(dalla circolare nazionale di settembre 2009 della Rete Radiè Resch)
di Mauro Gentilini
-[...]Si è detto di Obama e dell'importanza che la sua ascesa ha assunto nel quadro mondiale, delle speranze suscitate dal suo discorso del cairo, condivisibile quasi per intero e ispirato a nobili principi. Vediamo però che gli avvenimenti successivi non corrispondono che in minima parte ai progetti enunciati e alle speranze destate. Infiniti sono infatti gli ostacoli che egli si trova di fronte, in patria (la riforma sanitaria potrebbe essere la sua prima grossa sconfitta) e nel resto del mondo (la Colombia consente l'apertura di sette basi militari statunitensi), dovuti alle amministrazioni USA precedenti e ai regimi o alle situazioni caotiche da esse favorite.
-Intanto, le attese riposte in Lula, prossimo al termine del suo secondo mandato vanno appannandosi sempre di più.
-Non vi sono possibilità concrete, per cominciare, di trovare soluzioni al problema gravissimo dell'Afghanistan, le elezioni truccate, dall'esito comunque incerto e non valido, confermeranno al potere il corrotto Karzai e non porranno le premesse nè per una pacificazione del paese nè per un miglioramento della questione connessa e non meno confusa del Pakistan.
-Parimenti insolubile nella sua tragicità è il conflitto israelo-palestinese, causa la montante intrasigenza di Tel Aviv verso tutte le parti in causa. Il piano di pace annunciato da Obama troverà ogni porta ormai sbarrata; e i conflitti interni palestinesi complicano ancor di più la situazione.
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