mercoledì 30 giugno 2010

Le scomode verità di una libera informazione

Da un articolo di Vito Mancuso su: Preti pedofili, perchè il papa difende Sodano?


Primo: se non fosse stato per la forza dei giornali e delle tv tutto sarebbe rimasto sconosciuto e insabbiato; se la Chiesa riuscirà un giorno a fare pulizia al proprio interno lo dovrà alla forza delle scomode verità fatte emergere dalla libera informazione.
Secondo: fino a poco tempo fa la linea tenuta dal cardinal Sodano sul caso Groer era la prassi abituale, come appare anche dalla Epistula de delictis gravioribus inviata il 18 maggio 2001 dall’allora cardinal Ratzinger ai vescovi di tutto il mondo che imponeva il secretum Pontificium per tutte le gravi trasgressioni del clero (notare: il caso Groer risale a sei anni prima!). È proprio questa la peculiarità dello scandalo, non tanto la pedofilia di preti e vescovi, quanto l’insabbiamento da parte delle gerarchie, il fatto incredibile che i vertici ecclesiastici sapevano di questi crimini e, per non indebolire il potere politico della Chiesa, tacevano e insabbiavano. (leggi tutto)

La cultura della giustificazione

Ecco un penetrante commento del moderatore della Tavola valdese, Maria Bonafede, sul perché giustifichiamo la corruzione in Italia.

[...]Essere responsabili significa saper pagare, dover risarcire, sapersi tenere alla larga da cricche e comitati d’affari, saper rinunciare a gratifiche e guadagni illeciti. Altra cultura, diversa da quella prevalente tra noi italiani, popolo di giustificati e di giustificanti. (leggi tutto)

martedì 29 giugno 2010

Matrimoni misti e relazioni multietniche: che ne pensate?


Continuo ad incontrare e conoscere sempre più coppie miste, soprattutto uomini italiani che hanno sposato o convivono con donne africane. Grazie al mio libro "Bianco e nera" che continua a camminare in tutta Italia, ad alcuni articoli pubblicati su Il Mattino di Padova, e a questo blog... sto ricevendo messaggi e commenti che raccontano belle relazioni multietniche. Intraprendere un rapporto interculturale, in un Paese come l'Italia dove l'immigrato viene discriminato per il colore della pelle, non è semplice. Poi sorgono difficoltà interne legate alla differenza di cultura e soprattutto alla gestione dei conflitti con amici e parenti della persona straniera. C'è anche chi sostiene che una vera integrazione deve passare attraverso questi matrimoni misti! E' vero?

Cari uomini che, come me, amate una donna straniera, come vivete il vostro rapporto? Quali difficoltà e quali ricchezze state scoprendo?
Care donne che amate un uomo straniero, come state?

Su, forza, raccontate!

L'eterno dialogo e l'eterno conflitto

La crisi del sindacato

C'è amarezza in giro, nelle fabbriche, tra gli operai, per non essere riusciti a fare uno sciopero generale confederale contro la manovra economica. Inoltre oggi Berlusconi ha dichiarato di non essere disposto a modificarla.
"Non potevamo aderire ad uno sciopero che la CGIL ci aveva imposto! Uno sciopero va deciso insieme" dichiara un segretario della FIM.
Dall'altra parte la FIOM accusa la CISL di aver appoggiato la manovra del governo proprio come Confindustria.
Quello che è più triste è che gli scontri tra i vertici si ripercuotono poi alla base, dove i diritti reclamati sono praticamente gli stessi. Contrastare l'evasione fiscale, tassare chi più guadagna, evitare sprechi. Ma come fare tutto questo senza colpire i più deboli e senza tagliare la spesa per i servizi e il sociale?
Mentre la CISL, come sindacato democratico aconfessionale e apartitico, cerca forse l'eterno dialogo, la CGIL, come sindacato compatto che vanta il maggior numero di iscritti in Italia, cerca esattamente l'opposto: l'eterno conflitto.

Se Gesù fosse stato della FIOM, non avrebbe chiamato tra i suoi apostoli Matteo, esattore delle tasse e funzionario dell'Impero Romano, nè sarebbe andato a cena da Zaccheo, imprenditore del tempo.
Se Gesù fosse stato segretario della FIM non avrebbe di certo rifiutato l'invito a cena di Berlusconi, ma avrebbe usato parole molto dure contro di lui.
Il problema non è vedere Bonanni assieme a Berlusconi o Tremonti, il problema è che non si vedono "conversioni", nè inviti chiari e diretti, come fece Gesù con Zaccheo: Restituisci tutto ciò che hai rubato!

Discriminare a priori, avere pregiudizi, classificare i padroni come nemici e gli operai come santi, è un grave errore, secondo me. Soprattutto dopo le ultime elezioni che hanno visto molti operai votare per la Lega, espressione di un individualismo volgare e di un campanilismo fuori dalla storia.
La realtà è che l'unica religione che accomuna tutti attualmente è il capitalismo, che a sua volta si fonda sull'individualismo e l'ignoranza.

