domenica 29 maggio 2011

Il programma di Pisapia

Basta cultura della paura, coltiverò la fiducia"


(...) Se mi chiedessero quale idea ho io, risponderei con le parole di don Lorenzo Milani che diceva "Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia". (...)

"La mia minigonna è il velo"


Hind Talibi, una studentessa di Scienze politiche, di origine marocchina, figlia di Ahmed Talibi, responsabile della comunità islamica di via Anelli, è stata aggredita ieri sera, in via Santa Maria Assunta, da una donna che ha tentato di strapparle il velo. Una volta ripresasi dallo choc, la ventiduenne si è recata in Questura dove ha denunciato l'episodio di intolleranza.

La giovane, che è la referente della comunità islamica femminile di Padova, stava percorrendo a piedi, con la bicicletta a mano, via Santa Maria Assunta, nelle vicinanze del cinema Porto Astra. A un tratto è stata avvicinata da una cinquantenne, italiana, che l'ha apostrofata: «Musulmana di m..., togliti questo velo. Cosa lo porti a fare, con questo caldo». (continua l'articolo)
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Ho visto il suo volto in un'intervista televisiva. Dolce, intelligente, solare. Mi ha colpito quando ha detto: "La mia minigonna è il velo. Come la minigonna è simbolo di libertà, così il mio velo è simbolo di libertà".
Allora ho capito che la libertà dipende dal grado di consapevolezza e di scelta volontaria.
Per questo una donna che indossa una minigonna può essere più schiava di una donna che indossa un velo.

sabato 21 maggio 2011

L'Italia ignora il libro "Sex and the Vatican"

(tratto da "Il fatto quotidiano")

Prometteva di stimolare la discussione e creare un po’ di scalpore, secondo la notizia dell’Ansa del 18 aprile. E in effetti sembrava proprio così quando il libro di Carmelo Abbate, Sex and the Vatican, è stato pubblicato lo scorso mese. Il libro è il risultato di un’inchiesta dell’autore, pubblicata l’anno scorso dal settimanale Panorama, sulla doppia vita di alcuni preti gay a Roma.

Sex and the Vatican, tuttavia, va molto più a fondo. Parla di problemi tabù per la Chiesa cattolica come le donne che diventano amanti di preti e dei loro figli (e dei loro aborti). Riporta i dettagli delle presunte violenze sessuali subite dalle suore ad opera di preti. E conclude che gran parte del clero conduce una doppia vita a causa del peso enorme imposto loro dall’insistenza del Vaticano sulla necessità di condurre una vita di celibato e castità.

Converrete che si tratta di un argomento scabroso. L’edizione francese è schizzata al numero 12 della classifica dei saggi più venduti di Amazon.fr e la prima edizione è andata esaurita in meno di una settimana. Abbate è stato intervistato a lungo durante uno dei programmi di attualità televisivi francesi in prima serata. Ci sono stati articoli su di lui e sul suo libro in diversi quotidiani francesi. Al momento la televisione francese sta preparando un documentario basato sulle sue rivelazioni.

In Italia, al contrario, la pubblicazione di Sex and the Vatican è stata accolta da un muro di imbarazzato silenzio. È come se il libro non fosse mai stato pubblicato. Prima di scrivere questo articolo, ho fatto una ricerca nella banca dati Factiva dei giornali per controllare che la mia impressione soggettiva fosse corretta. La ricerca ha indicato che, a parte la notizia dell’Ansa (e una estesa presentazione su Panorama), l’unico articolo su Sex and the Vatican nella stampa italiana è apparso il 27 aprile su un quotidiano finanziario milanese a bassa tiratura, Finanza e Mercati.

Naturalmente ci saranno quelli che ritengono il libro di Abbate solo un caso di sensazionalismo becero. Tuttavia i suoi meriti e demeriti non sono stati neppure discussi, in Italia. Tutto ciò è inquietante per almeno una ragione, o forse due. Ciò mostra che, nonostante la fine della Democrazia Cristiana, la vita pubblica italiana continua ad essere influenzata dalla Chiesa cattolica in un modo che è profondamente non salutare. La questione, che senza dubbio non sarà mai risolta, è se il silenzio che ha avvolto Sex and the Vatican è il risultato di un’autocensura e un malposto senso di rispetto da parte dei giornalisti italiani, o se è dovuto ad un intervento diretto delle gerarchie ecclesiali.

