domenica 27 dicembre 2009

SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH


UN FIGLIO CHE DELUDE LE ASPETTATIVE...

Se il brano evangelico scelto per descrivere la Santa Famiglia di Nazareth riporta un Gesù disobbediente, che scappa dai suoi genitori per seguire la sua strada... questo significa che incomprensioni, conflitti, dibattiti accesi, fanno parte della vita di ogni famiglia normale e quindi santa.
L' "anormalità" consisterà forse nella troppa armonia, che potrebbe nascondere oppressione da parte dei genitori, immaturità e dipendenza dei figli, incapacità di relazione, paura del conflitto...
Costruire la propria indipendenza, il proprio futuro, anche a costo di deludere le aspettative dei propri genitori non significa mancare loro di rispetto. Significa semplicemente intrapprendere la propria strada, unica, irripetibile. E un figlio che delude le aspettative dei propri genitori non potrebbe essere un'occasione di crescita per l'intera famiglia?



ITALIANI MAMMONI

Mammoni per colpa di mamma e papà. È la fotografia degli italiani tra i 18 e i 30 anni compiuta dagli studiosi del Centre for Economic Performance della London School of Economics. Stando ai ricercatori inglesi infatti non sono i figli a voler stare in casa dei genitori fino a “tarda età”, come si è soliti ritenere, ma questi ultimi che li trattengono, “comprando” il loro cuore, con soldi e favori. Secondo gli esperti, i genitori italiani, fanno fatica più degli altri europei a staccarsi dalla proprie creature. Solo così si spiegherebbe il motivo per cui in Italia l’80% dei giovani tra i 18 e i 30 anni vive ancora con i genitori, contro il 40% degli statunitensi e il 50% degli inglesi. La ricerca, effettuata da Marco Manacorda ed Enrico Moretti, è stata pubblicata sulla rivista Centrepiece. “Ai genitori italiani piace avere i propri figli intorno a sé e pur di convincerli a vivere con loro sono disposti a tutto, anche a corromperli in cambio di favori e denaro – dicono gli specialisti. In questo modo, peraltro, costringono i ragazzi a osservare le loro regole. Per i genitori, quindi, avere i propri figli in casa può essere vantaggioso, più di quanto non lo sia per questi ultimi: la cosiddetta adolescenza prolungata, infatti, può avere effetti controproducenti sullo sviluppo di un giovane. Si ritarda la sua entrata nel mondo del lavoro, la sua indipendenza, con più difficoltà, poi, riuscirà a farsi strada nella vita. “Il prezzo che i giovani italiani si trovano a pagare è la scarsa indipendenza e, a lungo termine, poca soddisfazione nella vita – hanno commentato Manacorda e Moretti. A conferma infine della volontà degli under30 di andarsene di casa, contro lo stereotipo del giovane mammone, c’è anche un’indagine condotta dall’Istituto di Psicologia del CNR su un campione di 500 giovani tra i 17 e i 20 anni tra i ragazzi. Dallo studio emerge che la tendenza al raggiungimento dell’autonomia e della soddisfazione professionale, economica e sentimentale, è molto alta, seppur controbilanciata dal timore di affrontare certe tappe della vita come il matrimonio.
(tratto dal blog di Gianluca Grossi)

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