sabato 30 ottobre 2010

Notizie di famiglia

E' morto don Carlo Facchin, 88 anni, prete salesiano di Padova. Ecco un articolo del '92 che lo vide protagonista in una riflessione sul dissenso e la democrazia nella Chiesa e nello Stato. Nessuno lo conosce? Capirete il perchè!

Il prete denuncia la Curia

di Stefano Lorenzetto

Prima ha scritto al Papa, dandogli del tu. Voleva che gli restituisse le copie di un suo libro, sequestrate per ordine del vescovo. Ma siccome Sua Santita' non gli ha risposto, ha deciso di rivolgersi a un' autorita' piu' terrena, la magistratura italiana. Non si puo' dire che la prudenza curiale faccia parte del corredo genetico di don Carlo Facchin, 70 anni, salesiano di origine padovana, abitante a Verona, dove fino a pochi anni fa insegnava. Ci sono voluti 406 anni perche' un papa, Paolo VI, abolisse nel '65 l'Indice delle opere contrarie alla fede e alla morale cattolica. Ma per il prete l'anatema letterario e' stato inesorabile. La vicenda ha inizio nel ' 90, quando don Facchin firma un contratto con Pierantonio Marchetti, dell' editrice Sat Verona, per tre quarti di proprieta' della Curia. Paga 10 milioni perche' venga dato alle stampe un libro intitolato "A proposito dell' immoralita' ". Sottotitolo: "Dissenso e democrazia nello Stato e nella Chiesa". Non e' il primo che scrive. Ma diventa subito l' ultimo. Il 2 gennaio '91 riceve una lettera: il vescovo ausiliare e vicario generale della diocesi, monsignor Andrea Veggio, gli ordina "formalmente di ritirare, entro 10 giorni, la pubblicazione da tutte le librerie cittadine e dall' editrice Sat e di portarla in Curia". Il presule, inoltre, "chiede all' autore di rivedere le sue idee e di ritornare figlio obbediente della Chiesa, madre e maestra". Che cosa ci sara' di tanto scandaloso in quelle pagine? Don Facchin non riesce a spiegarselo. La risposta non tarda ad arrivargli, sempre dalla Curia, sotto forma di giudizio anonimo: "Il piu' grande guaio del libro e' il concetto fondamentalmente protestantico di Chiesa. Inneggia alla parita' assoluta fra chierici e laici, in nome di una rivendicazione "socialista" che pone la democrazia alla vetta della scala dei valori. Non trova alcun elemento positivo nell' educazione seminaristica. Non capisce la morale sessuale. Non capisce la dottrina della Chiesa in campo politico". E via bacchettando. Conclusione dello sconosciuto inquisitore: "Mi auguro che il confratello non abbia diffuso tali idee a scuola e spero che la stampa anticlericale non abbia mai in mano il volume". Don Facchin si inchina. La Sat ritira le 2.060 copie giacenti e le deposita in Curia. Ma l'autore invia nel contempo una bella letterina all' editore Marchetti: "Come credenti era giusto obbedire ai nostri superiori. Ora veda di non comportarsi, come cittadino, da persona dimezzata. In base al Vangelo ("l' operaio ha diritto alla sua mercede") e alle leggi sul lavoro, devo esigere il pagamento delle duemila copie vendute alla Curia: a 20 mila lire l'una, fanno 40 milioni". Figurarsi se il vescovo ausiliare accetta di sborsare la somma. Anzi, il prete viene espulso dalla diocesi con la formula del "recusetur". E da Roma il superiore dei salesiani minaccia di sospenderlo "a divinis". Lui non demorde. E si rivolge al Papa: "Amato fratello, ti invio questo mio scritto mediante il servizio Postacelere...". Silenzio anche dal Vaticano, come previsto dall' autore: "Se non mi giungesse risposta, vorra' dire che non ti e' stato consegnato, benche' fosse contrassegnato all' esterno col termine "personale". A don Facchin non resta che recarsi in questura e sporgere denuncia: "Chiedo che si proceda contro i responsabili. Per due anni si sono presi gioco di me. Chiedo inoltre la restituzione delle copie del libro e anche il pagamento dei danni arrecati per il perdurare del sequestro". Il volume e' gia' sul tavolo del procuratore capo Stefano Dragone. Lo Stato che difende un prete dalla Chiesa.


