Mai come in questi mesi sto vivendo a contatto con la gente, operai, famiglie, immigrati... oltre al fatto che anch'io come padre, marito e lavoratore sono DENTRO le dinamiche quotidiane della vita.
Di fronte a quanto sta succedendo nel nostro Paese, tra scandali (quale partito si salva? quale nave è così sicura?) e tentativi di riforma (mercato del lavoro, legge elettorale, sistema fiscale, ecc...), osservo incuriosito le reazioni della gente e mi interrogo...
1. La gente preferisce schierarsi con chi contesta tutto e tutti, accusa e grida. Perchè in un certo modo rappresenta quel malessere interiore che è più collegato con il mondo delle relazioni affettive che con quello economico.
2. La sicurezza, la stabilità, la fiducia... sono sempre più esperienze che vengono collegate alla quantità di denaro e di servizi piuttosto che alla qualità delle relazioni, familiari, comunitarie, ecc...
3. La crescita è ormai sinonimo di mercato libero e di azioni commerciali. Sembra quasi che un Paese cresce, si sviluppa, è felice, sta bene... solamente se circolano soldi liquidi. Fanno girare il mercato, si dice. Ma un operaio sarà veramente più felice se il suo stipendio aumenterà di qualche centinaio di euro? Sarà veramente più felice se dentro ad un centro commerciale potrà comprare un prodotto in più?
4. A volte, come rappresentante sindacale, mi sembra di lottare per difendere i capricci di alcuni lavoratori, ho proprio la sensazione di aiutarli a scavarsi la fossa di una superficialità culturale che porta solo a tanta rabbia e cattiveria. Assisto a continue scenate che oltre ad essere sterili non fanno altro che rovinare il fegato di molti lavoratori. Avrei voglia di proporre un altro stile di vita, più fondato sulle relazioni che sul denaro. Ormai è questa la vera lotta di classe, da una parte "padroni e operai" indistintamente, soli a difendere i propri capricci individuali, dall'altra persone che cercano di creare relazioni, comunità, famiglia, amicizia... vero sostegno, unica pensione sicura!
Nessun commento:
Posta un commento