinato e so difendermi... ma mi sto incazzando.
Mauro Gallato, delegato FIM Carraro DriveTech
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