(tratto dal Corriere della Sera del 16 settembre 1992)

venerdì 29 ottobre 2010

Gesù e Zaccheo

Il vangelo di domenica 31 ottobre (Lc 19,1-10)

Gesù non fa preferenze di persona. Incontra il povero come il ricco. L'operaio come l'imprenditore. L'eterosessuale come l'omosessuale. Non è condizionato da ideologie, compagnie o sponsor. Incontra tutti coloro che semplicemente gli aprono la porta. Senza quei maledetti pregiudizi. Da colui che la tiene chiusa, non può e non vuole entrare. Tranquilli!
Da un incontro sincero con la parola di Gesù, o dall'incontro sincero con una persona che ci vuole bene, che ci dice la verità... avviene un cambiamento, in noi, in lui. Zaccheo cambia, non credo però improvvisamente. Anche Gesù cambia. Credo piuttosto in un cammino di conversione dovuto alla relazione autentica con Gesù e se stesso. Non credo al miracolo del tutto e subito, ma al miracolo della fatica. Non credo al miracolo che viene da fuori, ma a quello che viene da dentro.
Zaccheo era un arricchito alle spalle dei più poveri. Quanti Zaccheo oggi? E dentro di me? Il frutto della sua conversione: restituire quanto aveva rubato. Ecco il principio del sacramento della riconciliazione: se ho rubato, restituisco. Se ho fatto del male, faccio del bene. E la vita continua.

Testimonianze

1.Signore è colui che dà e condivide con gli altri, ricco è colui che ha e trattiene per sè. Allora Gesù l'ha detto: "E' più difficile per un cammello entrare nella cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel regno".
Alberto Maggi

2.Dio ha un'economia più simile allo spreco che all'accumulazione o alla taccagneria.
Antonietta Potente

3.Usiamo i soldi come se non esistesse il Vangelo, e leggiamo il Vangelo come se non esistessero i soldi!
Alex Zanotelli

4.E' strano associare Gesù ai soldi. Ma, secondo me, è altrettanto inutile demonizzarli. Semplicemente lui ne ha parlato pochissimo e ne ha gestiti altrettanto pochi, almeno così sembra dai vangeli.
Stefania Salomone

5.Poni di dare ai poveri tutto quello che hai. Quanti ne potresti soccorrere? Certamente solo una piccola parte di quelli che affollano, non dico le strade del mondo, ma le strade di Assisi. E poi? Ecco. Una volta che hai dato tutto, che cosa potrai fare ancora? Non ti resta allora che fare il cammino insieme a loro, per trovare insieme una strada che sbuchi da qualche parte. Per dare almeno un barlume di significato all'esistenza. Ne potrai aiutare di più con la tua povertà che con le tue ricchezze, Bernardo. Starsene indifferenti di fronte alla sofferenza, di fronte alla povertà: ecco dove è il vero peccato.
Francesco d'Assisi

6.Zaccheo è per me la testimonianza di un cammino molto concreto dall’egoismo alla condivisione, ma è anche la “parabola” di un viaggio interiore che va dalla “curiosità“ alla conversione. 
Franco Barbero

Ci sono anch'io...

Ho saputo da un articolo apparso sul Gazzettino del 19.10.10 che sull'ultimo libro di Vittorino Andreoli, "Preti di carta" (Ed. Piemme), che raccoglie "storie di santi ed eretici, asceti e libertini, esorcisti e guaritori", ci sono anch'io. Come mai? Quale onore?! Non lo sapevo, forse avrà citato alcuni miei interventi, o le notizie su di me stampate sulla "carta". Però...sarei curioso di sapere cosa ha scritto. Che strano, sull'annuario dei preti di Padova il mio nome è stato cancellato, mentre su alcuni libri di nazionale diffusione viene inserito. Non c'è qualcosa che non funziona?

mercoledì 27 ottobre 2010

Un libro, una sfida





“Il libro è una miniera di materiali di riflessione che può tornare utile a tutti questi figli e figlie che cercano percorsi di fede liberante creativamente ribelle”.
Enzo Mazzi


