Padova è una città multietnica, così come molte città italiane. Per questo motivo è necessario che il consiglio comunale rappresenti le differenze culturali presenti sul territorio.
Uno straniero in Italia può votare soltanto se ha ottenuto la cittadinanza italiana, e spesso il riconoscimento avviene dopo 10-15 anni di regolare permanenza. Attualmente sono pochi gli stranieri che potranno votare alle prossime elezioni del 6-7 giugno, e quindi la loro voce non avrà nessun peso.
Tutti i partiti stanno parlando di loro, ma loro non possono esprimere un pensiero. Sono obbligati a rispettare le leggi italiane ma non hanno il diritto di votare.
Dal momento che conosco un candidato consigliere che proviene da una terra martoriata come la Palestina, vorrei proporlo ad amici e conoscenti come persona seria ed affidabile, aldilà del partito che rappresenta.
Gharaba Jamil si candida con il Partito dell'Italia dei Valori, come consigliere del comune di Padova (scheda azzurra), a sostegno del sindaco Zanonato.
“Vivo a Padova da oltre trent’anni. Nella nostra città ho passato la maggior parte della mia vita. A Padova ho completato i miei studi universitari, a Padova ho incontrato mia moglie, cresciuto i miei 2 figli, faccio il medico dentista. Sono sempre stato impegnato socialmente e politicamente nell'ambito della vita della nostra cara città, mi sono impegnato perchè a Padova si vivesse con reciproca comprensione e sicurezza tra tutte le comunità nel rispetto delle diverse culture e contro il degrado”.
Lascio al dottor Gharaba queste mie domande provocatorie ma fondamentali:
*Come dare voce alle minoranze etniche e religiose?
*In una società multietnica ha ancora senso imporre una visione monoculturale (occidentale)?
*Come promuovere una convivenza pacifica nel rispetto di norme stabilite insieme?
*Riusciranno le comunità musulmane ad aprirsi al dialogo con la comunità civile, e viceversa?
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