Commentando l'undicesimo capitolo della Genesi, Panikkar afferma che a Babele Dio ha sconfessato il tentativo di creare la grande torre che unificasse le varie tribù: "...il Signore... non sembra ben disposto verso simili imprese umane e, una volta ancora, li disperde su tutta la terra...". E Panikkar si chiede: "Che cosa accadrebbe se noi semplicemente smettessimo di affannarci a costruire questa tremenda torre unitaria? Che cosa, se invece dovessimo rimanere nelle nostre belle piccole capanne e case e focolari domestici e cupole e incominciassimo a costruire sentieri di comunicazione (invece che solo di trasporto), che potrebbero col tempo convertirsi in vie di comunione, fra diverse tribù, stili di vita, religioni, filosofie, colori, razze e tutto il resto?"
Il fondamento filosofico del pluralismo risiede nel pluralismo della realtà: la verità esiste, ma non è unica nel senso in cui noi l'intendiamo, perchè l'uomo non la esaurisce e non ne ha il monopolio.
(tratto da "Raimon Panikkar, L'altro come esperienza di rivelazione, L'altrapagina, 2008)
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