E' uscito questa settimana un articolo sulla rivista Grazia "Mi sono innamorata di un prete", dove tre donne raccontano la loro esperienza. Una di loro, Stefania, è una mia amica. Alla fine c'è anche un mio breve intervento. Rispetto ad altre interviste fatte, questa mi sembra quella più rispettosa e fedele. La giornalista, Cristina Giudici, che ringrazio, ha tralasciato le solite notizie da gossip e si è concentrata sulle reali testimonianze.
Due sottili precisazioni:
1. I preti non prendono i voti (come i religiosi), ma vengono ordinati. La promessa di celibato è puramente funzionale al ministero (secondo la dottrina cattolica).
2. Il titolo, alla mia intervista, "ex sacerdote sposato" è impreciso: andrebbe corretto con un semplice "prete sposato".
Non ho letto l'intervista, comunque Federico conosci il mio parere: sono cose che possono succedere, non c'è nulla di male in questo. Anche i preti sono esseri umani ed è assolutamente normale provare attrazione nei confronti di una donna . Assopire questi sentimenti è veramente triste.Beh, in fondo quello che è successo a te! Ciao, Federico!
RispondiEliminaho letto l'intervista. E' pazzesco come, alla fine, la maggior parte dei sacerdoti rinunciano all'amore per una donna...
RispondiEliminama perchè rinunciare a questo? L'amore è una delle cose più meravigliose che Dio ci regala....
se rinunciano non è vero amore. chi ama davvero e si accorge che sta nascendo un amore speciale ma non previsto e che tale amore reale non è in competizione con uno ideale, chiede un periodo per discernere e capire dove orientare la propria vita. e poi sceglie. compito dei colleghi preti sarebbe la solidarietà e non l'ostracismo
RispondiEliminax me vero matrimonio e vero sacerdozio non sono compatibili.
ammiro chi ha coraggio di scegliere confidando che lasciare la chiesa non è tradirla, ma un'opportunità per portare casomai l'amore e la pace in ognni luogo, non solo dentro le mura di chiese e regole.
mi indigno e scandalizzo invece quando scopro preti ( e non sono pochi)che conducono una doppia vita per decenni:una discreta serie di esperienze sessuali disinvolte senza sancire in alcun modo il tipo di relazione (e in barba ad ogni promessa di fedeltà a castita)
o che hanno una compagna storica spacciata per perpetua o segretaria (con cui convivono pure)e magari contemporaneamente altre esperienze di cui nessuno sa e saprà mai (tanto la loro vita ormai è all'insegna dell'assoluta indipendenza e liberta).
o che hanno relazioni clandestine con donne a cui il prete promette un futuro insieme salvo poi cambiare idea per vari motivi (paura,indecisione, ipocrisia, smania di potere, carriera..).
l'articolo è per me un po troppo generico ed eccesivamente didascalico. si limita a riportare a casi. peccato
andava enfatizzato il dramma della donna che vive spesso in solitudine questa relazione spesso infelice , tormentata, e senza happy end. a volte gli strascichi consistono anche nella perdita di fiducia in Dio oltre che negli uomini e nelle relazioni in generale.
ma anche la meschinita, immaturità, talvolta la criminosità di chi determina queste situazioni e spesso resta indifferente ai danni che provoca alle non poche persone coinvolte.
Caro anonimo, grazie per il tuo intervento. Vorrei chiederti come mai secondo te vero matrimonio e vero sacerdozio non possono essere compatibili. Condivido la superficialità di molti articoli che non sottolineano abbastanza la sofferenza della donna, ma si concentrano piuttosto sullo scandalo del prete. Vedi oggi "mattino di padova" (http://mattinopadova.gelocal.it/dettaglio/prete-padovano-sinnamora-e-lascia-la-parrocchia/2321615), un altro prete è in prima pagina, perchè si innamora della parrocchiana. E quella donna? Perchè non fa notizia lei, e il coraggio di intraprendere una relazione pericolosa... Ora cerco di scrivere un articolo...
RispondiEliminaQuella donna, tristemente, Fede, non fa notizia perchè la gente non vuole condividere la sofferenza, ma vuole solo il gossip, lo scandalo,il nome del prete che ha "tradito".
RispondiEliminaA qualcuno interessa dar voce alle donne, ai figli, che soffrono in silenzio? qualcuno ammira il coraggio che queste donne hanno nel venire allo scoperto, non per condannare o per accusare, ma per amore, per amore della verità, per amore di se stesse e, ove esistano, dei propri figli, e, perchè no, anche degli uomini che amano o che hanno amato. Questo è troppo difficile da concepire, perchè la gente non vuole e non sa "mettersi nei panni", mettersi in "empatia (soffrire con)" con nessuno dei soggetti coinvolti, nemmeno con il prete.
