domenica 18 gennaio 2009

IL DOVERE DELLA VERITA'

Con dolore la Sinistra Cristiana dichiara la propria impotenza, come del resto è di tutti, di fronte alla tragedia della guerra su Gaza. È giusto fare manifestazioni di protesta, presidi, appelli e cortei, è necessario che i governi esercitino una risoluta pressione su Israele, ma non è possibile fare molto di più. Il problema supera infatti le attuali capacità della politica e forse della stessa cultura dell’Occidente. È il problema del rapporto di Israele con le nazioni, ed è quello dei rapporti delle grandi potenze mondiali, e segnatamente degli Stati Uniti, con i popoli “non allineati” e i soggetti politici non obbedienti. Perché i palestinesi possano vivere, Israele non perda se stesso, l’Occidente ritrovi la strada e ci sia la pace, tali rapporti devono essere radicalmente cambiati.
Resta però il dovere della verità, la cui efficacia politica, benché ignota ai più, è superiore a quella della propaganda e della menzogna. Tale dovere comporta che niente sia taciuto delle cose che pur nel diluvio delle informazioni restano nascoste.
(Raniero la Valle)

Perché una cosa sia chiara a tutti: l’unica speranza di porre fine alla barbarie in Palestina sta nella presa di posizione decisa dell’opinione pubblica occidentale, nella sua ribellione alla narrativa mendace che da 60 anni permette a Israele di torturare un intero popolo innocente e prigioniero nell’indifferenza del mondo che conta, quando non con la sua attiva partecipazione. Ma se gli intellettuali non fanno il loro dovere di denuncia della verità, se cioè non sono disposti a riconoscere ciò che l’evidenza della Storia gli sbatte in faccia da decenni, e se non hanno il coraggio di chiamarla pubblicamente col suo nome, che è: Pulizia Etnica dei palestinesi, mai si arriverà alla pace laggiù. E l’orrore continua. Essi, di quegli orrori, hanno una piena e primaria corresponsabilità.
(Paolo Bernard)

Forse sarebbe ora di ascoltare chi la vede diversamente da noi senza sparargli in viso.
Forse sarebbe ora di imparare dalla storia e non diventare carnefici dopo essere stati vittime.
Forse sarebbe ora di appoggiare chi vuole la pace e non vendere armi o finanziare chi vuole la guerra.
Forse sarebbe ora di vedere film ebraici come ''Walzer con Bashir'' e capire quanto solo un israeliano possa osare dire certe cose senza essere tacciato di antisemitismo.
Forse sarebbe ora di chiederci SE siamo democratici (allora anche Hamas ha vinto le elezioni...) e se stiamo al gioco solo se ci conviene...
Forse sarebbe ora di togliere il diritto di veto all'ONU...
Forse sarebbe ora di dire che l'integralismo, sia esso musulmano, cristiano, ebraico, induista, ateo, comunista, fascista, altri non è che odio.
Forse sarebbe ora di cambiare, a partire da noi stessi, per l'umanità.
Forse.
(Sherabdorje)

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