di Raimon Panikkar
[...]...possiamo chiamare tradizione quello che costituisce lo sfondo della nostra identità culturale, e religione quello che ci dà la nostra identità ultima. Questa è possibile soltanto all'interno di una tradizione. Tradizione e religione non sono sinonimi, ma sono in stretta connessione fra loro. I contenuti ultimi di una tradizione sono costituiti dal suo nucleo religioso. La religione dà a ogni cultura il suo contenuto ultimo, e la cultura dà ad ogni religione il suo linguaggio.
Il pluralismo è il massimo sforzo per affrontare la diversità senza abbandonare la razionalità.
Ci sono molte religioni. "Che fioriscano mille fiori!". Il pluralismo non è questo. Le religioni non sono come i fiori, perchè alcune pretendono di occupare la terra intera, rendendo impossibile la fioritura di altre religioni; vogliono crescere in modo tale da soffocare tutti i fiori vicini. Le religioni non sono come i fiori anche perchè alcuni dei loro contenuti dottrinali o morali possono apparire non solo diversi come una rosa e un tulipano, ma contradditori come un fiore e un non-fiore. Il pluralismo emerge quando la molteplicità diventa un problema intellettuale ed esistenziale, quando la contraddizione diventa acuta o quando la coesistenza sembra impossibile.
(tratto da "Identità religiosa e pluralismo", di Raimon Panikkar, Interculture n°9, Ed. Città Aperta)
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