Loro vogliono soltanto il brivido, il titolone, l'emozione improvvisa ed effimera nella loro vita piatta, così, giusto per sobbalzare un attimo!
L
Tra ieri ed oggi, in seguito al mio intervento su Grazia, alcune giornaliste mi hanno telefonato per invitarmi a due trasmissioni televisive, pomeriggio su Rai 2 e pomeriggio 5. Ma ho rifiutato, non perchè me la tiro..., ma perchè ho già avuto esperienze negative con la televisione. Preferisco comunicare scrivendo, almeno per ora. Oggi, su Il Mattino di Padova, c'è un mio articolo, appunto.
RispondiEliminaStefania
RispondiEliminaGuarda, io sto con un Sacerdote, molto più grande di me, ci baciamo spesso e un paio di volte abbiamo anche fatto l'amore ed è stato meraviglioso! Non ho sofferenza, siamo felici e ci amiamo ogni giorno di più! Non sono mai stata così felice come da quanto sto con lui :) e che mi interessa se è Sacerdote e non mi sposa (ufficialmente)? Per me è l'amore che c'è tra noi che ci sposa, e dato che Dio è Amore......... il fatto si spiega da se :D
Mi auguro che anche per il prete il vostro rapporto sia motivo di gioia e di arricchimento... non di frustrazione! Auguri tanti, se avete trovato il vostro equilibrio...continuate così!
RispondiEliminaun abbraccio
Ciao Federico....io sono appena reduce da una bellissima storia..con un prete...anche se lui non mi ha mai dato sicurezze ....è stata una bellissima storia...anche se lui ha sempre parlato del nostro amore come un amore impossibile.Però io ho sentito il suo cuore ...la sua anima....il suo amore...l'ho sentito tutto....
RispondiEliminaE' stato lui a cercarmi....mi sono confidata con lui perchè avevo problemi nella relazione con mio marito...problemi da lungo tempo...da anni..adesso mi sono separata....ma non è di questo che voglio parlare.
....mai avrei pensato di poter vivere una storia con un prete....io non l'ho assolutamente cercato..
Ho sempre creduto.....ho sempre avuto principi i valori molto forti....e questa storia è stata per me come un terremoto....mi ha sconvolto....mi ha minato da tutti i punti di vista...però l'ho vissuta pienamente...perchè mi sono innamorata per la prima volta nella mia vita all'età di quarant'anni!!!!Quindi gli ho dato il mio amore...il mio cuore... tutta me stessa....
Io non ero la prima storia per lui...ed io ingenua...quando l'ho saputo...non ci ho capito più niente..mi si è aperto un mondo che non conoscevo...
Io...da parte mia...sono certa di aver trovato il lui il vero amore della mia vita.....quello che pensavo non potesse esistere.....ho condiviso con lui momenti speciali....il solo abbracciarlo era un emozione incredibile....poi c'è stato molto di più e per me è stata una storia incredibile....ero felice....anche nella difficoltà di vivere questa storia...
Poi sono arrivati i problemi....lui che prima mi chiamava "amore"...."tesoro" e che mi parlava con il cuore e l'anima...ha cominciato ad allontanarsi...
però quando ci vedevamo....tutto era come prima.....mi ha detto spesso che era innamorato di me...e che non aveva mai vissuto una storia così.....provava con me delle emozioni speciali....
però....sebbene io non gli abbia mai chiesto di rinunciare alla sua scelta...non perchè non lo volessi...ma ero in un percorso di vita particolare e non potevo affrontare una situazione così forte(ho anche dei bambini)lui ha deciso CHE NON SAPEVA ACCETTARE L'AMORE CHE PROVAVA PER ME" e ha deciso di mettere un punto alla nostra storia...dopo circa un anno..
a me si è spezzato il cuore....non riesco a riprendermi...perchè sapere che mi ama...ma che è così vigliacco e con non ha il coraggio di scegliere....anzi lascia tutto nel sacrificio e nella sofferenza...mi fa stare infinitamente male....
questo mi fa pensare che l'amore che diceva, e che mi ha detto anche dopo aver deciso di finire tutto,non fosse poi così vero ed intenso....mi sono sentita presa in giro ed usata.....
non riesco a farmene una ragione.....allora ti domando...visto che magari tu puoi capire meglio di me quello che un prete può pensare e sentire....io cosa devo fare....DEVO SPARIRE DALLA SUA VITA IN SILENZIO...o devo fargli sentire tutto il mio profondo amore in modo che lui trovi il coraggio di fare una scelta....
io dentro di me sento che ho perso la cosa più importante della mia vita e che non ne ritroverò mai una uguale..!!!Io non riesco a farmene una ragione....ci ho provato con tutte le mie forze....
il problema è che lui si è chiuso al punto tale...che quando lo cerco non mi risponde mai......e così io non ho più provato a cercarlo....
sono straziata....nel pieno del dolore profondo....e in tutto questo ho perso anche la fede che avevo...non riesco più a pregare e a credere....ho perso tutti i miei punti di riferimento...e poi ho perso lui!!!
