Perchè la stampa attacca continuamente la Chiesa? Domanda lecita, che l'amico Renato di Vicenza si pone...
Caro Federico leggo con piacere, o meglio ti seguo, nel tuo blog e in margine alle ultime due riflessioni legate al tema "pedofilia", mi permetto di segnalarti che di fronte al tema non si hanno parole e si rimane sconcertati.
Tuttavia una cosa ti chiedo sulla quale riflettere: non ti pare che l'argomento pedofilia sia un modo per indebolire o attaccare la chiesa dal suo Vertice in giù? Soprattutto perché si sa che la pedofilia avviene soprattutto in casa, in famiglia, nell'80 per cento dei casi. Ora se accade in famiglia non fa notizia, se accade in una parrocchia con un prete allora fa notizia. Pensa ad es. ai casi dei preti che si sposano come te, don Sante e don Paolo Spoladore tutti oggetto di notevole attenzione da parte della stampa. Ma quante sono le coppie sposate che si lasciano e fanno dei figli un pacchetto da spedire al fine settimana da un coniuge all'altro? Eppure quelli non fanno notizia e sono soli più che mai.
Ora ritornando al tema pedofilia va riconosciuto che chi la attua commette abberrazione, ma le vittime da quanto leggo sono state oggetto 30 anni fa di tale violenza. Ora tutti parlano, ma temo che ci sia la volontà - dammene tu conferma - da parte della stampa di indebolire la Chiesa e niente di più, attaccandola su un fronte dove la Chiesa non può più difendersi, ma riconoscere l'errore di aver sempre taciuto. Ma si taceva anche nelle famiglie, questo me lo dice anche mia madre dall'alto dei suoi 84 anni, che da piccola veniva avvisata dalla madre,(mia nonna) quando andavano a far filò, di guardarsi dall'uomo "col difetto" : io pensavo all'uomo gay, mentre invece era il pedofilo che amava farsi le ragazzine, ma si taceva per salvare l'onore della famiglia sia del pedofilo sia della eventuale bambina oggetto del pedofilo: quella bambina sarebbe poi stata rovinata nell'onore per sempre (per me mentalità fascista del fa e non si dice).
Ora io sono ben lieto che si riuniscano a Verona le vittime dei preti pedofili, ma trovo strumentale solo dei preti pedofili, che amplino anche alle famiglie. Vedi tu, sono considerazioni su argomenti così delicati che mi spaventa solo il pensarci: non capisco cosa ci trovino le persone adulte su un bambino/a innocente.
Ciao Renato
Caro Renato,
proprio il fatto di essere cresciuti in una mentalità del "le cose brutte non si dicono"... ora ne paghiamo le conseguenze. In Italia però devi ammettere che si dà un'importanza esagerata ai discorsi del papa, dei vescovi, basta ascoltare i telegiornali! Quindi è vero che alcune notizie sono semplicemente pettegolezzi, però in molti casi, soprattutto all'estero, la stampa ci campa molto su questo controsenso: se un prete non si riconosce come tutti gli altri, anzi ha bisogno persino di un titolo davanti al suo nome, allora un suo errore deve avere più peso, soprattutto se è la perfetta negazione di quanto predica. Mi pare sia questo il punto. Non è un attacco fine a se stesso, credo. E' semplicemente il prezzo che dobbiamo pagare per secoli di silenzio e di omertà, di privilegi e ingiustizie.
A presto
Federico
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