martedì 26 luglio 2011

Roba da preti!

Il giudizio di Giuseppe Serrone

Preti sposati a Radio 24: Bollettin e Castagnaro non ci rappresentano

Nella prima parte del programma di Roberto Bonaldi (ascltato su Radio 24 del 14 luglio 2011 è stato affrontato con interviste a Bollettin e Castagnaro il tema preti sposati. Preti sposati - Storie di pentiti di mafia - Italia in controluce - Radio 24

Segnaliamo l'esistenza dell'associazione dei sacerdoti lavoratori sposati che da anni è impegnata sulle problematiche dei preti sposati delle donne e dei diritti civili e religiosi con un blog e un sito internet:

sito http://nuovisacerdoti.altervista.org


blog http://sacerdotisposati.splinder.com

Bollettin e Castagnaro non rappresentano pienamente i sacerdoti sposati: il loro intervento è riduttivo delle problematiche scottanti delle famiglie dei sacerdoti sposati...

Prevale ancora la logica della divisione tra i preti sposati...

L'associazione dei sacerdoti lavoratori sposati si fa portatrice da anni di un percorso unitario sopratutto per quanto riguarda l'immagine che si offre della nostra causa ai media (immagine offuscata in questi ultimi anni da Sante Sguotti e da Milingo e dai loro staff, che hanno curato più i loro interessi che la causa).

Percorso unitario largamente disatteso: si preferisce lavorare isolatamente e così diperdiamo le forze....


La mia risposta

Caro Giuseppe,
non è la prima volta che mi citi in giudizio sul tuo sito, per esternare gratuitamente la tua contrarietà ad alcune mie riflessioni.
Non ci conosciamo di persona. All'inizio della mia vicenda c'era stato addirittura un tuo interessamento nei miei confronti. Poi il silenzio, e infine questi tuoi interventi di critica alla persona, più che sui contenuti di quanto affermo.

Quando parlo, o rilascio interviste, non mi presento mai come portavoce dei preti sposati italiani. Se lo aggiunge il giornalista di turno, forse ci scandalizza? Ma posso dire tranquillamente di rappresentare i sentimenti di un piccolo gruppetto con il quale mi confronto, sul territorio dove abito. Inoltre non ho la pretesa di portare avanti la causa dei preti sposati per l'abolizione del celibato obbligatorio. Sto semplicemente mettendo in circolo la mia esperienza per camminare insieme sulla via dell'onestà e della libertà. I titoli, le associazioni, i movimenti, ecc... per ora non mi interessano.
Mi piacerebbe però conoscere meglio la tua associazione, sapere chi sono i tuoi collaboratori, gli altri preti che con te si impegnano da anni su questo fronte.
E' vero che sarebbe più producente mettersi insieme, costruendo un percorso unitario... ma saresti disposto a metterti in cerchio con tanti altri?
Pensa un po' che il nome che hai dato alla tua associazione non mi piace. Gesù non è stato sacerdote, e quindi nemmeno chi lo segue deve considerarsi sacerdote! Un piccolo esempio per dire che, prima di tentare strade comuni, occorre incontrarsi di persona, conoscersi, ed avere l'umiltà di farsi compagno piuttosto che imporsi come capo.
Spero che questa mia riflessione apra un dibattito costruttivo,
con sincerità

Federico

1 commento:

  1. Chiedere ai preti di fare rete (o cerchio) è una battaglia persa in partenza. Specie in Italia ogni tentativo di questo tipo è fallito proprio perché si sentono "sacerdoti", i famosi mediatori di cui Gesù mai ha parlato ... E l'individualismo impera.
    Infatti a mio avviso la sfida è proprio abolire questo tipo di ministero ordinato che produce solo adolescenti cresciuti presuntuosi e pretenziosi.
    Conosco Federico e spesso lavoriamo insieme a contatto con donne e preti in difficoltà. Mi auguro che altrettanto faccia Giuseppe Serrone, anche se mi resta il dubbio su cosa questa sua fantomatica associazione abbia fatto in tutti questi anni. Ma magari è solo un mio limite ... Stefania

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