Svegliarsi al mattino sani e sdraiati sul proprio letto non è così scontato, lo abbiamo pensato dopo aver visto le drammatiche immagini del terremoto che ha raso al suolo un'intera città. “Perchè proprio a me? - risuona incessantemente nella mente dei supestiti feriti, dei familiari delle vittime, dei migliaia di sfollati – cosa ho fatto per meritarmi una simile tragedia?” Domanda lecita che assale istintivamente chiunque non riesce a darsi delle risposte convincenti sull'accaduto. Purtroppo (per noi!) non sempre si può assistere come spettatori a fenomeni come lo tsunami in Indonesia o l'uragano Katrina negli Stati Uniti, prima o poi tocca anche a noi dividerci le responsabilità di appartenere a questo pianeta. Piuttosto dovremmo chiederci quale cultura del territorio è presente nei programmi di chi vuole dirigere un Paese, ma per il momento siamo concentrati a conoscere con precisione il numero dei morti e dei feriti in Abruzzo. Tra il suono delle sirene e l'impegno di molti volontari, lo sciame sismico continuerà, per molti giorni, a riassestare l'equilibrio mentale dei sopravvissuti, tra mille perchè e altrettanti sentimenti di disperazione. Il terremoto era stato preannunciato da un profeta di sventura: amara consolazione per chi ha perso tutto e deve ricominciare da zero. I soccorsi sono arrivati da tutte le regioni d'Italia manifestando una profonda solidarietà: fino a quando i 17mila senzatetto non riavranno una casa propria e potranno tornare alla vita “normale”?
Siamo in piena settimana santa, e abbiamo assistito in diretta alla processione di una via crucis reale che inaspettatamente si è dovuta fermare sotto le macerie della morte e dovrà passarne di tempo prima di vedere i segni della resurrezione o di una ricostruzione sociale. Castigo di Dio? Per cosa? “Siamo peggio di molti altri?” si chiederanno ancora confusi i credenti colpiti dal cataclisma. Risalendo lungo il fiume di domande prima o poi si arriverà alla sorgente: Perchè il male nel mondo? Perchè la morte degli innocenti? Silenzio. La fede vacilla. La speranza fatica a ricomporsi. Si cerca una causa, un presunto colpevole o un capro espiatorio che possa dare un senso dove senso non ce n'è. Perchè non hanno ascoltato il sismologo che aveva annunciato l'emergenza? Perchè non hanno costruito case, ospedali, scuole e chiese con criteri anti-sismici? Perchè Qualcuno dall'alto non è intervenuto? Se Dio è buono e non è intervenuto significa che non è onnipotente, se invece è onnipotente significa che non è buono. Se è buono e onnipotente significa che la sua logica non è conoscibile dall'uomo e che spetta a noi arraggiarci a sopravvivere. Con le nostre forze e la nostra buona volontà.
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