Recuperare un clima di dialogo e confronto, che cerchi di trasmettere un senso di comunione, per essere più credibili ed efficaci, è ciò di cui ha realmente bisogno il sindacato di oggi.

domenica 27 giugno 2010

La crisi del dialogo

Nell'era della comunicazione, la difficoltà a dialogare

Se parlo con un uomo e lui non capisce,
taccio e ascolto.
Mi sforzo di capire lui, perché,
se riesco a capirlo,
saprò perché non mi capisce.

saggio africano


Il fanatismo è la morte della conversazione.
Che cosa si può dire a qualcuno che si rifiuta di cercare di comprendere le ragioni dell’altro e che,
dal momento che non ci si inchina davanti alle sue,
preferirebbe morire piuttosto che cedere?

Cloran


Una grande filosofia non è quella che pronuncia dei giudizi definitivi,
che introduce una verità definitiva.
È quella che introduce un’inquietudine,
che apre ad una trasformazione.

Charles Péguy

sabato 26 giugno 2010

Religione e angosce inconsce

Intervista a Macha Chmakoff, psicanalista e pittrice (leggi tutto)

Da dove deriva questa propensione a “stravolgere” la religione?

A partire dai lavori di Freud e dei suoi successori è diventato chiaro che la religione risponde naturalmente ad un buon numero di angosce inconsce. Offre un’immagine paterna insieme protettiva e in grado di dare un significato al senso di colpa. Propone dei riti suscettibili, come ogni rito, di proteggere il soggetto dal pericolo rappresentato dalle pulsioni. Dà un’identità forte grazie all’appartenenza ad un gruppo. Questo non ha niente di scioccante in sé: il credente è un essere umano e, per far fronte all’angoscia, tutti gli esseri umani ricorrono a questo tipo di funzionamento che si declina in modi più o meno simili negli ambienti laici. I problemi sorgono quando la religione non serve più solo ad evitare l’angoscia, ma ad evitare l’origine stessa dell’angoscia. L’origine dell’angoscia sta, da un lato nella nostra vita pulsionale inconscia e, dall’altro, al centro della nostra identità umana: la mancanza fondamentale che nasce in noi dal confronto tra i nostri limiti e il nostro desiderio di infinito, di assoluto.
Un giovane che entra molto presto in una comunità può evitare di prendere in considerazione la sua difficoltà a diventare autonomo. Una giovane donna che si sposa molto precocemente e che ha molti figli può evitare di affrontare il problema della propria identità reale. Il seminarista che ha delle difficoltà sessuali o semplicemente fa fatica a porsi in rapporto con le donne accantona tutti questi problemi. Il responsabile di comunità molto generoso può mettersi a distanza da una sofferenza psichica nata da conflitti intrapsichici profondi, donandosi agli altri.

mercoledì 23 giugno 2010

Chiesa e corruzione

Le comunità cristiane di base italiane sul caso Sepe

“Nessuno insegua potere e ambizioni”

Il coinvolgimento del cardinale Crescenzio Sepe e della Congregazione vaticana di Propaganda Fide in una inchiesta giudiziaria penale con gravi accuse di corruzione colpisce di nuovo e profondamente la coscienza cristiana.
Un’indagine non è una condanna e tuttavia apre squarci inquietanti nel panorama torbido e oscuro della gestione carente se non addirittura priva di regole e controlli dell’immenso patrimonio immobiliare e finanziario della Propaganda Fide e degli altri organismi vaticani.
Chi vive la fede cristiana come affidamento alla solidarietà fraterna senza confini, perché fondata sull’amore gratuito e universale di un Dio partecipe della fragilità umana (la croce), non può accettare che a livello istituzionale ecclesiastico si pretenda dare testimonianza e diffondere quella stessa fede cristiana con una profusione di mezzi che contraddice scandalosamente il Vangelo.
Questa nuova manifestazione dei guasti provocati dalla gestione autoritaria dell’istituzione ecclesiastica, che va ad aggiungersi a quelli derivati dalla diffusione delle notizie sui casi di pedofilia all’interno del clero, sta provocando forme di reazione anche all’interno stesso della Curia di cui, secondo alcuni, sono espressione le dure parole pronunciate dal papa nei confronti di chi considera il sacerdozio occasione di carriera e di arricchimento.


Milano, 22 giugno 2010

martedì 22 giugno 2010

La lingua, questione coloniale

La questione linguistica (leggi tutto)

“Come diventa una sfida la lingua?
Come diventa determinante per il pensiero?
Prima di finire in discussioni teoriche di ordine linguistico e filosofico,
la lingua comincia come una questione coloniale,
che sorge da uno scontro impari e determina uno statuto sociale, quasi ontologico.
Non sarebbe possibile ignorare questi antecedenti nella presente discussione.
La lingua ha simbolizzato la differenza tra il “civilizzato” e il “non-civilizzato”,
il barbaro”.

