lunedì 17 agosto 2009

TRA VIAGGI E SPOSTAMENTI FISICI


Siamo in pieno exodos verso la Terra Promessa, il luogo più lontano possibile dalla quotidianità. Quando un mare sporco viene ardentemente desiderato o quando il traffico sulle strade diventa inevitabile, allora non è la meta che conta nè la modalità per arrivarci. Ciò che si cerca è un luogo fisico dove poter dimenticare la routine, dove gli occhi possano incontrare persone sconosciute, oggetti nuovi, paesaggi e colori diversi. Troppo spesso ci si accontenta di viaggiare su internet, o mentalmente, evadendo la realtà con l'immaginazione. Dunque si parte, crisi o non crisi, con il sudore della fretta, il motore acceso, la voglia di arrivare. Dall'altra parte dell'asfalto rovente ci aspettano accoglienza e reception, le parole d'ordine di questo mondo così ospitale! Si ha la sensazione di essere lontani da casa e nello stesso tempo in casa propria, ospitati ancor prima di chiedere ospitalità. Accoglienza tirannica che non permette neppure di non voler essere accolti. Ovvio, si capisce subito che si tratta di una situazione illusoria e solo provvisoria. Ma ci piace essere attesi, come un numero magari, però con il sorriso. Inizia l'Odissea, il viaggio per autoconvincersi di essere felici almeno per qualche giorno, di stare bene lontano dal proprio ambiente di lavoro, da una quotidianità monotona e stressante. Quanto dura o può durare questa piacevole sensazione?
Ma viaggiare non è solamente uno spostamento fisico così come viene presentato sulle vetrine delle agenzie. New York piuttosto che Sharm El Sheik, Croazia piuttosto che Marocco. Ridotto a prodotto di consumo, già confezionato, il viaggio rischia di trovarsi consumato prima ancora di essere effettuato, come se il consumo venisse anticipato nell'offerta del tipo di prodotto. Nessuna avventura sarà allora possibile, nessun rischio, deludendo le aspettative di chi cercava la novità e il cambiamento. Tranquillità? Solo in alta montagna, tra fatica e bagni a cielo aperto, in un camping ai piedi delle Dolomiti, se il tempo permette. “Quel che conta è la compagnia?” Trovarne di amici o compagni di viaggio, disposti a modificare abitudini personali ed arrivare a compromessi per mantenere unito il gruppo. Chi invece ha intuito che “il tesoro più prezioso è nascosto sotto la stufa della propria cucina”, per usare un proverbio orientale, non si farà grandi aspettative da una o due settimane di vacanza, oppure cercherà di scoprire e rivalutare una Padova più conosciuta dai turisti, godendosi le strade deserte col tram in ferie. Cade la distinzione tra fuori e dentro, tra vita e viaggio. Sempre in partenza, mai arrivati.

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