Se la ragione fosse quest’ultima, allora il libro di Abbate è stato trattato in un modo che rispecchia esattamente le principali accuse contro la Chiesa cattolica negli scandali di abusi sessuali degli ultimi anni: invece di occuparsi delle cause del problema, i leader della Chiesa lo hanno occultato facendo finta che non esistesse. I preti e i monaci che sono stati trovati colpevoli di abusi (e in molti casi anche di violenze sessuali) nei confronti di bambini o adolescenti, sono stati trasferiti in altre diocesi o comunità; le accuse sono state soffocate e gli accusatori discreditati, perché la considerazione più importante non era l’eliminazione delle mele marce, ma la protezione della reputazione dell’industria da cui provenivano.

Qualunque sia il grado di coinvolgimento della Chiesa nella sepoltura mediatica di Sex and the Vatican, l’ipocrisia che si indovina è la stessa dei vescovi che per decenni hanno fatto finta di non vedere i preti che erano noti o sospetti assalitori.

La settimana prossima il Vaticano pubblicherà un nuovo documento per i vescovi, con le indicazioni su come comportarsi nei casi di abusi sessuali. Ci si aspetta di trovare linee guida su come comportarsi con le vittime, come collaborare con le autorità civili, come proteggere i bambini ed educare i futuri preti. Ma tutto ciò avrà un’efficacia limitata se il comportamento di fondo della Chiesa resterà invariato. E la storia di Sex and the Vatican dà motivo di credere che sia così.

Articolo originale: Italy shuts out Sex and the Vatican di John Hooper, Guardian.co.uk

Lettera ai dottori del tempio

di Agostino*

Sono rimasto molto scosso per la vicenda di don Seppia e,
a distanza di qualche giorno dall'inizio di questa "sporca vicenda",
vorrei esprimere alcuni dei miei flash mentali che invadono in modo turbolento e caotico la mia zucca.
Un aiuto illuminante mi è venuto dalla Parola di Dio e in particolare ho ritrovato una serie di indicazioni nel Cap.18 del Vangelo di Matteo.

«[…] In quel tempo si avvicinarono a Gesù i discepoli per dirgli: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» Egli, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli.
Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, questi sarà il più grande nel regno dei cieli. Se uno accoglie un solo fanciullo come questo nel mio nome, accoglie me.
Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare.
Guai al mondo per gli scandali! Infatti, se è inevitabile che avvengano scandali, guai però a quell’uomo per mezzo del quale avviene lo scandalo.
Se la tua mano o il tuo piede ti è di scandalo, taglialo e gettalo via da te.
È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un solo occhio, che essere gettato con due occhi nella Geenna del fuoco.
Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, poiché vi dico che i loro angeli nei cieli contemplano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli.
Infatti, il Figlio dell’uomo è venuto a trarre in salvo ciò che era perito.
Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di esse si smarrisce, non lascia le novantanove sui monti e va in cerca di quella smarrita?
E se gli capita di trovarla, in verità vi dico: si rallegrerà per essa più che delle altre novantanove che non si erano smarrite.
Proprio questo è il volere del Padre vostro che è nei cieli: che neanche uno di questi piccoli si perda.
Se il tuo fratello pecca, va’, riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai riacquistato il tuo fratello. Se invece non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, affinché sulla bocca di due testimoni si stabilisca ogni cosa. Se non ascolterà neppure loro, deferiscilo alla chiesa e se neppure alla chiesa darà ascolto, sia egli per te come il pagano e il pubblicano […]»

Un uomo di Dio come don Seppia conoscerà questo testo e in questi giorni sarà sicuramente ossessionato da quei primi versetti del capitolo.
Io non posso e non voglio giudicare:sarà la giustizia italiana a far emergere colpe e colpevoli!
In questo momento però vorrei rivolgermi a "quel pastore":
caro Monsignor Vescovo Ordinario della Diocesi di Genova perchè non hai lasciato le tue 99 pecorelle, già belle accomodate e arricchite,per andare in cerca di questa smarrita?
Perchè hai permesso che i "lupi" la sbranasssero e a sua volta l'abbruttissero al punto da trasformarla in un loro simile?
Dove eri?
In che cosa eri affacendato?
E voi, suoi confratelli nel sacerdozio dove eravate?
Che cosa vuol dire essere sacerdoti in Cristo?
Non è forse stato anche lui, don Riccardo, unto con il Sacro Crisma?
O il vostro è superiore o magari diverso dal suo?

