martedì 12 maggio 2009

ITALIA MULTIETNICA: L' "INTESA" A RISCHIO

L'Italia è già un Paese multietnico. L'avevo già pensato io, prima ancora che l'ufficio stampa del Vaticano facesse girare la stessa espressione. Guardando in faccia mia moglie nigeriana e ammirando le mie due figlie mulatte, ho l'Africa in casa. Non ha proprio nessun senso gridare “No ad un Italia multietnica”, anche se tale messaggio dovesse arrivare dal “nostro” presidente del Consiglio. Sì, proprio lui, che viene presentato dal suo padre spirituale come “uomo di grande fede e profondità religiosa!”, si rifiuta di accogliere essere umani, figli di Dio, in preda alla disperazione. “Per lui – continua don Zuliani - l'educazione cristiana è il cardine del fare”. E sul fenomeno degli sbarchi a Lampedusa il quotidiano della Santa Sede sottolinea “la priorità del dovere di soccorso nei confronti di chi si trova in gravi condizioni di bisogno”.
Per quanto tempo ancora assisteremo a queste assurde contraddizioni all'italiana che non fanno altro che allontanarci dalla politica? A quando il divorzio tra Berlusconi e la CEI? E il Papa, come una moglie tradita, restituerà al premier il crocifisso di pietre preziose che devotamente gli ha offerto in dono per rinnovare lo storico connubio?
Probabilmente arriverà una smentita. La coalizione centrodestra-Chiesa Cattolica deve rimanere unita per promuovere i valori cattolici e anti-evangelici del no: no al testamento biologico, no alla fecondazione artificiale, no ai pacs, no al preservativo, no al relativismo, no alle moschee, no...
Ora, la posizione ufficiale della Chiesa però non può essere di totale rifiuto nei confronti degli immigrati, e per questo si è giustamente astenuta dall'appoggiare il suo miglior rappresentante politico. Senza i volti stranieri che ringraziano i sacerdoti romani, come farebbero ad intenerire i cuori degli italiani e ricevere l'otto per mille? No, benedire una portaerei in partenza per l'Iraq si può anche fare, ma respingere donne, bambini, possibili rifugiati politici... questo proprio no! Il buon senso della Chiesa rappresentato dalle parole di monsignor Agostino Marchetto, quasi quasi commuove anche un prete come me. Ma rimane comunque un atteggiamento ambiguo e contradditorio, se letto nel contesto generale del pensiero della dottrina cattolica. Prima alza la voce a difesa dei rom, adesso dei clandestini. E allora: quando si accorgerà la Chiesa-istituzione che non potrà mai essere rappresentata in politica da persone e partiti che non hanno niente a che fare con il Vangelo? Se conoscessero il Vangelo, i paladini dell'identità cristiana staccherebbero subito i crocifissi dalle scuole e dalle banche per prendersi cura dei crocifissi viventi, sposterebbero lo sguardo dalle abusate “radici cristiane” per confrontarsi sui buoni frutti del loro operato.

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