Breve recensione
Dal regista e giornalista Gilberto Squizzato un libro (Gabrielli Editori) che è un viaggio alla riscoperta del Vangelo di Gesù di Nazareth, come la sua spiegazione ai figli "nell'età del nichilismo". A suo modo è un testo teologico e insieme evangelico, che si pone come un annuncio, alimentandosi ai risultati della ricerca teologica interconfessionale più aggiornata e agli studi biblici più recenti e rigorosi, oltre che facendo ampio ricorso all'analisi storico-critica dei testi. Al tempo stesso questo libro vuol essere ed è un'opera semplice e comprensibile rivolta ai non addetti ai lavori (come appunto i due figli dell'autore, assunti come paradigma della nuova condizione e cultura giovanile) e proprio per questo motivo è scritta in un linguaggio piano, discorsivo, divulgativo. La sfida di Gilberto Squizzato è infatti quella di "tradurre" il Credo cristiano e il Padre Nostro - e dunque il Vangelo di Gesù di Nazareth - in un linguaggio comprensibile agli uomini del nostro tempo. Prefazioni in forma di testimonial di: Franco Barbero, Paolo Farinella, Giovanni Franzoni, Giuseppe Genna, Giuseppe Giulietti, Enzo Mazzi, Alessandro Zaccuri.

E le donne? (ndr)

lunedì 25 ottobre 2010

Segni di speranza

Piccole soddisfazioni

Un ricercatore di filosofia dell'Università del Salento mi scrive:

"Ho letto con piacere e attenzione il tuo libro, e condivido pienamente le tue posizioni. Ma credo che il problema sia quello di una radicale reimpostazione
teologica delle diverse questioni dogmatiche".

Un prete sposato della chiesa vetero cattolica mi scrive:

"Ho appena finito di leggere per la prima volta il tuo libro. Devo dire che il Boss-Papà ti ha donato numerosi carismi...non ultimo quello di narrare il vangelo in maniera sublime e a mo' di romanzo. Mi sono commosso leggendo la tua storia. Anche perchè ho molte cose in comune con te. Sono stato anche io un presbitero romano ordinato nel 2000, nel 2003 ho lasciato dopo aver studiato ecclesiologia ad indirizzo ecumenico al Laterano, nel 2010 mi sono sposato con una ragazza africana(Nigeriana). Già nel 2003 ho deciso di incardinarmi nella chiesa vetero cattolica ed ora sono un prete sposato lavoratore felice che esercita e ha sempre esercitato il suo ministero.

In questi giorni, per caso o per provvidenza, sto incontrando alcuni preti di Padova che mi salutano con affetto e che mi chiedono come sto, cosa faccio, cosa ne penso di questa Chiesa... insomma, respiro curiosità e stima, e tutto questo, lo devo dire, mi rende ancora AFFEZIONATO alla chiesa del dialogo e del confronto.

domenica 24 ottobre 2010

Resistenza!

Localismo e consumo critico: contro un'informazione suadente

"I consumatori devono riprendere l’abitudine di consumare ciò che serve, scegliendo i prodotti della propria regione, diminuendo, tra l’altro, l’addizionale sui prodotti stessi che gravano a causa dei trasporti.

La maggior parte dei polli provengono dal Nord-Est d’Italia; si tratta di animali gonfiati con vitamine, antibiotici, integratori, il tutto a discapito della qualità quando non dannosi.

Anche le acque minerali viaggiano con costi e disagi enormi per la viabilità e l’inquinamento che causano i mezzi su ruote, mentre le acque regionali vengono snobbate in obbedienza alla carica ossessiva della pubblicità.

Resistenza… per resistere al fascino dell’informazione suadente, per non cadere nella trappola della moda o delle abitudini che vengono proiettate come status di vita.

Disporre di venti case, e vantarsene non può diventare il sogno segreto dell’italiano medio, deve rimanere per ciò che è in realtà: una spacconata degna di un parvenu che affida al possesso e all’opulenza la sua dimensione umana, sociale, politica, imprenditoriale, non disponendo di altri argomenti più credibili."

Rosario Amico Roxas (leggi tutto)

venerdì 22 ottobre 2010

E' possibile un capitalismo umano?

L’ultimo libro di Muhammad Yunus, “Si può fare!”, spiega come il “business sociale” possa creare un “capitalismo più umano”. Un ossimoro ancora più forte di quello che smaschera Serge Latouche sotto il nome di "sviluppo sostenibile". O è sviluppo o è sostenibile, non sono parole neutre. Esiste quindi un modo umano di mettere il capitale al centro delle relazioni?

mercoledì 20 ottobre 2010

No agli sprechi!

