mercoledì 5 maggio 2010

Come gettar benzina su un fuoco già acceso!

Il sindaco di Castel Volturno incita alla violenza contro gli immigrati

Situazioni del genere si stanno espandendo a macchia d'olio. Il primo cittadino di un altro comune nel casertano si esprime come un militare pronto alla rivolta. La mediazione, il confronto, lo sviluppo umano e culturale del territorio, l'integrazione, sembrano, per molti sindaci in Italia, le nuove eresie da combattere.
Ecco le sue testuali parole: «Siamo pronti a trasformare Castel Volturno in una nuova Rosarno — ha detto il sindaco— perché siamo letteralmente invasi da immigrati. Rivolgo un appello al ministro Maroni, verso il quale va tutta la mia stima per la lotta alla camorra che sta attuando, affinchè ci aiuti a liberare la nostra città dai clandestini che spesso si trasformano in spacciatori e delinquenti. Se non ci sarà un intervento rapido, sarò costretto a capeggiare una rivolta per ridare dignità alla nostra terra».
La risposta dei Comboniani di Castel Volturno e di alcune associazioni attive sul territorio arriva come un forte invito alla convivenza pacifica.

Caro Sindaco,
non ha cominciato nella migliore delle maniere il suo terzo mandato come primo cittadino.
Incitare la popolazione ad una rivolta stile Rosarno non è proprio un buon modo. Non è parlando alla pancia della gente che si possono risolvere i problemi di questo territorio.
Le sue affermazioni ci spaventano. Lei in questo modo si sta assumendo tutta la responsabilità di gettare benzina su un fuoco già acceso, perché chiamare alla rivolta una popolazione Italiana già esasperata e sofferente, è solamente un atto irresponsabile. Lo hanno capito anche i vertici del suo partito che hanno subito preso le distanze dalle sue allarmanti dichiarazioni.
(continua)

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