Non lo so perchè!
Alcuni anni fa, economisti critici dello sviluppo economico moderno, mettevano in discusione l'equazione matematica secondo la quale ad un progressivo aumento del PIL nazionale corrispondeva un aumento del benessere della società. E il loro esempio è molto attuale!
Aumentando gli incidenti stradali aumenta il PIL. Come è possibile? Quando vi è un incremento dell'attività dei carri attrezzi e delle officine meccaniche, è stato comprato o venduto più sangue, i medici, gli infermieri e gli avvocati hanno lavorato di più... il PIL di un Paese cresce!
Il PIL ci dice che l'economia sta andando bene. Secondo gli economisti convenzionali, più il PIL è alto, meglio stiamo. Le famiglie coinvolte negli incidenti stradali si sentono meglio? Si sentiranno meglio se un economista dirà loro che a causa della loro sofferenza l'economia è migliorata? Cosa c'è che non va in questo quadro?
Adesso il mercato dell'auto è fermo e quindi il PIL è sceso, e si ha la percezione che stiamo vivendo peggio. Fino a quando continueremo a basare il nostro benessere, la qualità della nostra vita, sull'andamento del mercato finanziario o automobilistico?
Mentre parlo sono a casa, in cassa integrazione. Ma se provo ad andare aldilà del mio stipendio, mi accorgo che molte cose non vanno, che tutto questo sistema economico non funziona. Il mercato è giunto a saturazione. Forse tra qualche anno riprenderà ancora con maggior intensità la sua produzione, ma non è questo il punto. Mi chiedo piuttosto se il nostro pianeta riuscirà a contenere tutta la nostra produzione, se i rifiuti non copriranno le nostre campagne e i figli dei nostri figli avranno ancora lo spazio per correre. Non spetta a me trovare le alternative, e probabilmente sono già state pensate da anni. Solo che non riesco ad incazzarmi se non c'è lavoro... non riesco a credere nella produzione illimitata. Vorrei che rimanesse in eterna crisi la logica dell'usa e getta per lasciar spazio alla logica del riparare, del recuperare, del riutilizzare...
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