Ricevo e pubblico volentieri

Aldilà delle opinioni politiche di ognuno di noi, credo che sia veramente
triste che, il governo (e il suo capo) spenda soldi dei contribuenti per
pubblicizzare il proprio operato (col libro che sta per essere spedito
alle famiglie italiane).

Credo che i soldi delle spedizioni e delle pubblicazioni possano essere
spesi in situazioni dove vengono invece effettuati dei tagli, come la scuola pubblica!

A questo punto, invito chi fosse interessato ad andare sul sito:
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp

e inserire il seguente testo:

"Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio
Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di
governo", mi preme comunicarVi che desidero assolutamente NON riceverlo,
essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n.
675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13
comma e). Desidero inoltre che la spesa relativa che si risparmierà venga
messa a disposizione del Ministero della Pubblica istruzione
e/o del Ministero della Sanità. Ringraziando per l'attenzione porgo
distinti saluti."

e inviarlo.

Non servira' allo scopo forse, ma...

CHE NON SI DICA CHE ERAVAMO D'ACCORDO!

C'era una volta la democrazia...

Lodo-Alfano retroattivo: ulteriore schiaffo alla democrazia


Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.


Pericle

(politico, generale e oratore greco, dell'allora partito democratico)

lunedì 18 ottobre 2010

Germania: il multiculturalismo è fallito?

Angela Merkel, cancelliere tedesco, nei giorni scorsi ha lapidariamente dichiarato:
“Il tentativo di costruire una società multiculturale in Germania è totalmente fallito”.
“Il cosiddetto concetto multiculturale, dove le persone vivono felicemente fianco a fianco, non funziona. Gli immigranti devono fare di più per integrarsi, incluso imparare il tedesco”.

(leggi l'articolo di Bruno Gambarella)

Non so se sia semplicemente campagna elettorale in vista delle elezioni del 2011, comunque il problema sollevato è serio e attuale. Il multiculturalismo, l'assemblaggio cioè di comunità di origine culturale diversa, non può essere il fine di una società. Forse un passaggio che tende a creare una società interculturale, dove non esistono ghetti, via Anelli come China Town, scuole speciali per disabili, zingari e altre categorie classificate "inferiori", ma occasioni di scambio, di arricchimento reciproco.

giovedì 14 ottobre 2010

In due sabati, due manifestazioni

Solo uniti saremo credibili!

"La Fim Cisl - attraverso una lettera che il responsabile dell'Ufficio Stampa, Rosario Iaccarino, ha inviato alle maggiori testate tv e radio - chiede maggiore rispetto del pluralismo sindacale e più considerazione in termini di visibilità e di spazi, affinché venga proposta e ristabilita una lettura veritiera degli eventi sindacali".

Una manifestazione di sabato, allora, nasconde anche le debolezze della Fiom pur mettendola nei fatti alla testa di un movimento di opposizione. "È la prima volta che succede", commentava ieri il presidente del Comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi.

Da ridere...

Cercasi Buoni Samaritani

I fatti pubblicizzati parlano di violenza: realtà certamente. I buoni samaritani, che per fortuna esistono e non attirano l'attenzione dei media, continuano a fermarsi ogni volta che si accorgono di una persona in difficoltà.

Violenza e indifferenza, un connubio perfetto! L'omissione di soccorso nei confronti della donna stesa a terra con un pugno nella metropolitana di Milano, non è avvenuto in un Paese come l'Afghanistan. Esportiamo democrazia nonostante ce ne sia immenso bisogno qui, dove i mostri hanno la faccia da zio e per un cane siamo disposti ad uccidere un essere umano.
Sarà perchè si trattava di una rumena? O semplicemnte perchè è scomparso l'altruismo dalle radici cristiane? Rimasta a terra per troppo tempo, visibile solamente alle telecamere nascoste, come se un gesto civile fosse di competenza soltanto degli organi di sicurezza. Forse tutti aspettavano l'arrivo della polizia, forse le menti erano sovra pensiero o forse vi era paura di non essere all'altezza nel soccorrerla adeguatamente o l'abitudine di passare sempre oltre per non perder tempo.
Una donna per terra, allontana gli sguardi. A Padova un semplice velo allontana clienti da un panificio gestito da una coppia tunisina. Se fosse bianco assomiglierebbe a quello che indossano alcune monache di clausura. Un semplice velo riesce a far chiudere un esercizio e ostacolare quel processo di integrazione così invocato per la nostra città. Sottigliezze per palati raffinati. Un pane buono nelle mani di una musulmana col velo diventa magicamente vecchio, pericoloso, infettivo. Offesa come uno schiaffo, violento e gratuito. Boicottaggio ideologico che rivela un basso livello culturale. Fino a quando dobbiamo aspettare perchè anche a Padova, come nella maggiorparte delle città multietniche europee, i pregiudizi non offuschino la verità?

