giovedì 17 giugno 2010

Semplicemente umani


L'altra faccia dei mondiali

Vorrei riprendere l'appello che l'Associazione Nazionale Maschile Plurale sta diffondendo contro la violenza sulle donne: "I mondiali degli uomini". Migliaia di ragazze africane strappate con ricatti e violenza alle loro case e alle loro famiglie, vengono messe per strada dalle organizzazioni criminali nelle città sudafricane che ospitano in questi giorni le partite del mondiale. Secondo Amnesty, in occasione dei mondiali di calcio del 2006, furono trasferite con la forza in Germania 40.000 ragazze, tra le quali molte minorenni. Pare che il vero timore sia che i turisti occidentali vengano a fare baldoria in Sud Africa, e se ne tornino in patria con l’AIDS. Insomma, finché di AIDS muoiono gli africani, non è un problema, ma se tocca, che so, a qualcuno dei 20.000 turisti inglesi...la cosa è ben diversa!
Anche in Italia ogni anno molte ragazze africane, sud-americane, est-europee etc., arrivano sulle nostre strade come schiave o vittime. E noi maschi italiani facciamo finta di non accorgerci che, gran parte delle volte, davanti a noi non c’è una persona che dispone liberamente del proprio corpo e della propria vita o che potrà spendersi quei soldi che le diamo come meglio crede. Davanti a noi abbiamo donne sempre più subdolamente costrette, apparentemente consenzienti, abbagliate dal luccichio dei soldi facili. E così andiamo ad alimentare il mercato e il traffico di esseri umani, di organi, di armi e droga, rendendo sempre più violente e invivibili le nostre città e le nostre stesse vite.
"A chi andrà in Sudafrica per i mondiali – sostiene l'associazione Maschile Plurale (rete di uomini, di diverso orientamento sessuale, appartenenti a gruppi formali ed informali, accomunati dall'impegno nella messa in discussione dei modelli tradizionali dell'«essere maschio», dalla ricerca di percorsi di libertà e dal ripensamento delle relazioni tra i sessi)- o a chi pensa di festeggiare una notte magica di vittoria o sfogare la rabbia di una sconfitta con un vero e proprio stupro a pagamento nelle strade delle nostre città, a noi, agli uomini tutti, chiediamo di aprire gli occhi e vedere quali sono le condizioni di vita che spingono tante donne e uomini a fuggire dal proprio paese illudendosi di trovare fortuna in una società più ricca e trovando, invece, troppo spesso l’orrore, lo sfruttamento, la disperazione, la morte.
A tutti vogliamo dire che si può andare in Sudafrica o godersi il mondiale in TV e tornare a casa alla fine di una giornata di lavoro, di una partita, di un viaggio, senza diventare criminali o complici di tutto questo.
Semplicemente rimanendo umani".

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