lunedì 23 novembre 2009

SIAMO DAVVERO IN UN SISTEMA DEMOCRATICO?

La puntata di Report di ieri svela un'altra anomalia presente nella politica italiana.

LOTTA DI POTERI

Slittamento progressivo del potere legislativo dai rami del parlamento all’esecutivo. È quanto sta avvenendo legislatura dopo legislatura dall’inizio della cosiddetta seconda repubblica in poi. Come?
Realizzando il programma di governo attraverso decreti legge d’urgenza e disegni di legge di iniziativa governativa combinati alla richiesta di fiducia. Risultato? Tempi contingentati, blocco di emendamenti di qualsiasi tipo in aula e votazione. Fino a oggi nel corso di questa legislatura è stata chiesta la fiducia per 26 volte - l’ultima sulla privatizzazione dell’acqua - e il lavoro delle camere è ridotto sempre più a una ratifica di decisioni prese dal governo.
In Germania, dall’inizio della storia della repubblica federale, la fiducia è stata chiesta in tutto per 5 volte e i decreti d’urgenza non esistono, o meglio si ricorre a questi solo in caso di guerra o grandi catastrofi.
In Francia con la revisione costituzionale del 2008 le assemblee parlamentari hanno visto rafforzarsi il proprio ruolo, tuttavia Ségolène Royal, prima delle ultime elezioni presidenziali, di fronte a quella che è una crisi delle rappresentanza dei cittadini in politica, lanciò una sfida: una terza camera di cittadini sorteggiati in un campione molto vasto, in modo da rappresentare efficacemente la società, a cui governo e parlamento deve rendere conto. Successe un finimondo da destra a sinistra, partito socialista compreso. Attualmente la Royal sta sperimentando la democrazia partecipativa a Poitiers nella regione che presiede.

In un sistema democratico - comunque - la tripartizione dei poteri - esecutivo, legislativo, giudiziario - e la loro indipendenza è la condizione fondamentale della dialettica democratica.
Cosa succede se i ruoli e i poteri si sbilanciano e si confondono?

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