Hooligans serbi: attenzione agli equivoci!

di Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - onlus

[...]Di fatto, tanti in Italia in queste ore si stanno sbizzarrendo a collegare, in buona o cattiva fede ma comunque impropriamente, le violenze degli "hooligans" con le presunte crudeltà dei partigiani jugoslavi, riassunte con la parolina in codice "foibe". Prima dunque di entrare nel merito della questione "hooligans serbi", è necessario sgombrare il campo dal primo e più penoso equivoco: tra i due argomenti - quello delle "foibe" e quello degli "hooligans" - non esiste alcun collegamento possibile se non quello dettato dal ben noto sillogismo razzista italiano, per cui slavi = barbari = infoibatori.

(leggi tutto)

mercoledì 13 ottobre 2010

Afghanistan

"Il nostro ministro della Difesa Ignazio La Russa, è l'unico che non si rende conto che le bombe sono la causa e non la soluzione del disastro"

Pino Arlacchi,
relatore della "Nuova strategia in Afghanistan" al Parlamento europeo

domenica 10 ottobre 2010

Libero dalla tradizione, si lascia salvare

(dal commento al vangelo della domenica di Alberto Maggi)


E infatti “Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio”, rendere gloria a Dio era un privilegio considerato esclusivo di Israele, “all’infuori di questo straniero”.
Il termine ‘straniero’, adoperato soltanto da Luca nel Nuovo Testamento, è lo stesso che si ritrovava nella cancellata, nella palizzata, che divideva nel tempio l’ingresso dei pagani da quello dei giudei. Anche i non ebrei potevano entrare nel tempio, ma c’era una palizzata, un recinto, con delle targhe, dove c’era scritto: “che nessun straniero”, lo stesso termine adoperato qui da Luca, “entri all’interno della palizzata del recinto, perché, se viene sorpreso, dovrà incolpare se stesso della morte che seguirà”.
Quindi era proibito avvicinarsi al Signore. Qui invece è il Signore che attira gli stranieri e cosa dice? “E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!»”
Sono stati purificati tutti e dieci, ma soltanto per quello che ritorna e riconosce l’autore di questa purificazione, solo per questo si parla di fede.
Quindi è la prova, come dicevamo all’inizio, che la fede non è un dono che Dio fa agli uomini ‐ il dono d’amore Dio lo fa a tutti quanti questi lebbrosi ‐, ma la fede è la risposta degli uomini al dono d’amore che Dio fa a tutti quanti.

sabato 9 ottobre 2010

Non volevano essere eroi!

Volevano forse tornare a casa...

Altri 4 vittime in Afganistan. 34 dall'inizio della nostra occupazione nel 2004. Anche Zaia della Lega spinge al rientro delle truppe, persino lui! Di nuovo le solite dichiarazioni dal mondo politico, come da copione.
E mi fa sorridere sentire parlare di eroi, soprattutto quando leggo la confessione dell'unico ferito fuori pericolo: "Mi sono rotto di stare qui!" E se fosse morto lo avremmo chiamato eroe. Inconsapevole di esserlo. Anzi, stanco di stare lì come possibile eroe, come portatore di pace e di democrazia. Ecco l'assurdo: il linguaggio usato serve per giustificare violenza, guerra, armi, morte... contro la volontà dei diretti interessati, forse consapevoli di trovarsi inutilmente lì, ma ormai troppo tardi...

