lunedì 30 agosto 2010

La Chiesa che vorrei

di Giovanni Giardi

Può un credente esprimere un orientamento su come vorrebbe fosse la sua Chiesa o è violazione di un dogma? (1) Sia chiaro che non credo che i dogmi c'entrino molto con la fede, ma il quesito lo pongo sul serio perché c'è chi pensa che l'istituzione Chiesa sia il massimo di rigorosa trasposizione della volontà di Gesù, mentre io credo che la Sua istituzione non sia stata la prima delle preoccupazioni di Gesù venuto ad annunciare il Regno e la buona novella a tutte le genti e sia comunque una povera trasposizione umana, nemmeno il meglio che gli uomini avrebbero saputo fare (vedere anche)
Allora provo a dire cosa sogno io per la Chiesa. Ovviamente neanche io sono certo che si tratterebbe del meglio. Comunque alcune certezze le ho. Vorrei una Chiesa più evangelica, di servizio, governata dalla sola legge portata da Gesù per i suoi seguaci: l'amore e l'immagine di un Dio padre.
Certamente Gesù è stato chiaro su questo quanto feroce contro le regole farisaiche (2) osservate le quali si pretendeva di essere a posto con Dio (la legge che uccide). Invece si sono riprodotte e vedo crescere regole farisaiche per essere accettati dalla Chiesa e l'immagine del Dio truce e castigatore del vecchio testamento.
La vorrei meno gerarchica (al primo posto il popolo di Dio), più povera, che rimetta al centro il kerigma, l'annuncio fondamentale ed essenziale: quindi che abbandoni gradualmente temporalismo, devozionismo, miracolismo, dolorismo, tradizionalismo, sacralismo e maschilismo (derive di oggi) per tornare all'essenza e alla grandezza del messaggio e dell'annuncio cristiano oggi sepolto, e nascosto al mondo sotto tutti questi "ismi".
Vorrei chiese spoglie da immagini e icone che hanno generato idolatria, sacerdoti senza tanti voti e sacralità, ma semplici credenti probi che svolgano un servizio delegato dalla comunità dei credenti.
Può sembrare una semplificazione ma certamente non andrebbe peggio di quanto stia andando ora …

(1) Haering si chiede "Perchè non fare diversamente?". Molari si chiede "E' possibile cambiare la chiesa?" . Altri teologi e anche Vescovi dicono più drasticamente che sì, è necessario e urgente. Martini però denuncia che molti non si esprimono perchè preoccupati di non inimicarsi la gerarchia conservatrice e repressiva
(2) Nel TALMUD si contano 613 precetti, di cui 365 divieti rispettando i quali si era a posto con Dio. Non ricordano un po' i precetti, le norme, le regole che si richiedono ad un "buon cristiano"?
Giovanni Giardi

domenica 29 agosto 2010

La morte di Raimond Panikkar


Dopo aver ricevuto la notizia della morte di Raimond Panikkar, uno dei grandi maestri di questo tempo, che mi ha lanciato verso l'affascinante cammino di scoperta della bellezza delle diversità, riporto alcune righe dell'amico Francesco Comina di Bolzano, pubblicate da Il Fatto Quotidiano, Alto Adige, e presente nel sito di Macondo. (leggi l'intero articolo) Nei prossimi giorni cercherò di ricordarlo attraverso alcune sue riflessioni che mi hanno particolarmente illuminato.

[...]Panikkar sosteneva sempre che per conoscere le altre religioni fosse doveroso un atto di «conversione», altrimenti non è possibile capire la sorgente divina che batte sulle strade di altri cammini spirituali. In una espressione famosa Panikkar disse di sè: «Sono nato cristiano, mi sono scoperto indù e torno buddhista, senza avere mai perso di vista la mia matrice originaria».

[...]Panikkar è considerato un grande maestro anche in India. Da giovane aveva incontrato Gandhi ma l’amicizia più importante la fece con un’altra grande anima: Henri Le Saux, il monaco benedettino francese conosciuto come Abhisiktananda. Con lui fece un lungo pellegrinaggio alle sorgenti del Gange. E lo raccontò in un libro. Oramai nella vecchiaia decise di fare un pellegrinaggio sul Kailasa, il monte sacro dell’India, per rispondere ad una promessa fatta a suo padre. Fece quell’impresa come fosse un «evento ultimo». Quando tornò a casa scrisse questi versi, oggi più veri che mai:

«Va’, come se non andassi

come se non riuscissi, rinuncia

Senza pellegrinare sii pellegrino

pellegrino verso il Non-luogo

ora – qui».

