...e dei lavoratori
Marco Paolini a Padova, ospite di CGIL, CISL e UIL, ricorda che il primo maggio è la festa dell'uguaglianza. Da non confondere con la confidenza! Non ha fatto nomi, ma l'applauso spontaneo è stato più che eloquente. C'è chi compra persone, leggi, democrazia con i sorrisi, le pacche sulla spalle, gli inviti a cena. E in cambio di una confidenza interessata elimina l'uguaglianza.
Poi legge don Milani. Un inno alla libertà di coscienza, alla responsabilità e all'essere adulti. Mentre un milione di fedeli festeggia la beatificazione di Giovanni Paolo II, c'è chi festeggia in piazza, superando alcune inutili divisioni, la beatificazione del lavoro. Quello onesto, quello sicuro, quello che favorisce il bene della comunità.
La piazza rimane il luogo della manifestazione, della protesta, del sentire popolare, della democrazia. E mentre abbiamo sostenuto e apprezzato le rivolte non violente nel Magreb contro alcuni dittatori - sostiene il segretario della CGIL - in Italia i movimenti dal basso fanno paura.
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