Fabien Eboussi Boulaga (filosofo, Bafia, Camerun)

lunedì 21 giugno 2010

La sofferenza del colpevole

Forme altre di affrontare i problemi etici

Di fronte ad un'azione criminosa gli indios del Brasile dicono al colpevole:

"Come dovevi soffrire per essere arrivato a commettere un tale abuso!
Dicci dove abbiamo sbagliato.
Quanto a te, devi convertirti e pagare".

domenica 20 giugno 2010

L'ospitalità, comando divino

L'ospitalità è sacra

di Elisa Kidanè

[...]
Le pagine bibliche sono colme di storie e racconti da cui emerge il valore sacro dell’ospitalità. L’ospitalità diventa un comando divino, una promessa battesimale. È un dovere di ognuno verso chiunque, nella consapevolezza che il primo viandante, colui che non aveva dove posare il capo, è stato proprio Cristo. È una grazia che richiede coerenza: non si può dire di avere fede senza essere capaci di opere concrete di ospitalità. L’unica strada maestra è la capacità di accogliere l’altro anche se diverso. Mi viene in mente l'episodio di Abramo e dei tre visitatori (Gn 18,1-10), con il lavaggio dei piedi che è un’usanza che c’era anticamente nella mia terra e che forse c’è anche oggi nei Paesi in cui ancora ci si sporca i piedi camminando. Non si guarda in faccia il visitatore: si sa solo che è qualcuno che chiede di essere accolto. Questo atteggiamento rivela la potenza di ciò che deve essere l’ospitalità.
E questa ospitalità ha generato sempre benedizione.
L’ospitalità è sacra perché è un principio stabilito da Dio stesso: “Chi accoglie voi, accoglie me. Chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato”; “Chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”.
Qualcuno si è spinto a dire che il peccato di cui si sarebbero macchiati gli abitanti di Sodoma è l’ingiustizia, l’egoi-smo, l’indisponibilità all’accoglienza, l’odio per lo straniero, la presunzione di essere dalla parte del giusto, della civiltà, del diritto. Quando parliamo di Sodoma, pensiamo sempre ai peccati della carne, ma il peccato più grave, secondo alcune esegesi, è proprio quello di aver odiato l’ospite e di aver avuto la presunzione di essere dalla parte del giusto. Quante volte ancora oggi sentiamo parlare di civiltà superiori? Questo è aberrante, in un Paese che ritiene di avere profonde radici cristiane. (leggi tutto)

sabato 19 giugno 2010

In Nigeria per la prima volta


Una lettera, esperienze in comune

Ciao Federico,
mi chiamo Marco e trovo il tuo blog molto interessante. Complimenti! Io vivo in Uk con mia moglie, nigeriana di Benin City, e una bambina di 2 anni. Ad agosto andremo in Nigeria per la prima volta a trovare i suoi genitori. Sono un po' preoccupato poichè ho sentito storie sulla polizia nigeriana non molto incoraggianti: roba che arrestano, senza motivo valido, uomini bianchi di donne nigeriane per poi chiederne il riscatto. Mia moglie vive in Uk da 20 anni e non sa molto di queste cose.
Tu che mi dici?
E' un paese pericoloso?
Vista la povertà e la corruzione dilaganti?
Saluti
Marco



Ciao Marco,
sono sorpreso dalla distanza dalla quale mi scrivi...grazie a questo semplice blog!
Siete Bianco e Nera in Uk, in attesa di compiere il viaggio che io e Fidelia abbiamo compiuto qualche mese fa, in Nigeria. Che emozione!
Per me tre settimane sono state poche per conoscere un territorio, la cultura di un popolo, la famiglia allargata africana, comunque sono molto importanti per mantenere i contatti, per non dimenticare le radici di mia moglie e delle mie figlie.
Mi è stato difficile accettare di non potermi muovere liberamente dappertutto! A Lagos e a Auchi, vicino Benin City, mi hanno obbligato a rimanere chiuso in hotel. Mentre ad Abuja ho girato tranquillamente, anche da solo, perchè è una città molto controllata e il popolo hausa è pacifico.
Certo occorre usare alcune tecniche per non attirare l'attenzione! Ad esempio eravamo vestiti molto semplicemente, mia moglie indossava ciabatte comprate al mercato, nessun gioiello al collo o orologio al polso (vabbè che non li portiamo nemmeno qui!). Ho avuto una brutta esperienza dopo aver scattato una foto ad un edificio governativo, e ho capito che è meglio non fare foto, se non ai parenti...
Consiglia a tua moglie di non fare troppa pubblicità del vostro arrivo, altrimenti vi ritroverete a sganciare soldi in continuazione. Purtroppo il colore della nostra pelle è molto eloquente, noi siamo i bianchi arricchiti con il sudore e le materie prime del continente africano, e se non possiamo muoverci liberamente...è il prezzo che – secondo me - dobbiamo pagare!
Comunque non preoccuparti troppo,
altrimenti non vivrai bene questo viaggio!
Saluti da tutti noi, buona avventura!
Take care
Federico

venerdì 18 giugno 2010

Il valore della memoria

Storie di emigrazione

di José Saramago

Quelli che sono riusciti a sopportare le violenze continue e le nuove privazioni,
i sopravvissuti, disorientati nel mezzo di società che li disprezzavano e umiliavano, persi in lingue che non potevano capire,
sono riusciti a poco a poco a costruire,
con rinunce e sacrifici quasi eroici, moneta su moneta, centesimo su centesimo,
il futuro dei loro discendenti.

