[...]Ma come restituire una volta per tutte la Rai ai suoi legittimi proprietari, cioè ai cittadini che pagano il canone, sottraendola al controllo dei partiti e dei potenti che ad ogni elezione la considerano un bottino da spartirsi per quote? Come garantire nei TG e nei GR un autentico pluralismo, dando voce non solo alla politica ma anche e soprattutto alle tantissime articolazioni della società (associazioni, sindacati, università, scuole, centri di ricerca, comunità locali)? Per quale via riportare all’interno dell’azienda l’ideazione dei palinsesti, oggi largamente delegata alle società esterne che adattano format di importazione? Quale dev’essere il corretto rapporto fra programmi e pubblicità in un autentico servizio pubblico? In che modo designare gli amministratori della Rai perché questa sia al servizio di tutti?
Gilberto Squizzato
LA TV CHE NON C’E’ (come e perché riformare la Rai), Minimum Fax, pag. 237, € 13,00
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