A Padova è iniziata la campagna elettorale. Le ronde non sono altro che pubblicità ai partiti che si propongono come i salvatori di una situazione che, secondo i mezzi di informazione locale, sta degenerando, ma che in realtà è nella norma. Esistono rumeni stupratori, così come italiani. Ladri, delinquenti, spacciatori non hanno bandiere, aldilà di statistiche provvisorie e relative.
Lo slogan "sicurezza" è molto efficace, e ogni forma per gridarlo serve a tranquillizzare gente insicura, ma per altri motivi. Le ronde stanno diventando un ulteriore peso per le forze dell'ordine che sono già oberate di lavoro e in continua crisi di finanziamenti.
Ronde e fiaccolate anti-ronde, leghisti e no-global, la tensione continua e si basa su percezioni soggettive e contaminate da interessi personali e di partito. Padova è un mortuorio di sera, per questo motivo si notano facilmente gruppetti di stranieri che concepiscono la vita in altro modo. Non solo lavoro, non solo silenzio, non solo televisione. Siamo esseri sociali, che si realizzano nella relazione con gli altri. Ma questi, ahimè, son discorsi troppo impegnativi per chi urla: ordine! regole! pulizia etnica!
Nessun commento:
Posta un commento