Alcuni di questi uomini, alcune di queste donne,
non hanno perso né vogliono perdere la memoria del periodo in cui hanno dovuto patire tutte le vessazioni del lavoro mal pagato e tutte le amarezze dell'isolamento sociale.
Siano lodati per essere stati capaci di preservare il rispetto che dovevano al loro passato.

Molti altri, la maggior parte, hanno tagliato i ponti che li legavano a quelle ore oscure, si vergognano di essere stati ignoranti, poveri, alle volte miserabili,
si comportano, adesso, come se una vita decente, per loro, sia iniziata davvero solo il felicissimo giorno in cui si sono potuti comprare la loro prima automobile.
Questi sono quelli che saranno sempre pronti a trattare con identica crudeltà e identico disprezzo gli emigranti.

Quello che prima era stato giudicato e che ha perso la memoria di esserlo stato, giudicherà.
Quello che è stato disprezzato e finge di averlo dimenticato, raffinerà il suo stesso disprezzare.
Quello che ieri è stato umiliato, umilierà oggi con più rancore.

Eccoli, tutti insieme, a lanciare pietre a chi arriva dall'altro margine del Bidassoa, come se loro non fossero mai emigrati, o i genitori, o i nonni, come se non avessero mai sofferto la fame, la disperazione, l'angoscia e la paura.

In verità, in verità vi dico che ci sono certi modi di essere felici che sono semplicemente odiosi.

giovedì 17 giugno 2010

Semplicemente umani


L'altra faccia dei mondiali

Vorrei riprendere l'appello che l'Associazione Nazionale Maschile Plurale sta diffondendo contro la violenza sulle donne: "I mondiali degli uomini". Migliaia di ragazze africane strappate con ricatti e violenza alle loro case e alle loro famiglie, vengono messe per strada dalle organizzazioni criminali nelle città sudafricane che ospitano in questi giorni le partite del mondiale. Secondo Amnesty, in occasione dei mondiali di calcio del 2006, furono trasferite con la forza in Germania 40.000 ragazze, tra le quali molte minorenni. Pare che il vero timore sia che i turisti occidentali vengano a fare baldoria in Sud Africa, e se ne tornino in patria con l’AIDS. Insomma, finché di AIDS muoiono gli africani, non è un problema, ma se tocca, che so, a qualcuno dei 20.000 turisti inglesi...la cosa è ben diversa!
Anche in Italia ogni anno molte ragazze africane, sud-americane, est-europee etc., arrivano sulle nostre strade come schiave o vittime. E noi maschi italiani facciamo finta di non accorgerci che, gran parte delle volte, davanti a noi non c’è una persona che dispone liberamente del proprio corpo e della propria vita o che potrà spendersi quei soldi che le diamo come meglio crede. Davanti a noi abbiamo donne sempre più subdolamente costrette, apparentemente consenzienti, abbagliate dal luccichio dei soldi facili. E così andiamo ad alimentare il mercato e il traffico di esseri umani, di organi, di armi e droga, rendendo sempre più violente e invivibili le nostre città e le nostre stesse vite.
"A chi andrà in Sudafrica per i mondiali – sostiene l'associazione Maschile Plurale (rete di uomini, di diverso orientamento sessuale, appartenenti a gruppi formali ed informali, accomunati dall'impegno nella messa in discussione dei modelli tradizionali dell'«essere maschio», dalla ricerca di percorsi di libertà e dal ripensamento delle relazioni tra i sessi)- o a chi pensa di festeggiare una notte magica di vittoria o sfogare la rabbia di una sconfitta con un vero e proprio stupro a pagamento nelle strade delle nostre città, a noi, agli uomini tutti, chiediamo di aprire gli occhi e vedere quali sono le condizioni di vita che spingono tante donne e uomini a fuggire dal proprio paese illudendosi di trovare fortuna in una società più ricca e trovando, invece, troppo spesso l’orrore, lo sfruttamento, la disperazione, la morte.
A tutti vogliamo dire che si può andare in Sudafrica o godersi il mondiale in TV e tornare a casa alla fine di una giornata di lavoro, di una partita, di un viaggio, senza diventare criminali o complici di tutto questo.
Semplicemente rimanendo umani".

mercoledì 16 giugno 2010

Non esistono consacrati (separati) nel Regno di Dio

L'imitazione di Cristo

L’unico modo per comprendere ed incarnare la divinità di Gesù,
cioè la pienezza della sua umanità,
è quello di spogliarsi di ogni privilegio,
accettando di perdere la propria reputazione
mischiandosi con le genti.

Stefania Salomone

(leggi tutto)

martedì 15 giugno 2010

Quando il nemico è solamente il diverso

Il nemico diventa ciò che non si conosce

Nella Bibbia, tutte quelle malattie non identificate e non curabili... venivano attribuite all'intervento di un essere maligno, il cosiddetto "demonio".

