lunedì 11 luglio 2011

Il valore delle persone

Cosa rende buono il seminatore?
la quantità del seme sparso? dei solchi praticati? dei campi trattati? del raccolto? del ricavato? il numero dei giorni che lui vivrà?

Cosa rende buono il pastore?
il numero di pecore, di recinti, di cani da guardia, di lana venduta, il numero dei giorni che lui vivrà?

2 commenti:

  1. Secondo me la tenacia con cui pratica il suo lavoro, la pazienza e l'amore con cui lo fa, senza scoraggiarsi per gli insuccessi.

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  2. Il seminatore si giudica dai frutti, intendendo con il termine "frutti" non necessariamente solo il risultato della semina, ma ciò che deriva dal suo modo di seminare, la testimonianza, la pazienza, ecc.
    Un pastore che sia buono secondo me è quello che sa abdicare al suo ruolo accettando di essere guidato dalle stesse "pecore".

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