La manifestazione riparatoria

100.000 in piazza del Popolo

Oggi sono stato alla manifestazione organizzata dalla CISL e UIL a Roma, in piazza del popolo, per chiedere al governo di ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, alle famiglie e di investire nello sviluppo. Una mossa che qualcuno legge e sente come riparazione a quella (grave) assenza allo sciopero indetto dalla CGIL contro l'ultima manovra finanziaria. Veniamo agli interventi dei due segretari.
Un paio di battute di Angeletti mi deludono profondamente: dice di non sentire la mancanza della CGIL. Ed io, invece, avrei iniziato il discorso proprio così: pur davanti ad una piazza gremita, oltre le aspettative, non me la sento di esultare, quando il sindacalismo italiano è in crisi, soprattutto perchè diviso...
Bonanni è stato più intelligente, ha toccato un po' tutti gli aspetti della vita del nostro Paese, dall'economia alla politica, dalla scuola ai pubblici ministeri. Pronuncia i nomi di due colpevoli: Tremonti e Gelmini, ma chiede a tutti responsabilità. Però, la vera spina al fianco rimane il comportamento della Fiom sulla vicenda di Pomigliano, che Bonanni giudica come un non voler portare lavoro in Italia. Si spera che con la nuova segretaria generale, Susanna Camusso, migliori il clima di dialogo perchè il sindacato, pur accogliendo il pluralismo, ritorni ad essere unito.

giovedì 7 ottobre 2010

Sarah, uccisa da un familiare

Non rapita da un clandestino!

L'assassinio di Sarah Scazzi ad opera dello zio ci invita nuovamente a riflettere su come le maggiori violenze avvengano all'interno delle famiglie e non ad opera di sconosciuti, stranieri, immigrati, clandestini.
La campagna per la sicurezza dovrebbe interessare i rapporti affettivi in crisi. Questa è la principale causa di morte!
Cara Lega, la minaccia alla nostra sicurezza non viene da fuori, ma da dentro! Amara constatazione, ancora poco pubblicizzata, perchè forse inguaribile con eserciti, leggi e ordinanze.

L'invenzione della scarsità

C'era un tempo in cui...

...quando la scarsità veniva percepita come uno degli aspetti della pienezza cosmica, come una dimensione della necessità e come una molla indispensabile all'abbondanza, essa diventava creatrice di cultura e di spirito comunitario, e contribuiva all'edificazione di tutto un sistema di difese immunitarie. [...] Alcune cose, questo è chiaro, erano più scarse o più inaccessibili di altre, ma non rappresentavano una mancanza nè trave, nè intollerabile. Esse evocavano, se mai, la fragilità delkla condizione umana di fronte alla necessità e inducevano, semplicemente, ciascuno a mettere a frutto le proprie qualità, innate o acquisite. [...] Lo sviluppo, nonostante il suo bilancio disastroso, continua a creare illusioni nelle numerose popolazioni che lo prendono per ciò che non è mai stato: la speranza di un miglioramento.

(tratto da "Quando la povertà diventa miseria", Majid Rahnema, Gli struzzi Einaudi)

Vent'anni fa, le proposte inascoltate per evitare la crisi attuale

In piena crisi economica...

...la proposta di avviare un lavoro di ricostruzione, riarmonizzazione, rigenerazione, era già stata fatta quasi vent'anni fa, nella dichiarazione dell'International Network for Cultural Alternatives to Development (Incad).
Ecco i primi passi compiere:


1. Cancellare progressivamente (al ritmo del 20 per cento all'anno) tutti i debiti dei paesi del Sud contratti per progetti di sviluppo.
2. Ridurre il reddito pro capite nei paesi del Nord al livello del 1960.
3. Arrestare con mezzi adeguati l'utilizzazione illimitata del petrolio.
4. Ridurre la quantità di elettricità utilizzata a un ritmo che permetta di annullare, nell'arco di dieci anni, tutti i progetti di centrali nucleari.
5. Decostruire il modello globale di educazione che incoraggia e sostiene gli Stati-nazione e il loro sviluppo; [...]
6. Avviare, al Nord come al Sud, una campagna massiccia di programmi per un'altra educazione delle èlite socio-professionali a proposito della perversità dello sviluppo; [...]
7. Trasformare tutte le agenzie di aiuto allo sviluppo in cooperative decentrate che abbiano come programma l'acquisizione e la rigenerazione della conoscenza e il riconoscimento dei modi di vita e del saper fare delle diverse culture del mondo,[...].