I funerali si terranno il 3 settembre nel monastero di Montserrat, vicino a Barcellona.

Sentirsi campo di battaglia

Mi sento come un piccolo
campo di battaglia
su cui si combattono
i problemi
del nostro tempo.
L'unica cosa
che si può fare
è offrirsi umilmente
come campo
di battaglia.
Quei problemi devono
pur trovare ospitalità
da qualche parte,
trovare un luogo in cui
possano combattere
e placarsi.

Etty Hillesum

lunedì 16 agosto 2010

Essere "laico"

Le disavventure storiche di un vocabolo
di Augusto Cavadi

Le parole hanno lo strano destino di mutare – secondo le epoche e secondo i contesti come se fossero esseri viventi. Il vocabolo ‘laico’ è un’ottima esemplificazione di questo destino generale. Nonostante oggi, nel linguaggio dei media, lo si adoperi essenzialmente in opposizione a ‘credente’, ‘religioso’, ‘confessionale’, la sua origine pare sia squisitamente cristiana. Etimologicamente, infatti, laico è colui che appartiene al popolo (in greco, laos): più esattamente, al ‘popolo di Dio’. Sarebbe bello riscoprire e custodire questo prezioso significato originario! Tu non puoi essere suora cattolica o pope ortodosso o pastore protestante se non in quanto -prima di tutto ed essenzialmente- sei un ‘laico’: un membro del popolo di Dio.

(leggi tutto)

Preghiera a Maria

Scritta da una mamma e un papà

Maria, madre, quanti nomi ed appellativi ti hanno infilzato addosso come grani di una collana, pesante come catena che nessuno riesce più a scollare dal legno, il bronzo, la pietra, la resina artificiale con cui hanno ridisegnato il tuo corpo, per trasformarlo in statua.

Soffocata in teche di vetro, incastonata in nicchie, sollevata sui tetti delle chiese o in vetta ai campanili come vessillo, gli uomini di chiesa ti hanno confusa e cambiato identità assegnandoti quei titoli che a loro piacevano o servivano inducendo anche un finto compiacimento a chi si adeguava alla loro scelta e dimenticava chi sei veramente.
Ora è chiaro perché scegli di mostrarti e parlare privatamente ai piccoli, trascurando invece di visitare chi vede solo ciò che brama , strappandoti via da cio che sei veramente: una donna, una moglie, un’amante, una madre.

Per grazia, esci dalle nicchie, scendi dai tetti e dai campanili di tutte le chiese e ritorna ad abitare le nostre case ed ogni posto che la donna con il suo ruolo femminile onora.
Visita ogni bambina, donna, madre, nonna e resta ad ognuna accanto nella gioia e soprattutto nel dolore, quando c’è sofferenza, incomprensione, umiliazione, non accettazione, violazione, violenza, sangue, morte.
Aiuta ognuna di loro a ritrovare pace e riposo nel corpo e nel cuore dello spirito che le anima.
Illumina, da lontano, le menti che non sanno ascoltare, non vogliono vedere, non osano comprendere, se non loro stesse .
Fa che per ogni bambino ed i suoi genitori ci sia sempre un posto dove sia rispettata ed onorata la nascita, che non strappi mai più sostegno e consenso quel despota persecutore- che abita ognuno di noi - che impedisce spesso la vita e costringe spesso ciò che nasce – e ci spaventa perché è nuovo ed imprevedibile- alla fuga, umiliazione, nascondimento, alla morte.

mercoledì 11 agosto 2010

Nuovo attacco al Centro Studi Biblici di Montefano

Una omelia decisa quella che il vescovo Claudio Giuliodori ha tenuto nella chiesa collegiata di San Donato in occasione della festa patronale. Un discorso che ha fatto il punto sulle attività di catechesi del centro studi biblici Vannucci ufficialmente nominato durante la predica, Centro Studi retto dai Servi di Maria.