In Italia gli immigrati sono diventati il capro espiatorio, la causa di ogni male, il principale nemico da combattere per raggiungere quella sicurezza tanto annunciata nelle ultime campagne elettorali. Ma dove sta l'inganno? Il voto popolare contro gli stranieri si sta rivoltando contro la classe medio-bassa del nostro Paese. Guerra tra poveri. Gli stessi operai che hanno votato Lega Nord ora si ritrovano a contestare la manovra finanziaria di questo governo, andando in piazza il 25 giugno. Non si tratta di pura schizofrenia all'italiana?

Anche con la legge bavaglio si vuole impedire di far conoscere.

Sotto i fumi dell'alcol anche una coppia di gay diventa il nemico per un ultra del Padova, che confessa però di non essere omofobo, ma di avere tendenze politiche diverse da chi porta la barba, sandali e sacca a tracolla. Sarà vero?

Ciò che non conosciamo di noi stessi e che non vogliamo conoscere, ma anche ciò che non risponde alle aspettative nostre e della mentalità dominante, diventa purtroppo il nemico con il quale combattere quotidianamente, o il compagno indesiderato che rende nervoso il nostro viaggio.

Amare il nostro nemico, per usare il linguaggio biblico, non è altro che cercare di conoscerlo, di incontrarlo.

lunedì 14 giugno 2010

Nei giardini di altre culture

Non ci possiamo avvicinare alle altre religioni
né intraprendere un dialogo religioso fecondo
se non tralasciamo di assolutizzare le nostre categorie
acquistando questa nuova innocenza
che ci permette di entrare
non in un nuovo paradiso,
ma nei giardini di altre culture
senza fare loro del male
o utilizzarle per nostro vantaggio.

Raimond Panikkar

sabato 12 giugno 2010

Sogno di libertà

La mia casa e il mio cuore

Se un giorno tornerò alla vita
la mia casa non avrà chiavi:
sempre aperta come il mare,
il sole e l'aria

Che entrino la notte e il giorno,
la pioggia azzurra, la sera,
il pane rosso dell'aurora;
la luna mia dolce amante

Che l'amicizia non trattenga
il passo sulla soglia
nè la rondine il volo
nè l'amore le labbra. Nessuno

La mia casa e il mio cuore
mai chiusi: che passino
gli uccelli, gli amici,
e il sole e l'aria

Marcos Ana

poeta,
voce di tutti i prigionieri politici
a cui è negato urlare con tutta la dignità:
"Viva la libertà!"
Meriterebbe il Nobel per la Pace!

La crisi secondo Frei Betto

Teologo brasiliano e scrittore

Le domande
Per quale motivo, nei primi mesi i governi hanno destinato circa 1,5 trilioni di Dollari (ad oggi sono diventati già 18) per evitare il collasso dell'intero sistema finanziario e capitalista e solamente 20 miliardi di Dollari (promessa espressa al G8 dell'Aquila e non ancora mantenuta) per alleviare la fame nel mondo?
Quale progetto di società consegneremo alle generazioni future?

Le risposte
L'80% della ricchezza mondiale si trova nelle mani di appena il 20% della popolazione dell'intero pianeta.
Questo sistema è un sistema che privilegia il lucro privato e le ambizioni individuali prima dei diritti della comunità, la speculazione davanti alla produzione, l'accesso al credito senza sostenere il risparmio.

Le proposte
I governi dovrebbero preoccuparsi della crescita del FIL (Felicità Interna Lorda) rispetto all'aumento del PIL (Prodotto Interno Lordo). Le persone, nella loro maggioranza, non vogliono essere ricche, vogliono piuttosto essere felici.
La cosa peggiore di questa crisi è non imparare nulla da essa e non preoccuparsi di sopprimere le sue cause.

Privacy e potere

"La Legge bavaglio non è una legge che difende la privacy del cittadino, al contrario, è una legge che difende la privacy del potere."

Roberto Saviano

mercoledì 9 giugno 2010

Sciopero sì, sciopero no

Il sindacato sulla manovra finanziaria.
Stato sociale, amministrazione pubblica-scuola, sanità, pensioni.
Ecco le vacche già magre da mungere!


Oggi ho partecipato al direttivo della FIM-CISL di Padova sulla manovra finanziaria. Il clima in aula era pesante, molti gli interventi-sfogo contro questo governo e contro un sindacato diviso e un vertice CISL troppo accomodante.
"Il sindacato è in crisi" sentivo ripetere spesso.
"I nostri padri hanno fatto scioperi e manifestazioni per ottenere quei diritti di cui noi beneficiamo!"

E' ancora valido lo strumento dello sciopero? Perchè la CGIL è sempre pronta a scioperare? Cosa riesce ad ottenere?
I compagni della CGIL erano sempre presenti nei nostri discorsi, direttamente e indirettamente, perchè ci provocano e ci costringono a capire l'identità e la particolarità della CISL.

