martedì 10 novembre 2009

DALL'ECUADOR... I PROBLEMI REALI

DAL NOSTRO "INVIATO" FABIO LAZZARO



Querido amigo/a qué tal? Me gustaría poder escribir en castellano ya que lo utilizo todos los días y es por mi bastante familiar, pero no puedo… para que me entiendas.

Mi sforzo… cambio lingua.

Anche se sento sempre meno mio l’italiano e l’Italia con problematiche cosí sciocche, come preoccuparsi se ci deve o non ci deve stare un crocifisso su una parete…. Di fronte ai problemi reali del mondo, dell’ecologia, dell’ingiustizia, della povertá, della mancanza d’acqua per i cambi climatici che qui in Ecuador ha portato alla scelta, dalla settimana scorsa, di black-out di energia per 4-5 ore ogni giorno... in tutto il paese... anche se sento poco mio questo paese della “Bella Italia” (come lo chiamano qui) cercheró di scrivere qualche riga in italiano.
Lo faccio perché ho promesso di scrivere su questo sito una volta al mese e perché é un modo per esprimere amicizia e ringraziamento a tante persone che mi sono vicine a distanza, che aspettano un messaggio e che vogliono essere vicine a popoli lontani per conoscere, per capire e per prendere posizione.
Il tempo non mi permette di scrivere molto, anche se vorrei farlo ogni giorno per condividere la bellezza di vivere in Ecuador per quello che vedo, tocco, respiro ogni giorno.
Dopo le violente proteste e gli scioperi del mese di settembre.. ora é la volta dei black-out di energia e che bello aver dovuto fare 300 metri l’altro giorno per trovare una televisione accesa nella zona dove c’era energia per poter vedere la partita di calcio della Liga di Quito che é riuscita ad arrivare alla semifinale della “Coppa Campioni” d’America Latina.
Come non parlare dell’incontro avuto ieri con 80 giovani e adolescenti di comunitá contadine raggiunti mediante autostop ieri (perché di domenica quasi non ci sono bus) che hanno accettato di partecipare a un incontro guidato da me a nome della Fondazione MCCH per cui lavoro.
Come non comunicare per lo meno qualcosa dei volti dei bimbi che sempre mi spiazzano qui, con sorrisi che sanno risaltare piú dello sporco del viso o delle scarpe bucate.
Come non ricordare la tristezza con cui partecipo la domenica a S.Messe noiosissime con una voglia matta di alzare la mano e di fare domande… ma non “é liturgico”!
Come non parlare dei 5 piani del mio condominio che ogni giorno affronto per raccogliere acqua perché non arriva fin sopra prima delle 11 di notte.
Come non parlare delle splendide ma difficili comunitá indigene a 3500-4000mt dove vado ogni settimana per aiutare con incontri di formazione umana, sociale e spirituale e dove sempre trovo sorprese, accoglienza, desiderio di unire le forze, di essere solidali, di vincere l’ingiustizia, le divisioni e la povertá attraverso l’organizzazione e l’unione comunitaria. “El pueblo unido jamás será vencido”.
Come non parlare della tre-giorni in cui mi trovo oggi a Quito per verificare l’andamento del 2009 secondo gli obiettivi propostisi insieme alle altre organizzazioni con cui collaboriamo nel mondo rurale e programmare linee d’azione per il 2010.
Come non parlare dei momenti in cui aiuto a pregare alcuni gruppi e mi sento veramente prete, o meglio consacrato per sempre…a un Dio che non sto rinnegando (come neanche la Chiesa, solo sto rinnegando la vita clericale e uno stile di chiesa che secondo me non serve a nessuno!) e consacrato a un Popolo a cui sono stato inviato non per Caso e che voglio servire per sempre, ma con un amore e uno stile di laico.
Laico come lo fu Gesú per 30 anni a Nazareth e come lo fu anche negli anni della vita pubblica, con una vita santa nella sua ordinarietá e vicinanza ai piú marginati… fino alle ultime conseguenze.. come quelle a cui sono arrivato io, a cui é arrivato Federico, é arrivata un’amica suora che in questi giorni qui ha scelto di uscire dal convento… quelle conseguenze (diverse per ognuno secondo la storia e il rispetto che Dio ha per ciascuno e ciascuna) a cui arrivano, per cammini diversi (rispettando ogni scelta), tante e sempre piú numerose persone che vogliono essere libere, vere e non silenziosamente conniventi con uno stile politico, culturale e religioso che ha poco o nulla dello stile di Gesú.
Lui che non é venuto a dividere (come si sta facendo con il tema del crocifisso, del velo, delle moschee o della religione cattolica in classe…. in questi gg nella lontana Italia), non é venuto per fondare una religione, non é venuto per creare la casta del clero… é venuto e continua a venire per molto di piú: per illuminare le nostre menti e i nostri cuori, per credere veramente alla nostra coscienza guidata dallo Spirito (che non é proprietá privata del clero o di alcuni piú di altri) e farci sentire come Dio continua a dare la vita per te, per me, e si mette a lavarci i piedi sempre, come Dio non é triste se un prete si “spreta”… ma é triste quando si perde il cuore del messaggio rivoluzionario del Vangelo, delle Beatitudini, che io sto scoprendo e che ti assicuro MI RIEMPIE DI PACE!
Buon mese a te. Alla prossima. Spero essere un po’ meno in ritardo con la lettera mensile di dicembre.

P.S.: Se qualcuno volesse conocere l’Ecuador e il suo popolo, attraverso i progetti della nostra fondazione… sto iniziando a pensare di organizzare un Viaggio Alternativo per la prossima estate. Fatti vivo/a e ci organizziamo. O se ti sembra interessante visita il sito della nostra Fondazione: www.fundmcch.com.ec

Fabio Lazzaro, fratello nello spirito e nella fede di Federico. (fabiofubex@gmail.com)

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