Questa sera, alle ore 21.30, il carissimo don Franco sarà ospite al Pride Village di Padova, per un dibattito col pubblico sui temi caldi che riguardano la fede e la religione.
Insomma, c'è sete di Dio e non di Chiesa, di parole vere e non di prediche, di coerenza di vita e non di narcisismo o schizofrenia.
Per chi non lo conosce o non ha mai letto i suoi libri, don Franco è una persona semplice, umile, intellettualmente preparata, in continua ricerca. Non serve fissare un appuntamento per parlargli e non chiede soldi per i suoi interventi, viaggia solamente con mezzi pubblici e vive del sostegno della sua comunità. Pur essendo stato ridotto allo stato laicale nel 2003 dall’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Joseph Ratzinger, a causa delle sue posizioni non conformi alla dottrina cattolica, continua il suo servizio presbiterale, più convinto che mai.
Celebra l'eucarestia domenicale con la sua comunità, in una sala comunale di Pinerolo, lasciando a due o tre persone, a turno, il compito di preparare la riflessione, dopo le letture. Spezza il pane e benedice l'acqua, al posto del vino, per rispetto degli ex-alcolisti, e benedice l'amore di coppie sia etero che omo. Prima le persone e poi le leggi, i dogmi, i riti.
Non conosco Don Franco, ma da come lo descrivi ci sarebbe proprio bisogno di persone così, persone che riescono a farsi amare e così avvicinare al Vangelo. Ricordo anch'io durante l'adolescenza non andavo più in Chiesa, delusa da sacerdoti e gente praticante, che si comportano in modo diverso da ciò che predicano. Certo, tutti siamo esseri umani e tutti sbagliamo, ma è anche importante ammettere i propri errori. E poi ci vorebbe una "Chiesa più Chiesa"...Bella l'idea di far preparare a turno la riflessione alle persone, così si sentono più coinvolte e splendida l'idea di benedire l'acqua e non il vino...quanta sensibilità!
RispondiEliminaAmmettere i propri errori! Magari! Cara Sara è proprio qua il problema, manca l'umiltà di camminare insieme, di farsi aiutare anche dagli altri, e di non vergognarsi dei propri errori se questi servono per migliorare. un abbraccio
RispondiElimina