Una presa di posizione ufficiale quindi della Chiesa maceratese attesa e forse sollecitata anche dalle autorità ecclesiastiche locali che da tempo focalizzavano il problema, non tanto sulla presenza del Centro Studi, che lo stesso vescovo ha definito presenza importante, ma soprattutto sui contenuti delle lezioni tenute da padre Alberto Maggi e padre Ricardo Perez Marquez definite dallo stesso vescovo molto personali e poco in linea con i dogmi ufficiali della chiesa cattolica.

“Chiesa e Parola di Dio - ha detto il vescovo Giuliodori -sono in sostanza una cosa sola, nessuno può avere la pretesa di separare le due cose. Attenzione quindi a ciò che si dice – ha proseguito il vescovo - e come lo si dice perché se è vero che si è liberi di leggere e interpretare i libri è anche vero che diventa difficile capire chi vuole dare un significato diverso a ciò che diverso non può essere”. Parole che sono state scandite con chiarezza davanti alla gente che gremiva la chiesa.

Centro Studi Vannucci ufficialmente richiamato quindi dalla Curia maceratese ad una catechesi e ad uno studio dei testi biblici ed evangelici in linea con quanto stabilito dalla Chiesa. Un richiamo che farà sicuramente discutere dopo le polemiche recenti scaturite dalle dichiarazioni di padre Alberto Maggi, rilasciate nel corso di Uno Mattina. Dichiarazioni che annunciavano tolleranza e nuova attenzione nei confronti dei gay da parte della chiesa. Parroco, associazioni cattoliche montefanesi che da tempo avevano segnalato alla curia le “strane prediche” dei frati avevano espresso preoccupazione considerato anche il notevole flusso di gente che arriva nel centro per le lezioni.

PER EVITARE IL RISCHIO DI CHIUSURA DEL CENTRO CHIEDIAMO A QUANTI HANNO AVUTO BENEFICIO DAL NOSTRO LAVORO DI FAR SENTIRE ANCHE LA LORO VOCE:
e-mail curia: segreteria@macerata.chiesacattolica.it

Da Loretta68
Inviato il 11 agosto a 17:57
su Paperblog
Grazie ad Alberto Maggi ho riscoperto la bellezza e la ricchezza del messaggio originario del vangelo: l'amore universale, sopratutto per le categorie di persone che si sentono escluse,a causa di una loro condizione personale, il senso di dignità e la necessità di una fede concreta che venga incontro agli altri, e di un cambiamento individuale come aveva predicato Gesù.

In questo primo giorno di Ramadan...

IL PENSIERO DEL SAPIENTE
di Karima

Disse il sapiente:
Se l'uomo impara la prima regola importante, che cioè tutto ciò che esiste è buono in quanto esiste, troverà sempre più pace e tranquillità. E solo in questa pace imparerà a considerare le cose, e queste gli riveleranno il loro significato. Ci si libera così gradualmente dalle idee fisse, dall'idea di dover combattere per o contro qualcosa, senza per altro diventare inattivi. Infatti chi crede di poter cambiare il mondo con la sua attività, in genere non si accorge che in realtà è diventato schiavo delle circostanze e che queste modificano lui.

(leggi tutto)

venerdì 6 agosto 2010

Viaggio in Camerun: Piccola Africa

Un viaggio controcorrente

(nella foto la periferia di Yaoundè - Camerun)

Non sono le strade di San Francisco,
è il saliscendi di Yaoundè, capitale del Camerun. Paese africano, mai nominato se non fosse per la bravura di Eto' o per la simpatia di quei pochi camerunesi che lavorano nelle nostre città. Paese politicamente tranquillo, pur essendo tra i più corrotti al mondo (dopo l'Italia?!), ricco di paesaggi suggestivi e differenti tra loro, dalla costa alla savana, dalla foresta al deserto, per questo soprannominato "La piccola Africa". Non meta di viaggi da agenzia, di pacchetti vacanza a prezzi stracciati, di affari da commercianti, un viaggio in Camerun (che letteralmente significa "gambero") è proprio un viaggio all'indietro, controcorrente. Non per tutti! Per chi vuole recuperare la fiducia nel genere umano, la percezione del proprio essere corpo, lo stupore per quelle parti ancora sconosciute di sè.
Mentre la notizia del viaggio che sto organizzando dal 6 al 19 dicembre si sta diffondendo con piacere nei siti più sensibili...