(tratto da "Come sopravvivere allo sviluppo", Serge Latouche, Bollati Boringhieri)

martedì 5 ottobre 2010

Si parla tanto di violenza

Violenza di uomini nei confronti delle donne

Violenza di padri musulmani nei confronti di figlie troppo occidentali

Violenza di donne troppo provocanti nei confronti di uomini deboli

Violenza di un sindacato contro un altro

Violenza di uno scienziato nei confronti della vita

Violenza della Chiesa nei confronti della libertà

Violenza di multinazionali nei confronti degli operai

Violenza negli stadi, negli ospedali, fuori dalle scuole e dentro le mura domestiche

Violenza della natura nei confronti degli esseri umani

Violenza sotto le coperte, dietro le televisioni, dentro le dottrine

Cercasi vocazioni alla non-violenza coerente:

Non si può difendere un embrione e uccidere la diversità di pensiero!

Siamo tutti eretici?

Non abbiamo ancora imparato quante verità sono risultate poi menzogna e quante eresie del passato sono ora opinione comune? Com’è possibile che ancora confondiamo la fede con delle credenze e la identifichiamo con formulazioni, e non abbiamo appreso che merita fede solo l’Indicibile al di là della parola?

José Arregui (teologo basco costretto al silenzio dal vescovo di San Sebastián mons. José Ignacio Munilla e poi indotto a lasciare l’ordine francescano)

Leggi Le Radici di Gesù

Gruppo Biblico "Vangelo e Yoga"

Programma ottobre-dicembre 2010

Gesù e...

Approfondimento della figura di Gesù,
raccontato nei vangeli della Domenica,
attraverso esercizi di yoga e di condivisione




Martedì 12 ottobre: Gesù e la giustizia

E Dio non farà giustizia ai suoi eletti...? (Lc 18,7)

Martedì 26 ottobre: Gesù e i soldi

Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere Gesù... (Lc 19,2)

Martedì 9 novembre: Gesù e il culto

Di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta. (Lc 21,6)

Martedì 23 novembre: Gesù e il giudizio finale

Siate pronti, perchè nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. (Mt 24,44)

Lunedì 6 dicembre: Gesù e le delusioni

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro? (Mt 11, 3)

Martedì 21 dicembre: Gesù vero uomo

E il Verbo si fece carne... (Gv 1,14)


L'incontro del gruppo biblico "Vangelo e yoga" inizia alle ore 21, presso il Centro Studi W. Reich in via Vicenza 12, a Padova, ed è aperto a chiunque voglia parteciparvi.

lunedì 4 ottobre 2010

Francesco d'Assisi: seguito o tradito?

Tre testi, tre autori, tre pennellate

1. Oggi – riprese Francesco – la nostra vocazione è revocata in dubbio. Molti frati considerano con una punta d'invidia forme di vita religiosa più e meglio organizzate, più efficienti e più solide. Essi vorrebbero che noi le adottassimo. Io temo che essi aspirino a ciò, preoccupati solo di apparire inferiori agli altri. Essi aspirano a farsi un posto al sole. Io, per conto mio, non sono contrario a queste forme di vita religiosa già approvate dalla Madre Chiesa. Ma il Signore non mi ha chiamato perchè io fondassi un Ordine potente, nè una Università, nè una macchina da guerra per combattere gli eretici. […] Lui stesso mi ha rivelato che noi s'aveva a vivere secondo la forma del santo Vangelo; vivere, semplicemente vivere, insomma. Vivere soltanto, ma intensamente. Vivere secondo l'umiltà e la povertà dell'altissimo Signore Gesù Cristo, trascurando ogni volontà di dominazione, ogni forma di prestigio, ed ogni possesso di beni materiali. E mi sono convinto fino all'evidenza che questa vita secondo la forma del Vangelo è tale che non si possono ad essa applicare i princìpi organizzativi degli altri Ordini, senza ilò rischio di venirne distrutta.
(tratto da Eloi Leclerc, LA SAPIENZA DI UN POVERO, Edizioni Biblioteca Francescana)