Uno dei capisaldi della nostra fede cristiana è il perdono.
Ma ancor prima e a volte molto più semplice e coinvolgente è la "CORREZIONE FRATERNA".
Non c'è stato neppure un cristiano che abbia avuto, non dico il coraggio, ma l'accortezza, la delicatezza e l'amore per dire:
"Non è questa la via del comandamento dell'amore! Sei uscito di strada! Stai sbagliando!"??
Potrei raccontare storie di sacerdoti lasciati soli a perpetrare una colpa assurda, ma anche di preti persi nelle scelte del Popolo di Dio, dove la libertà dei Figli di Dio è rimessa alla partecipazione e alle scelte dei cristiani seriamente impegnati nella comunità parrocchiale.
Mi sembra di rilevare da una parte tutta la povera umanità che regna nella vita di ognuno, dall'altra la tracotanza del fariseo che in prima fila si bea di non essere come il pubblicano.
E allora,sempre illuminato dall "Parola" leggo nel Capitolo 5 del Vangelo di Matteo:
«[…] Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa si dovrà dare sapore ai cibi? A null’altro sarà più buono, se non ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; una città posta su un monte non può restare nascosta.
Nemmeno si accende una lucerna per metterla sotto il moggio; la si pone invece sul candelabro affinché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
Risplenda così la vostra luce davanti agli uomini, affinché, vedano le vostre buone opere, glorifichino il Padre vostro che è nei cieli […]»


Oggi, ancora più di ieri, orgoglioso e fiero della mia vocazione sacerdotale, arricchita dall'amore sponsale con colei che condivide il mio cammino umano e spirituale,
INVITO TUTTI I FRATELLI NELLA FEDE AD AVERE LA POVERTA' E LA LIMPIDEZZA DELLE BEATITUDINI EVANGELICHE NELLO SGUARDO, NELLA PAROLA E NELLE AZIONI.

Agostino
(prete sposato)

mercoledì 18 maggio 2011

Un'iniziativa interessante

Giovedì 19 maggio “Corri per Padova” …dice NO alla violenza contro le donne!


“Corri per Padova” è la periodica manifestazione sportiva promossa dalla Polizia di Stato e dal Comune di Padova che nel prossimo appuntamento sostiene i servizi di Gruppo Polis a favore delle donne vittime di violenza.

Giovedì 19 maggio, infatti, a partire dalle 20.30, in Prato della Valle alla partenza della corsa, potrai donare 5 euro destinati al Gruppo Polis, ricevendo in cambio un kit di ringraziamento composto da buoni sconto immediatamente fruibili offerti da otto esercizi commerciali padovani:
- Supermercati Despar (buono di 10 euro su 30 euro di spesa)
- Libreria Lovat (sconto 15%)
- Centro Sportivo Plebiscito (sconto 50% per paddle)
- NonsoloSport (sconto 10%)
- Profumerie Beauty Star (sconto 10%)
- Zed Concerti (sconto 5,10 euro per concerto Jovanotti e 5,25 euro per concerto Jamiroquai)
- Promovies (sconto 1 euro per spettacoli ai Giardini dell’Arena di Padova)
- Fuori di Campo agricoltura biologica (sconto 10% su prodotti biologici)

Sono 1000 i kit a disposizione dei primi che vorranno aderire a questa iniziativa.
Inoltre, sono distribuiti in modo casuale nei kit 10 biglietti di tribuna per la partita Padova-Livorno, offerti dal Calcio Padova e 15 buoni acquisto da 10 euro offerti da Librerie Lovat.

Il volantino CorriXPadova_19maggio per un’occasione da non lasciarsi scappare!

I kit saranno poi eventualmente disponibili -fino ad esaurimento- a partire da venerdì 20 maggio presso la sede del Gruppo Polis.
Per info sulla disponibilità contattare Stefano Zaramella (tel. 049/8900506, mail: s.zaramella@gruppopolis.it)

Avere o essere la verità

[...]Gesù non afferma di avere la verità, Gesù non dice: “Io ho la verità”, ma “Io sono la verità”.
E non chiede ai discepoli di avere la verità, ma di essere la verità. Grande è la differenza. Chi ha la verità, per il fatto stesso di possederla, si ritiene in grado di giudicare, e condannare chi non la pensa come lui. Essere nella verità significa essere inseriti nello stesso dinamismo d’amore di Dio che vede il bene dell’uomo come valore assoluto. Essere nella verità significa non separarsi da nessuno, ma essere accanto a tutti in un atteggiamento d’amore che si trasforma in servizio.[...]

(brano tratto dal commento di Alberto Maggi al vangelo di domenica prossima)

Domanda

Se Cristo bussasse alla vostra porta, lo riconoscereste?

mercoledì 11 maggio 2011

In principio era la gioia

Vi segnalo questo testo molto interessante

Matthew Fox, IN PRINCIPIO ERA LA GIOIA. Original blessing, Editore Fazi, 2011, Pagine 423.

SILVIA LANZI:"In principio era la gioia" sembra davvero una rivoluzione copernicana della fede. Ma quanto della fede originale - cattolica o quantomeno cristiana - rimane nell'opera?