Associazione Macondo
Combonifem Mondo Donna Missione
ACSI
Roma-intercultura

...attendo le vostre domande e curiosità!

L'indifferenza è una virtù?

"La più terribile forma di ateismo la troviamo non nella battaglia militante e appassionata contro l’idea di Dio, ma nell’ateismo pratico della vita quotidiana, nell’indifferenza e nel torpore.
Spesso incontriamo queste forme di ateismo proprio tra coloro che sono formalmente cristiani".

Nicholai Berdayev

La negazione della donna

Ricevo e pubblico

...un passo utile a me e ad altri per capire alcuni fatti e comportamenti gravi che stanno accadendo intorno a noi e che ci sembra di non capire e non saper attribuire a persone (mariti, compagni, amici, personaggi pubblici...)che pensavamo di conoscere o eventi che pensavamo di poter controllare.

La donna mutilata dall’uomo (continuazione di La Vita: Grande Architetto)

Certi accanimenti ideologici che diventano culturali e contagiosi e che prevedono l’esclusione della donna dalla vita pubblica, religiosa passando attraverso pratiche come l’obbligo del burka (nascondere il corpo) del mutismo (non usare la parola) la pratica dell’infibulazione(limitare l’uso della sessualità) o l’asportazione del clitoride (impedire il piacere), sono il SINTOMO di un accanimento psicotico contro la potenza che la donna naturalmente possiede, senza esercitare azione come accade invece per l’uomo.

Così per secoli la donna è stata rinchiusa in aree di CONFINE , grotte, gabbie, capanne, monasteri,obbligata a custodire la verginità, costretta a parlare solo se interrogata, condannata all’ignoranza e tenuta lontana dall’istruzione, cioè dalla possibilità di leggere e scrivere.
Tenuta lontana dai banchetti e dalle feste, dove casomai poteva svolgere solo il ruolo di serva. Perché nei banchetti la consuetudine di consumare bevande alcoliche era una prerogativa maschile e aveva come significato quello di rafforzare un coraggio e un vigore di cui l’uomo non è sempre fornito naturalmente e che spesso deve sostenere con metodi artificiali (alcool, tabacco, sostanze euforizzanti...)

Il sacerdozio poi, acquisendo potere anche temporale nel tempo, sancisce il progressivo ed esclusivo CONTROLLO maschile sul mondo divino.
Di conseguenza la donna- dalla gestione del divino - ne è allontanata e per sempre. Le funzioni sacerdotali sono negate alla donna, che spesso viene tenuta lontana anche dai luoghi sacri, dalle funzioni, dalla orazione.

Il sacerdozio basa il suo potere sull’uso della parola e sulla possibilità di dominare con la volontà, attraverso l’astinenza e la continenza, la propria sessualità.
Il sacerdozio cerca anche di trovare un pretesto per tenere lontano da sé e dal luogo sacro la donna: in lei c’è qualcosa che la pone in diretto contatto con il trascendente e che è potente quanto e più della parola. Sottraendo tale privilegi al maschio, che di tali espressioni di potenza non si vuole privare.

Levi Strauss nota che poiché la donna è aperta in basso, deve essere blindata in alto. E l'uomo si autorizza ad intervenire perchè questo accada sempre di più, opponendo una debole, ma indiscutibile ragione.

martedì 3 agosto 2010

Brasile: critiche socialiste all'attuale governo Lula




Il governo Lula è nefasto

(tratto dalla newsletter del 2 agosto 2010 di Macondo)

