Poesia di un amico che è passato "da potente autorità a precario mendicante di essenza del vivere e dell'esistere".
Processo
(29 gennaio 2009)
Ti si giudica ribelle.
Ti si addossano le colpe.
Ti si annida dentro
il senso di colpa
che altri formulano per te.
Inevitabile giudizio.
Ti si diceva bravo.
Ti si considerava capace.
Ti sei calato nel ruolo
non lo respingevi certo.
Sapevi la tua parte
ma tu non eri.
Ti si lodava.
Ti si riconosceva come dono.
Ti sei dato tutto
prosciugato fino in fondo
tu hai lasciato fare
non poteva essere altrimenti.
Ti sei fidato di Dio.
Ti sei dedicato agli uomini.
Ti sei fidato dell’uomo
e hai provato il limite
la fatica di esistere
il senso del vivere.
E ora sei solo.
Tremendamente solo.
Te con il tuo Dio.
La tua coscienza
e una certezza:
essere te stesso.
Ivano Maddalena
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