Tratto dalla lettera di natale di Giuseppe Stoppiglia
Degnati, o Signore, di tenermi alla tua porta, come servo sempre vigile e attento;
mandami come messaggero per il regno a invitare tutti alle tue nozze.
Non permettere ch’io affondi nelle sabbie mobili della noia,
non lasciarmi intristire nell’egoismo, in pareti strette senza cielo aperto.
Svegliami, se mi addormento nel dubbio e sotto la coltre della distrazione;
cercami, se mi perdo nelle molte strade tra grattacieli d’inutili cose.
Non permettere ch’io pieghi il mio cuore all’onda violenta dei molti;
tienimi alta la testa.
Tagore
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