O Brasil se tornou o paraíso do capital especulativo internacional. Il Brasile è diventato il paradiso del capitale speculativo internazionale. L’affermazione è di Frei Betto, per molti anni membro del governo e consigliere personale del presidente Lula. È la prima volta che un concetto simile viene espresso da chi ha partecipato attivamente alla costruzione e alla realizzazione della politica governativa. Facciamo un esempio: se dall’estero si deposita via bonifico bancario una somma di mille euro su un conto corrente normale, al momento della conversione in Real si paga una tassa di settanta dollari. Se invece via bonifico la somma depositata è di un milione di euro, la tassa da pagare è di… settanta dollari. Mille euro, un milione… settanta dollari. Così facendo si sono aperte le porte ad ogni tipo di investimento. Dopo decenni di “protezionismo” economico con la totale chiusura del mercato interno, il Brasile è diventato la rotta, la meta (e la Mecca) di ogni tipo di investimento, lecito e non.
La facilitazione del credito alle masse popolari, da sempre escluse dal consumo, ha creato una nuova fascia di consumatori. L’emissione e l’uso smodato della carta di credito ha favorito l’indebitamento gigantesco della maggioranza della popolazione trasformando i cittadini meno abbienti in insolventi cronici. I beni di consumo accessibili attraverso i pagamenti dilazionati in 12, 24, 36, 70 mesi ha massificato l’illusione del consumo facile. Con la carta di credito ad esempio, la fattura viene inviata un mese dopo l’acquisto con la possibilità di pagamento dilazionato in varie rate definite dall’acquirente (con un conseguente aumento di interessi che arrivano fino al 10% al mese!). Acquistare ogni prodotto: le scarpe, un pieno di benzina, gli elettrodomestici, un paio di pantaloni, la spesa al supermercato e perfino i biglietti aerei e le automobili, e pagare a rate (con giganteschi interessi imbottiti nel prezzo finale) è diventato il paradigma dell’economia del paese. Il discorso di Lula a reti unificate, nell’auge della crisi economica internazionale, ha fatto epoca: “La crisi non è nostra, l’hanno inventata gli Americani. Se volevi comprare un frigorifero, non avere paura, compralo domani. Perché altrimenti il frigorifero che non hai comprato rimane fermo in deposito e il negozio non ne ordina alla fabbrica. La fabbrica, senza le ordinazioni, smette di fabbricarlo e la produzione si ferma, e tu, operaio che volevi comprare un frigorifero e non lo hai fatto, rimarrai disoccupato. L’economia è una grande ruota, tocca a te farla girare”. Lula è riuscito nel suo intento. Ha trasformato i cittadini in consumatori ed il paese è uscito indenne dalla crisi. I cittadini dal canto loro lo ringraziano con il 78% di approvazione. L’opposizione a Lula, da sempre monopolio della destra più bieca e reazionaria (ora, stranamente, alleata al governo) è passata nelle mani di pochi personaggi che conservano ancora una lucidità di analisi e una grande onestà intellettuale. Plino de Arruda Sampaio (nella foto) è candidato alla Presidenza della Repubblica per un piccolo partito il PSOL (Partido do Socialismo e Liberdade). Non vincerà, ma la sua voce e le sue idee possono cominciare a svegliare le speranze addormentate di una nazione.

Ecco una breve intervista apparsa sul giornale Folha de São Paulo.

Quali sono le sue principali proposte?
Una riforma agraria radicale e una socializzazione dell’educazione e della sanità.

Lei ha l’intenzione di impiantare il socialismo? In che modo?
Non ho la pretesa di impiantare il socialismo in Brasile e questa non è neanche l’intenzione del mio partito. Farò una proposta all’interno del sistema capitalista. Le uniche forme socializzanti che avremo saranno la sanità e l’educazione.

Ha intenzione di sospendere il pagamento del debito pubblico?
Sospenderemo il pagamento e faremo un grande controllo. I debiti saranno rivisti e ricalcolati. Quello che non è un debito non lo pagheremo. I settori creditori dello Stato sono i più ricchi e possono aspettare un po’.

E questo non provocherebbe una fuga di capitali dal paese?
È possibile che si verifichi, ma non esiste la necessità di questo afflusso continuo di capitale straniero per creare una buona economia in questo paese. Possiamo, con le finanze interne applicate sul mercato, avere un indice di crescita accettabile. Nessuno vuole competere con la Cina.

Come valuta il governo Lula?
Trovo che sia un governo nefasto, perché ha cooptato e ha paralizzato il movimento popolare. Ha cooptato i dirigenti, ha trasformato i movimenti in Ong, ha terziarizzato una serie di servizi che sono dello Stato come forma di trasferimento dei finanziamenti alle nuove entità fondate.