MATTHEW FOX: La dottrina del peccato originale non è assolutamente una dottrina che fa parte della fede cristiana cattolica originale.
Fu adottata da Agostino per primo alla fine del secolo quarto, all’incirca quando la chiesa ereditava l’impero romano da gestire. Nessun ebreo aveva mai sentito parlare del peccato originale, incluso Gesù. Non c’è nella Bibbia.

Si tratta di una dottrina molto utile per dare supporto all’impero perché mette in dubbio le persone riguardo alla loro stessa esistenza, le confonde riguardo al loro diritto all’esistenza, e le prepara ad accettare relazioni di dominio.
È uno strumento della vergogna, e controlla le persone per mezzo della vergogna. Quindi è assai patriarcale e nutre il patriarcato.

Mette anche dei dubbi nella testa dei gruppi oppressi: le donne, i gay, le lesbiche, le persone di colore, ecc. ecc. Contribuisce all’odio di sé e all’interiorizzazione dell’oppressione.

É stata anche rivalutata dalla società dei consumi. Il capitalismo consumistico si nutre dell’ideologia del peccato originale, che dice: “Tu noi hai ciò che conta dentro di te, per cui devi comprare qualcosa per essere a posto. Compra qualcosa per uscire dalla vergogna!”

Al contrario, la benedizione originaria è l’opposto della teologia basata sulla vergogna. Siamo tutti nati nobili, abbiamo una storia di 13,7 milardi di anni. Abbiamo tutti una meravigliosa opera da compiere in questa vita.

Per quanto riguarda il mio lavoro, ho passato quarant’anni a recuperare la più antica tradizione spirituale della Bibbia, la spiritualità del creato, e la tradizione meravigliosa dei nostri antenati, i grandi mistici e profeti Ildegarda di Bingen, Meister Eckhart, Tommaso d’Aquino, Francesco d’Assisi, Dante, Giuliana di Norwich e molti altri che fanno parte della tradizione della benedizione originaria (Ildegarda la chiama “sapienza originaria”).

Ho anche sviluppato una pedagogia che ci permette di riportare alla luce il mistico o il profeta/guerriero spirituale, che c’è in ognuno e ognuna. Le due identità vanno insieme. Tutti siamo chiamati ad essere dei mistici, cioè degli amanti della vita, e dei profeti, cioè dei difensori della giustizia.

Un noto studioso della Bibbia, John Dominic Crossan, ha scritto recentemente che per San Paolo (il primo autore dei libri cristiani della Bibbia) non si può essere cristiani senza essere dei mistici. Invece di inventarci una cristolatria siamo chiamati ad essere “in Cristo” e a diventare “piccoli Cristi”.

Gli studiosi della Bibbia hanno ormai raggiunto un consenso: Gesù come figura storica deriva dalla tradizione della Sapienza, che è la tradizione mistica che mette al centro il creato. Dovremmo rinnovare la nostre radici cristiane ritornando alle radici che hanno ispirato Gesù.

La tradizione della Sapienza è basata sulla natura, è femminista (la Sapienza è femminile per la Bibbia e in tutto il resto del mondo), è cosmica, rende onore alla creatività, è amica dei profeti e quindi lotta per la giustizia sociale ed ecologica e non ha paura di “divertirsi” nell’universo proprio come fa la Sapienza nel libro dei Proverbi al capitolo 7.

domenica 8 maggio 2011

Veglie di preghiera per le vittime dell'omofobia

Dio ci ha insegnato a non chiamar profano o impuro alcun uomo (At 10,28)

Mancano pochi giorni all'inizio delle veglie di preghiera per le vittime dell'omofobia che avranno luogo dal 12 al 29 maggio 2011 in 18 città italiane e in 8 città straniere in Spagna, Perù e Kirghizistan e che saranno organizzate in Italia, per il quinto anno consecutivo, in chiese valdesi, cattoliche e battiste in collaborazione con i gruppi di cristiani omosessuali.



Soprattutto quest'anno numerose veglie di preghiera saranno ospitate pubblicamente in numerose parrocchie cattoliche. Questo avverrà a Milano dove la Curia ha dato per il terzo anno consecutivo la disponibilità di una chiesa, nella Diocesi di Cremona dove l’anno scorso fu proprio il Vescovo Lanfranconi a presiederla, ma anche in città come Padova, Genova, Firenze e Bologna.