Il segretario ha cercato di portare l'attenzione sugli aspetti concreti di questa manovra da 24 miliardi di euro. Bisogna prima di tutto leggere il testo, e soltanto dopo proporre dei cambiamenti che siano in sintonia con i principi sindacali della CISL. In effetti, qualcuno affermava che il nostro parlamento è formato quasi esclusivamente da avvocati, imprenditori, commercianti... i quali hanno tutto l'interesse di accrescere i loro privilegi.
Rabbia in aula.
Nessuno sembra interessarsi di quei molti operai disoccupati o in cassa integrazione che non riescono a mandare avanti la propria famiglia. Quali cambiamenti? Innalzamento dell'età pensionabile: come farà un uomo di 64-65 anni a lavorare ancora in una catena di montaggio in una fabbrica metalmeccanica?
Innalzamento della percentuale di invalidità, pura cattiveria nei confronti di chi sta veramente male e inutile contrasto ai falsi invalidi.
Stato sociale, amministrazione pubblica-scuola, sanità, pensioni. Ecco le vacche già magre da mungere!

Ascoltiamo alcune agghiaccianti statistiche: "In Veneto 7 operai su 10 hanno votato Lega e PDL, ed ora pretendono che noi - sostiene un operatore sindacale - scendiamo in piazza a protestare contro le leggi dei politici che loro stessi hanno votato. Non è assurdo?!!!" L'operaio deve partecipare alla vita politica nel suo territorio, e non basarsi sui rumori della propria pancia!!!

Certo, il reddito dei dipendenti pubblici ha avuto un maggior incremento di quello dei privati, e quindi a loro vanno chiesti maggiori sacrifici, purchè non si tocchi la scuola e la sanità! Via le provincie, quelle piccole ma anche quelle grandi. Siamo l'unico Paese al mondo ad avere quattro cerchi di amministrazione: comuni, provincie, regioni, stato.
Ma il problema non sono quei 24000 esuberi nella sanità, tra infermieri e medici... il problema è trovare un criterio di produttività anche nel settore pubblico, così si evita che un dottore abbia il dono dell'ubiquità, e cioè sia contemporaneamente pagato per il suo servizio pubblico e per le prestazioni nella sua clinica privata!
Non si può ridurre il personale, ma controllarlo sì. Così i tempi lunghi d'attesa finalmente si ridurrebbero!

Un incontro ricco di provocazioni, di conflitti a volte, di spunti per la riflessione... in ogni caso il gruppo non sembrava nè un gregge di pecore nè una setta di fanatici. Le diversità si sono espresse liberamente, ma la strada per recuperare fiducia nel sindacato è ancora molto lunga.

Per non dimenticare...

Nel 1996, le prime auto elettriche prodotte in serie, le EV1 (Electric Vehicle 1), furono fabbricate negli USA dalla General Motors e circolarono per le strade della California. Erano auto veloci: passavano da 0 a 100 km/h in meno di 9 secondi! Ed erano molto silenziose. Non producevano nessun tipo di inquinamento (e neppure avevano il tubo di scappamento). Erano facilmente ricaricabili con energia elettrica nel garage di casa.
La General Motors recuperò tutte le EV1, nonostante l’opposizione dei suoi utenti, e dopo furono…distrutte!
Negli anni successivi altre case automobilistiche fecero la stessa identica cosa. Perchè?
Le “lobbies” delle grandi compagnie petrolifere non vogliono che i veicoli elettrici sopravvivano...e così stanno facendo guerre nel Medio Oriente a causa del petrolio e ammazzano persone in tutto il mondo con l’inquinamento dei combustibili!
Per la prossima automobile che comprerai, esigi dal tuo concessionario che ti cerchi un’auto elettrica, o meglio ancora, a idrogeno o chissà a vapore acqueo.

martedì 8 giugno 2010

Per farci un'idea...


Abbiamo provato a spostare la marea nera sull'Italia e quello che viene fuori è l'immagine riportata a lato.

Nessuna somma potrà mai ripagare il danno all'ambiente che è paragonabile all'omicidio!

Quante sono e saranno le vittime innocenti della marea nera?

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.


Martha Medeiros

lunedì 7 giugno 2010

Un politico che sa parlare al cuore della gente

"Nichi Vendola, lei sa parlare al cuore della gente...io...la voterei!"

(Maurizio Crozza, 6 giugno 2010)

Fortunato e preoccupato di vivere in Italia

Temo che durante i mondiali, mentre saremo addormentati davanti alla tv, il governo italiano varerà altre leggi antidemocratiche.
Di solito ci accorgiamo del peggioramento di una legge, soltanto quanto ci troviamo direttamente coinvolti. Mi sto rendendo conto, ad esempio, di quanto sia difficile per un immigrato regolare, in Italia da molti anni, ottenere la cittadinanza italiana. Oltre ai costosi documenti richiesti e alle code davanti agli uffici, ho dovuto pagare un bollettino di 200 euro, in seguito ad una legge dell'anno scorso, per richiedere la cittadinanza italiana di mia moglie, che probabilmente ci arriverà tra un paio d'anni. Ma quanto vale sto passaporto italiano?

Dopo aver guardato con rabbia e stupore il documentario proposto ieri sera da Report, sulla situazione in Birmania, mi dichiaro davvero fortunato a vivere in Italia. Ma nello stesso tempo preoccupato che alcuni diritti, come la libertà di stampa ed espressione, ci vengano tolti con sorrisi, menzogne e tante belle promesse.

