mercoledì 11 marzo 2009
SE ELUANA POTESSE PARLARE...
Cari amici/che,
Vi ringrazio per tutto il bene che mi avete voluto. Per i fiori, le candele, i messaggi, l'affetto espresso in mille modi.
Ringrazio il mio caro papà Peppino che per 17 anni ha vissuto dignitosamente il mio Calvario. Grazie, per il tuo coraggio, la tua onestà, la tua etica.
Dico “grazie” alle suore misericordine che tante cure mi hanno prodigato.
Ringrazio tutti i movimenti per la vita, anche quelli cattolici, per aver fatto di me una bandiera per tutelare la vita “dall'inizio al suo naturale tramonto”.
Però, però... adesso che vedo le cose nella luce, senza veli né squame di fanatismi e fondamentalismi, vorrei esortarvi a vedere le cose da un altro punto di vista.
A coloro che hanno fatto di me una campagna “per la vita”;
a coloro che hanno organizzato e partecipato a fiaccolate, veglie notturne, sit-in, battaglie politiche e religiose, a tutti voi che siete stati in ansia attorno al mio capezzale, mi viene da dire:
sorelle e fratelli, se vi sta proprio a cuore la VITA (“dall'inizio al suo naturale tramonto”), perché non fate la stessa campagna per quei milioni e milioni di bambini ai quali viene impedito di vivere non perchè gli hanno staccato il sondino dell'idratazione e della alimentazione, ma per molto meno? Forse che la mia vita vale più della loro? Perché non lottate perché gli venga riconosciuto il diritto minimo vitale ad un pezzo di pane?
Perché non fate ogni notte una fiaccolata per loro? Magari davanti al palazzo di vetro (ONU), oppure davanti al palazzo d'ogni governo, oppure davanti al Vaticano? Se gridaste almeno quanto avete urlato per me (sui media, in parlamento, nei TG), non sarebbe una buona maniera per scuotere la coscienza del mondo, svegliare le religioni?
Se amate la VITA sul serio, come dite, perché non chiamate per nome i “boia, gli assassini”, (non mio padre!), che per omissione, per omertà globale, “uccidono” tanti bambini con le armi della fame, della denutrizione, della dissenteria, dell'AIDS?
Per loro non c'è bisogno né di sondini né di costosissime macchine speciali, ma solo di buoni piatti di riso e di pastasciutta.
Un dubbio vi rilancio dalla mia nuova Vita: perché mi avete costretta a vivere mio malgrado per 17 anni, sottraendo, rubando agli affamati quello che spettava loro, non a me? Mi avete riconosciuto un diritto o un sopruso? Perché mi avete ridotto a vegetare?
Forse perché sono nata a nord del mondo la mia vita vale di più di quella di chi nasce a sud del mondo? Ma allora il fatto di essere bianca e cristiana è un privilegio o un castigo?
Care sorelle, voi, le “misericordine”, invece di curare dei morti, perché non correte a liberare dalla morte ingiusta e prematura tutti i bambini condannati a morte da tanta ignavia globale? Hanno meno diritto di tutti coloro come me, che sono condannati al supplizio di vivere ad ogni costo? Giorno e notte con aghi, sondini, marchingegni. Altro che accanimento terapeutico... è un accanimento di morte.
Qui, nella nuova vita, le vittime della denutrizione e delle guerre, continuano ad urlare: “Se sondini e macchinari sofisticati per il nord del mondo sono mezzi ordinari per vivere, perché per noi non vale lo stesso principio, quando ci accontenteremmo di molto meno? Avete forse diviso il mondo nella razza del nord e in quella del sud? Ieri si celebrava la razza ariana, oggi quella primo-mondiale? Ci sono popoli che, per il solo fatto di trovarsi per caso nell'emisfero nord del mondo, hanno più valore di quelli del sud del mondo? Sprecate sono le vittime della seconda guerra mondiale se abbiamo ancora a che fare con super-popoli, che si permettono quello che vogliono alle spalle dei non-popoli del sud del mondo? Che cosa è proprio naturale: la nostra morte per fame o il vostro vegetare grazie a un sondino del tutto artificiale?
Suvvia! Non potete neppure giustificarvi con quelle parole che continuano a scendere dai Calvari collettivi di oggi (favelas, baraccopoli, Gaza, Darfur, ecc.): “Padre della Vita, perdona loro, non sanno quello che fanno...”. Ma come? Con tanta teologia, tanta biotecnologia, tanta... non sapete far vivere i bambini che nascono per morire a causa di inezie come l'acqua potabile? E voi, “dottori della legge”, voi che vi fate chiamare “padri”, come fate a non sapere che un vero padre prima si preoccupa di dare da mangiare ai figli e poi, se ne avanza, mangia lui?”.
“Lasciateci andare...”, dicono più di 2.500 creature in stato di coma permanente, “non fateci vegetare ad ogni costo. C'è il diritto di vivere ma anche quello di passare a miglior vita. Se volete proprio fare i kamikaze per la vita, fatelo per i bambini che in Africa sono condannati a morire di AIDS o di fame solo perché viene negato loro una medicina, un piatto di cibo, un bicchiere d'acqua potabile”.
Per favore: non dite a mio padre che è un assassino, un boia. Questo sì che mi farebbe morire una seconda volta.
E a te, reduce dalla missione, a te condannato a fare da becchino ai “bambini nati per morire”, proprio loro ti mandano questo messaggio: “ Aveva ragione il Cristo a dirci: “Beati voi che piangete, perché riderete in eterno”. E' proprio vero: oggi ce la ridiamo dei politici prepotenti e anche dei prelati onniscienti, che impongono con la forza della legge civile ciò che non hanno saputo trasmettere con la forza dell'amore”.
(di Fausto Marinetti, dal Brasile)
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