Ma non a Palermo dove l'Arcivescovo della Diocesi Palermitana ha ingiunto, il 4 maggio 2011, al parroco della parrocchia di S. Lucia di Palermo di non far effettuare la veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia in programma nella chiesa palermitana il 12 maggio 2011, preghiera organizzata da “Ali d'Aquila”, un gruppo di cristiani gay e lesbiche che dal 2008 si riunisce nella chiesa di San Francesco Saverio all'Albergheria di Palermo, in collaborazione con la comunità cristiana Kairòs, la comunità cattolica di San Francesco Saverio, la Chiesa Valdese di via Spezio e la Chiesa Evangelica Luterana di Palermo.



L'iniziativa della Curia palermitana cade a un mese esatto dalla lettera che il gruppo Ali d'aquila avevano scritto all'arcivescovo e al vescovo ausiliare di Palermo, chiedendo la loro adesione alla veglia perché: “Vorremmo che questo momento di preghiera – si legge nella lettera – sia il primo passo per avviare con Voi, pastori di questa diocesi e nostri fratelli in Cristo, un dialogo che sentiamo urgente e imprescindibile per la nostra vita di cristiani”. Per tutta risposta il parroco della chiesa palermitana è stato invitato dalla Curia a “sospendere” la veglia prevista nella sua parrocchia.

Gli organizzatori della veglia, vista la decisione della curia, hanno fatto sapere che intendono perciò vegliare, sempre il 12 maggio alle 21, nella piazza di fronte alla chiesa di Santa Lucia per "continuare a pregare anche dinanzi ad una porta chiusa” in comunione con i tanti momenti di preghiera che quest'anno si svolgeranno in tante comunità cristiane diverse in 26 città diverse tutte unite in preghiera per ricordare le troppe persone vittime della violenza dell'omofobia perché ‘Dio ci ha insegnato a non chiamar profano o impuro alcun uomo’ (Atti 10,28)

giovedì 5 maggio 2011

Votiamo per l'acqua bene comune

Ecco come fanno a tapparci la bocca!

Ciao a tutti,

confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti.
Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.

Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.

'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.

Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.

Il referendum è evidentemente anche questo!

Mariachiara Alberton

domenica 1 maggio 2011

Una settimana al villaggio


Viaggio in Africa dal 17 al 27 agosto 2011

1 settimana (piena) al Villaggio di Ngambè-Tikar (Camerun)
...per disintossicarci dall'attivismo occidentale e riscoprire la semplicità

Esperienza unica, per conoscere un pezzetto d'Africa autentica,
senza il filtro di istituzioni e chiese,
semplicemente a contatto con la gente.


La giornata tipo:
-sveglia con la luce dell'alba, con il canto del gallo e le voci dei bambini
-colazione al mercato
-incontro con un saggio del villaggio
-pranzo al ristorante di Marie
-riposo
-attività al Centro di Formazione per i Giovani (ognuno può mettere a disposizione le proprie capacità!)
-cena al ristorante di Marie
-serata organizzata dall'associazione AJD (Associazione dei Giovani per lo Sviluppo), musica, balli...


Note tecniche:
- Volo da Bologna a Yaoundè con Royal Air Maroc
- Vaccino febbre gialla obbligatorio
- Prezzo: 300 euro di iscrizione (per spese visto e di organizzazione) + prezzo biglietto aereo + 100/200 euro per i trasporti interni.
- Il vitto e l'alloggio sarà offerto dai ragazzi dell'Associazione AJD (con la quale collaboriamo per lo sviluppo della realtà giovanile), saremo infatti accolti nelle famiglie.

Per ulteriori informazioni sono a vostra disposizione!

Primo maggio: festa dell'uguaglianza

...e dei lavoratori

Marco Paolini a Padova, ospite di CGIL, CISL e UIL, ricorda che il primo maggio è la festa dell'uguaglianza. Da non confondere con la confidenza! Non ha fatto nomi, ma l'applauso spontaneo è stato più che eloquente. C'è chi compra persone, leggi, democrazia con i sorrisi, le pacche sulla spalle, gli inviti a cena. E in cambio di una confidenza interessata elimina l'uguaglianza.

Poi legge don Milani. Un inno alla libertà di coscienza, alla responsabilità e all'essere adulti. Mentre un milione di fedeli festeggia la beatificazione di Giovanni Paolo II, c'è chi festeggia in piazza, superando alcune inutili divisioni, la beatificazione del lavoro. Quello onesto, quello sicuro, quello che favorisce il bene della comunità.

La piazza rimane il luogo della manifestazione, della protesta, del sentire popolare, della democrazia. E mentre abbiamo sostenuto e apprezzato le rivolte non violente nel Magreb contro alcuni dittatori - sostiene il segretario della CGIL - in Italia i movimenti dal basso fanno paura.