In Birmania, i monaci buddisti sono usciti nelle strade, in processione, erano circa 300 mila nel 2007. Hanno avuto il coraggio di reagire al clima di repressione e terrore del regime militare, nonostante non si siano mai intromessi in questioni politiche. Come racconta il coraggioso giornalista, quando la gente muore di fame a causa di ingiustizie e giochi di potere, anche i monaci scendono in piazza a protestare. Non volevano più accettare le offerte degli sfruttatori, ecco perchè tenevano la cassetta delle offerte in mano, capovolta verso il basso. Il buddismo non è una religione, ecco il motivo di tanta libertà!

Ieri, alla processione del Corpus Domini, il vescovo di Padova ha ribadito l'importanza di santificare le domeniche, evitando che diventino giorno di lavoro e di profitto. Ma le cassette delle offerte rimangono ancora aperte a ricevere i soldi di tutti, arricchiti e impoveriti.

sabato 5 giugno 2010

Padrone e signore

"Padrone è colui che ha
e tiene per sè.

Signore è colui che ha
e condivide con gli altri".


Alberto Maggi

venerdì 4 giugno 2010

La via che si fa camminando

Tante partenze, diversi sentieri

Definitivo. Eterno. Indissolubile.
Con tutto rispetto per qualsiasi scelta libera e responsabile, non nascondo le mie personali perplessità per termini come quelli sopra citati. In una società così complessa non esistono decisioni definitive nè traguardi completamente raggiunti. Seppure le scelte di fondo possono accompagnare tutta una vita, le decisioni concrete sono legate a svariati fattori di cambiamento e perciò sono sempre relative.
Non sia mai che in nome di una fedeltà ad una legge, ad una promessa, ad un ruolo, ad un modello... arriviamo a fare del male a noi stessi e alle persone che ci vivono accanto!

Domani, sabato 5 giugno, in cattedrale a Padova, il vescovo ordinerà dieci nuovi presbiteri diocesani. Sull'articolo apparso nel settimanale della diocesi si sottolinea che "l'ordinazione presbiterale è la tappa culminante di un percorso formativo di sei anni...".
La locandina, che ritrae i dieci giovani in posa attorno all'altare, porta come slogan l'espressione che Gesù rivolse ai suoi discepoli in occasione dell'ultima cena: "Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19).
I messaggi che vengono ripetutamente lanciati in occasioni come queste, si collocano purtroppo all'interno di una vecchia teologia che pretende di istituzionalizzare e atrofizzare il messaggio universale e dinamico del Vangelo. La consacrazione, o riconoscimento pubblico per un servizio che questi uomini devono ancora iniziare, si esaurisce forse nel simbolico gesto dell' imposizione delle mani di un vescovo? Più che di traguardo, non si tratta invece di partenza incosciente verso orizzonti sconosciuti?
Attorno all'altare, la foto li proietta nel cenacolo, come se per essere apostoli e discepoli di Gesù occorre essere preti per forza, ed esserlo fino alla fine, obbedienti ad una promessa sacra. Un abbaglio che continua a creare disumane aspettative, inutili frustrazioni dopo i primi anni di entusiasmo, cristiani di serie A e di serie B.
"Stare con lui" (Mc 3,14) è un invito rivolto a tutti. "Fate questo in memoria di me!" Spezzare il pane, condividere quello che siamo e quello che abbiamo con chi ci vive accanto, cioè la passione e l'impegno per la costruzione del regno di Dio, sull'esempio di Gesù, credo sia la primaria vocazione di ciascun cristiano. Relegare in un semplice atto liturgico il senso di questa espressione-missione, mi sembra assai riduttivo, fuordeviante e addirittura antievangelico!
Lo dico, non per suscitare inutili polemiche, ma perchè noto come l'attenzione della maggior parte dei credenti sembra rivolta al segno e al simbolo e non alla realtà alla quale il segno e il simbolo rimandano. Adoratori di ostie, di statue, di crocifissi, di prediche ex opera operato, semplicemente perchè si è sempre fatto così! E intanto "l'acqua unita al vino..." viene privatizzata, sotto gli occhi degli assettati di religiosità. E "il pane" continua ad aumentare di prezzo, dietro le spalle di affamati che provano invano il miracolo della moltiplicazione.
Spezzare il pane della condivisione e le catene dell'iniquità.
"Fate questo in memoria di me".
Per rendere presente colui che ci accomuna.
Nel mondo di oggi, il regno di Dio, molto più vasto dell'ovile cattolico.
Dentro e fuori di sè, dove ciò che per l'uno è dentro è fuori per l'altro, finchè ci saranno recinti.

(Leggi "Consigli da un prete disobbediente")

giovedì 3 giugno 2010

Appello Premio Nobel per la Pace 2011 alla Donna Africana

(tratto da www.noppaw.net)

L’Africa cammina con i piedi delle donne.

Abituate da sempre a fare i conti con la quotidianità della vita e con la sfida della sopravvivenza, ogni giorno centinaia di migliaia di donne africane percorrono le strade del continente alla ricerca di una pace durevole e di una vita dignitosa.