2. “Quello che dici è meraviglioso, Francesco. Ma per soccorrere I poveri non è necessario farsi poveri. E' vero anzi il contrario. Con che cosa li potresti altrimenti aiutare?”
“Poni di dare ai poveri tutto quello che hai. Quanti ne potresti soccorrere? Certamente solo una piccola parte di quelli che affollano, non dico le strade del mondo, ma le strade di Assisi. E poi? Ecco. Una volta che hai dato tutto, che cosa potrai fare ancora? Non ti resta allora che fare il cammino insieme a loro, per trovare insieme una strada che sbuchi da qualche parte. Per dare almeno un barlume di significato all'esistenza. Ne potrai aiutare di più con la tua povertà che con le tue ricchezze, Bernardo. Starsene indifferenti di fronte alla sofferenza, di fronte alla povertà: ecco dove è il vero peccato.
(tratto da Mario Bertin, FRANCESCO, Città Aperta Edizioni)

3. "In principio era la paura, e la paura era presso la legge, e la paura era la vostra unica legge. Guardami, me ne vado. Non m'inchino più davanti alle vostre leggi, ho trovato il mio solo signore. Metterò a profitto la tua esperienza negli affari. Tratterò direttamente con l'eterno, impegnerò fino all'ultimo soldo la mia anima e riceverò in cambio tutta la creazione. […] Sarò ricco in modo ben diverso dal tuo. Sarò ricco per tutto ciò che perderò."
(tratto da Christian Bobin, FRANCESCO E L'INFINITAMENTE PICCOLO, Edizioni San Paolo)

domenica 3 ottobre 2010

La fede riguarda i rapporti tra di noi!

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». (Lc 17,5-10)

"Quindi la fede non è un dono che Dio fa e quindi può essere accresciuto da Dio, ma la fede è la risposta degli uomini al dono d’amore che Dio fa. E questo dono d’amore deve essere manifestato in una altrettanta offerta d’amore agli altri." (Alberto Maggi, commentando la lettura evangelica di oggi)

Avete mai sentito dire questa frase: La fede è un dono di Dio, non tutti possono riceverlo! E secondo voi Dio dona la fede a uno sì e all'altro no, facendo distinzioni? Come se qualcuno fosse migliore di altri, da meritarsela?

Nessuna ingiustizia nella logica di Dio. Gesù viene ucciso, ma la sua parola non è morta, è risorta, vive ancora oggi. Gli errori umani sono scritti nella nostra natura.

Nella logica dell'uomo però, fa comodo credere che esistano dei privilegiati da Dio, che esista una predestinazione, pretesti deresponsabilizzanti.

La fede riguarda i rapporti tra di noi. Fiducia negli altri e in se stessi.

sabato 2 ottobre 2010

In autobus

La condizione principale richiesta perchè uno straniero sia un bravo straniero, cioè integrato perfettamente, è che non sia rumoroso, faccia silenzio, non disturbi la quiete di un condominio.
"Il cinese che mi abita di sotto è una brava persona, non lo sento mai!" dice una signora dall'accento meridionale seduta proprio di fronte a me, in autobus.
"La famiglia di neri, da me, è invece molto rumorosa - ribatte l'amica - bambini che saltano e giocano, anche di sera. Sono proprio maleducati!"
Come se non ci fosse.
Ecco il modello di straniero che vorremmo.
Che non si veda per strada, magari assieme ad un altro, e ad un altro ancora, mentre formano un gruppo.
"Siamo diventati ormai minoranza" continua la signora del Sud.
E contemporaneamente, dietro le mie spalle, una ragazza marocchina cede il posto ad un anziano. "Se vuoi, si sieda!" Un po' al "tu", un po' al "lei". Linguisticamente imperfetta, umanamente perfetta. Perchè si è fatta sentire, e nel modo giusto!

La mia confusione

Si dice: per superare la crisi occorre investire nello sviluppo, occorre comprare, spendere, far girare il mercato.
Mi chiedo però: perchè devo cambiare la mia televisione (con tubo catodico) o la mia vecchia auto (del '96) se entrambe funzionano ancora?
Perchè devo comprare i vestitini dei miei figli se ho amici che me li "passano" gratuitamente?
Se acquisto alcuni prodotti alimentari direttamente dal produttore, so che tolgo lavoro alle ditte di trasporto o ai supermercati...
In molti casi non vi sembra che questo sistema ci chieda di scavare una buca perchè c'è qualcun'altro che deve riempirla? Non è assurdo???????
Esisterà un'alternativa!