A Diogneto, un'esortazione a farsi cristiani, scritta nel II secolo, è di una ricchezza profetica che i nostri ministri, paladini della cattolicità, se la sognano!
I cristiani non si distinguono dagli altri uomini nè per il territorio, nè per la lingua, nè per le consuetudini di vita.
Perchè non abitano città proprie, non usano un linguaggio particolare, non conducono uno speciale genere di vita. la loro dottrina non è frutto dell'acuta indagine di uomini di genio; e non professano, come alcuni, una filosofia umana.
Disseminati per le città elleniche e barbare, secondo che a ciascuno è toccato in sorte, e unificandosi alle abitudini locali nel vestire, nei cibi, e in ogni altro aspetto della vita, rivelano, per comune consenso, la meravigliosa e paradossale forma della loro vita associata.
(anonimo, II sec., cap. V)
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