Gran parte di loro fanno fino a 10-20 chilometri per portare l’acqua alla famiglia. Poi vanno, sempre a piedi, al mercato, dove, per tutta la giornata vendono quel po’ che hanno, per portare la sera a casa il necessario per nutrire i propri figli.

Riproducendo così ogni giorno il miracolo della sopravvivenza. Pullulano di donne i mercati delle città africane. In un arcobaleno di colori, dove insieme con i beni di scambio, si incontra la gioia di vivere e il calore della convivialità. Spesso sulle loro spalle i figli che ancora non camminano. Oppure attorno ad esse la corsa e il rumore dei bambini, la cui cura è completamente affidata a loro. A volte, anche se non sono loro figli.

Perché nell’Africa delle guerre e delle malattie, le donne sanno accogliere, nella propria famiglia, i piccoli rimasti orfani. [...]

mercoledì 2 giugno 2010

Questioni di Res Publica

L'acqua è un bene comune che non può essere privatizzato,
altrimenti si commetterebbe "una forma di latrocinio primitivo", ha detto Vandana Shiva a Che tempo che fa!
Il 2 giugno, Festa della Repubblica in tantissime piazze d'Italia sarà possibile firmare per i 3 referendum, per festeggiare la Repubblica e i diritti. (leggi)

Qual è il confine tra vita pubblica e vita privata? Soprattutto per chi ha scelto di esercitare ruoli pubblici come il politico, il militare, il prete?

L'Italia è davvero una Repubblica? Fondata sul lavoro?

"Non un euro in più" agli statali, avverte Tremonti. "Il cedolino degli stipendi pubblici resterà quello di prima. Ci sarà un congelamento dei contratti", ha spiegato, secondo quanto si apprende da fonti sindacali. L'obiettivo fondamentale della manovra, infatti, è di ridurre il debito pubblico.

Non chi dice: "Repubblica, Repubblica...!" entrerà nella storia dell'Italia, ma chi farà leggi per il bene di questa democrazia.

martedì 1 giugno 2010

Colpire vigliaccamente il disarmato

L'aggressione israeliana a pacifisti

Ilaria Ciriaci, presidente nazionale MIR, ieri ha dichiarato: "[...]Il MIR ritiene invece indispensabile che la comunità internazionale apra immediatamente un’inchiesta sull’accaduto, che venga interrotto ogni tipo di sostegno militare-politico a Israele e vengano messe in atto sanzioni al fine di ottenere l’interruzione dell’assedio di Gaza e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese nonché il rispetto per tutti coloro che pacificamente ed in maniera nonviolenta tentano di portare solidarietà e sostegno a persone in grave stato di disagio ed indigenza.
In questo senso chiediamo anche che il governo italiano si attivi e, proprio alla vigilia dei festeggiamenti per il 2 giugno, dimostri che l’art. 11 della sua Costituzione Repubblicana ”L’Italia ripudia la guerra…” è richiamo e monito per tutti i Paesi che desiderano essere annoverati tra quelli democratici.
Chiediamo infine a tutte le persone che hanno a cuore processi di pacificazione nonviolenta di listare a lutto le proprie bandiere arcobaleno in segno di lutto per tutti coloro che a Gaza o su navi della speranza lottano per un mondo più equo a riparo dell’arroganza dei più potenti."

Cos'è il MIR?

Il M.I.R. (Movimento Internazionale della Riconciliazione) è un movimento internazionale, a base spirituale, composto da persone che, sulla base della convinzione profonda che il potere dell’amore e della verità possa creare giustizia e restaurare comunità, si impegnano a praticare la nonviolenza attiva come stile di vita e mezzo di trasformazione personale, sociale, economica e politica. Dal 1919 è stato attivo nel promuovere programmi e attività per la riconciliazione, la costruzione della pace, la nonviolenza attiva e la soluzione dei conflitti.

In Italia il M.I.R. nasce nel 1952 per iniziativa di Tullio Vinay e Carlo Lupo (valdesi), Ruth e Mario Tassoni (quaccheri). Si impegna sin dall’inizio per la diffusione della teoria e della prassi della nonviolenza e presto raccoglie adesioni anche tra i cattolici. Dagli anni '60 a oggi è stato attivo a livello nazionale per un ecumenismo di base e per approfondire i fondamenti religiosi della nonviolenza. Ha svolto azione di sensibilizzazione per la Prima Assemblea Ecumenica Europea ("Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato", Basilea 1989), per l'incontro preliminare Assisi 1988, per le altre due assemblee ecumeniche europee (Graz 1997 e Sibiu 2007).
Il M.I.R. ha sostenuto Giuseppe Gozzini e Fabrizio Fabbrini, primi obiettori cattolici al servizio militare, e si è impegnato per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza. Dall'approvazione della legge è convenzionato con il Ministero della Difesa per far espletare agli obiettori il servizio civile nell'attuazione di programmi di formazione alla pace e alla nonviolenza attiva. È stato il Movimento che ha avviato per primo in Italia la Campagna di Obiezione di coscienza alle spese Militari (OSM), nata negli anni '80 e tuttora in atto, e si adopera per far conoscere la Difesa Popolate Nonviolenta (DPN) come alternativa alla difesa armata.