DI MIGUEL D'ESCOTO BROCKMANN
(Presidente Assemblea Generale delle Nazioni Unite)
L'uso esclusivo e abusivo della ragione strumentale-analitica nei tempi moderni ci ha reso sordi al clamore della Terra e insensibili alle grida degli oppressi che costituiscono le grandi maggioranze dell'Umanità. Nel più profondo della nostra natura umana siamo esseri di amore, di solidarietà, di compassione e di comunione. Per questo, bisogna arricchire la ragione analitica con la ragione sensibile, emozionale e cordiale.
Il primo principio etico è il rispetto. Ogni essere ha un valore intrinseco. Il suo utilizzo per il Bene dell'Umanità non può essere orientato da un'etica meramente utilitarista, come ha funzionato nel paradigma socioeconomico vigente, ma deve avvenire all'interno di un senso di mutua appartenenza, di responsabilità e di conservazione dell'esistenza.
Il secondo è il senso del prendersi cura, che configura un atteggiamento non aggressivo di fronte alla realtà, un atteggiamento amorevole che ripara i danni passati e previene quelli futuri e si estende a tutti i campi dell'attività umana personale e sociale. (...). L'espressione orientale per questo atteggiamento è la compassione, così necessaria oggi, con gran parte dell'U-manità e della Terra stessa che si trova crocifissa e immersa in un oceano di dolore. In una società di mercato retta più dalla competizione che dalla cooperazione, si constata una crudele mancanza di compassione nei confronti di tutti coloro che soffrono nella società e nella natura.
Il terzo principio è quello della responsabilità universale. Tutti siamo eco-dipendenti e intedipendenti. Le nostre azioni possono essere benefiche o nocive per la vita e per il Bene Comune della Terra e dell'Umanità. Le tante crisi attuali derivano, in gran parte, dalla mancanza di responsabilità che si riscontra nei nostri progetti e pratiche collettive, che hanno provocato lo squilibrio globale dei mercati e del sistema-Terra.
Il quarto principio è quello della cooperazione. (...). È stata la cooperazione a permettere ai nostri antenati umanoidi di fare il salto dall'animalità all'umanità. Nella loro ricerca di alimenti, non mangiavano per conto proprio, ma portavano il cibo al gruppo e in modo cooperativo e solidale lo dividevano tra tutti. Quello che è stato essenziale nel passato continua ad esserlo nel presente.
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