lunedì 10 maggio 2010
Dagli eventi di sensibilizzazione alle scelte politiche
Il privato che si arricchisce con il traffico e l'inquinamento
La biciclettata dal titolo "Yes we bike!" organizzata ieri a Padova, capitale della bici, è stata un'ottima proposta per la sensibilizzazione all'uso della due ruote ecologica. Non solo per le scampagnate domenicali!
Ma non basta. Occorre passare dagli eventi ad effetto mediatico ad una politica che realmente incida sul piano regolatore di una città.
E proprio ieri sera a Report si sono fatti alcuni confronti tra la mentalità italiana e quella dei Paesi nordici. Ormai ne siamo abituati! In Veneto e in tutta Italia è il privato a studiare il piano regolatore di un'area, in molti comuni della Svezia, della Danimarca, della Germania sono invece le amministrazioni locali. Viaggio inverso: dall'interesse privato di imprenditori che pagano i politici per poter costruire centri commerciali, strade, ponti, quartieri residenziali, ecc... al bene comune della gente che chiede più servizi, qualità dell'ambiente, efficienza dei trasporti pubblici.
Ecco ad esempio le due priorità del comune di Malmo in Svezia dal 1976: trasporti pubblici e piste ciclabili. Il responsabile dei trasporti urbani dichiara: "Siamo riusciti ad abbattere la congestione di auto in città. Oggi il 30 per cento del volume del traffico totale è di biciclette. E il 40 per cento degli spostamenti verso i luoghi di lavoro e le scuole sono sempre in bicicletta."
Come spiega Bobby Glatz, progettista del quartiere Vauban di Friburgo: "Non possiedo un auto personale, ma la condivido con altri usando il car-sharing. Sicuramente i soldi che si risparmiano servono per la formazione dei figli. Si possono usare in tanti modi i soldi risparmiati. E poi quando si ha meno bisogno di denaro, perchè si hanno meno spese, si può lavorare di meno e avere più tempo per la famiglia, per le attività sociali, per la cultura".
In Veneto, nel ricco Nordest, sta avvenendo un movimento perfettamente contrario. Per sviluppo si intende centri commerciali, macchine, traffico, parcheggi. Il famoso passante di Mestre, che doveva servire a render scorrevole la viabilità, fra 10 anni sarà invece trafficato per la nuova area commerciale che sorgerà, aumentando di 6 volte i valori di pm10. Dove sta la politica? Lo sviluppo di un Paese non si misura forse dalla qualità della vita, dai ritmi più umani, dal tempo dedicato alle relazioni sociali e alle proprie passioni?
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