Ho paura che lui scappi e che nel dolore si allontani da me...che si obblighi a portare questa croce per punizione....e che si abitui a questo dolore...e se io sparisco...lo aiuto in tutto questo....poi quando si sarà ripreso e mi avrà dimenticato...chissà forse si lascerà andare ad altre emozioni......meno importanti che lo potranno confortare....
non so cosa devo fare.....
Non ho probabilmente esperienze forti da condividere, ma per quello che ho vissuto mi trovo pienamente d'accordo con Federico. Ho avuto modo di conoscere diversi preti che si sono alternati nella parrocchia che frequento : carismi diversi, sensibilità diverse, per tutti una grande passione : Gesù. Due di loro, nel corso degli anni, hanno lasciato la parrocchia perché si sono innamorati, perdutamente, e hanno deciso di formare una famiglia. Di fronte a questi eventi è chiaro che la comunità si divide tra chi si dimostra c solidale e comprensivo, pur nel dispiacere di vederli partire come se fossero criminali, e chi invece, non potendo più dare il cattivo esempio, si prende la briga di dare addosso. Capita anche ai laici che fanno scelte non-convenzionali, o semplicemente non capite, e bisogna armarsi di una sana dose di cuore e forza per non farsi prendere dallo sconforto. Recentemente ho avuto modo di approfondire questa tematica con un amico sacerdote al quale sono molto legata, perché credo fermamente nella possibilità della coesistenza, a certe condizioni, della vocazione sacerdotale e familiare. Lui sostiene che questo non è possibile, che il prete non è un lavoro ma una missione che impiega l'intera giornata. Ho replicato quello che vedo e che mi pare di capire : che anche i laici a volte scelgono professioni, io mi occupo di psicologia in campo giuridico, che li impegnano e che mai lascerebbero. Ma l'amore, il calore di un abbraccio quando torni a casa, la famiglia, queste sono sensazioni che prescindono dalla propria "missione", sono affetti che esistono oltre e insieme ai propri sogni. Se per sposare mio marito avessi dovuto rinunciare al mio lavoro, certamente avrei rinunciato, ma a costo di una sofferenza ( la mia ) e di un senso di colpa ( il suo ) assolutamente inutile. Forse sono banale, ma so bene che non è da tutti far coincidere aspirazioni e affetti, ci vogliono carisma, tanta buona volontà e più di una botta di fortuna : ma se capita che un prete sia tanto fortunato, dopo aver ricevuto la vocazione, da innamorarsi, ricambiato, di una persona che è pronta ad assecondare, capire e aiutare questo marito così speciale, ma porca pupazza, ma che possa sposarsi!
RispondiEliminagrazie per il tuo contributo concreto, per niente banale. Cito la frase che mi ha più colpito: "Se per sposare mio marito avessi dovuto rinunciare al mio lavoro, certamente avrei rinunciato, ma a costo di una sofferenza ( la mia ) e di un senso di colpa ( il suo ) assolutamente inutile". Grazie ancora
RispondiEliminaGrazie a Te di aver pubblicato il mio piccolo intervento. Ti faccio i complimenti per il blog e per le belle riflessioni che pubblicate : stai facendo un lavoro molto utile, perché sono ancora moltissime le persone, laici e sacerdoti, che relegano la questione dell'abolizione dell'obbligo del celibato a mere situazioni sentimentali. C'è tutto un mondo dietro, fatto di quotidianità, di lavoro, di progetti concreti, da discutere. Ho letto recentemente "il cuore dei preti", con una insuperabile prefazione del cardinal Martini : concordo con la delicatezza con cui si affronta la tematica. Io credo che l'ingiustizia peggiore che questa regola secolare abbia provocato nei 900 anni di vigenza consista nell'aver considerato il cuore umano, il cuore del religioso, come un universo finito : o sei di Dio, o sei di una donna. Come si può abbracciare l'infinita tenerezza di Dio e non aver fiducia nelle illimitate capacità d'amore dell'uomo? certo , ci sono uomini e uomini, non tutti siamo in grado di riuscire ad occuparci e bene di più cose. Ma i sacerdoti sono vocati proprio per il loro particolare carisma. Angi.
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