Come valuta il modello economico brasiliano?
È neoliberale. È una politica di neo colonizzazione, che riduce il Brasile – che già fu l’ottava potenza industriale del mondo – ad essere di nuovo un paese esportatore di materie prime. Il Brasile offre interessi altissimi, arrivano i capitali e permettono a Lula di eseguire questo populismo finanziario creando l’illusione alle classi C e D di essere ascese al livello della classe media. Perché adesso è possibile “consumare” elettrodomestici, è possibile perfino comprare automobili e pagarle in un infinito numero di rate, provocando un indebitamento colossale. Questa è una cosa terribile. È nefasto, e questo non è un aggettivo così tanto per dire.

Come giudica il PT di oggi?
Ho una grande tristezza perché il PT è la prima grande realizzazione del popolo brasiliano. Tutto questo si è perduto. La maggioranza del PT è formata da ottima gente, quello che è successo è stato un cambiamento di rotta da parte del vertice. Il vertice dirigente ha abbandonato il progetto del partito e ne ha assunto un altro, un progetto di potere.

Quali sono i principali vettori della riforma agraria proposta da lei?
Il primo è considerato uno scandalo, c’è gente che quando ne parlo si spaventa. La proprietà della terra deve avere un limite. Così è in Inghilterra, in Francia, dappertutto. Non è possibile avere il monopolio della terra. L’MST (Movimento dos Trabalhadores Sem Terra) e la Chiesa propongono mille ettari come limite massimo. Da questo punto in poi la terra diventa passibile di espropriazione.

La Vita: Grande Architetto

Ricevo e pubblico questa riflessione
...di una lettrice di questo blog che vorrei conoscere...


In vista della prossima festività dedicata a Maria, certa che la sua persona è stata dalla religione maschilista spesso snaturata ed adulterata per renderla adattabile al contesto che la religione nei secoli ha creduto più opportuno strutturare, ho cercato di riunire alcuni spunti tratti da un saggio di I. Magli ed altre antropologhe dedicato alla Madonna.

Il testo non è più stato ri pubblicato ed è consultabile in qualche vecchia biblioteca. Mi è piaciuta la ricostruzione che questa antropologa - e collaboratrici -fanno della donna e della madre, senza elevarla a caricatura o statua, ma difendendone i tratti di donna non dissimile dalle tante altre donne sue contemporanee.

Mai ideale, ma reale. Non idealizzata da uomo, ma realizzata come donna solo in parte. Perché nella sua cultura la donna era essenzialmente madre e moglie.

Gesu ha cercato di cambiare anche la condizione femminile. Ma anche in questa direzione il suo desiderio non è stato realizzato pienamente.

Ho suddiviso il contributo in più parti, forse una decina. Intanto ne invio 4-5.

Dedico questa scrittura a tutte le donne che sono madri o che coltivano progetti come fossero figli che hanno bisogno di essere cullati per un po per crescere e poi poter camminare le strade del mondo da soli, ricordando che ogni individuo è un progetto e c’è un progetto per ogni individuo.
Il grande architetto è la Vita e la sua inesauribile fantasia creativa.

1)Il padre e la nascita del figlio
Nell’arco della storia i bambini non sono stati mai considerati essenzialmente come individui e personalità, ma come forza lavoro.

L’interesse per il bambino inteso come individuo da proteggere ed individualità da comprendere si affaccia - credo - nel XIX secolo anche grazie alla nascita di nuove scienze umane come la psicologia, la pedagogia, la medicina pediatrica
Che cosa ha rappresentato nei secoli la nascita del figlio?
Il concepimento di un figlio, per un uomo, è sempre valso come conferma ufficiale della sua potenza virile e fertilità al punto che non avere figli – anche se per dichiarata scelta - era considerato- per quanto improbabile e controproducente - come un sospettoso segno di insanità.

La nascita di un figlio invece conferma al padre che questo mondo ultraterreno esiste e gli appartiene . E’ un evento di rilevante importanza sociale oltretutto, molto più se confrontato con la drammatica o prematura morte di quello stesso figlio.


2)Il sacrificio del figlio
I figli spesso venivano anche offerti in sacrificio: di tale sacrificio c’è traccia in numerose civiltà di ogni latitudine e tempo. Sacrificare un figlio, simbolo della propria potenza, era un modo per arrendersi a Dio testimoniando la propria disponibilità a disarmarsi, a restare indifesi, senza potere appunto, arresi davanti a lui

Nella cultura ebraica, come narrato testimoniato spesso nell’AT, i padri sacrificano i figli primogeniti.
Anche nel cristianesimo si applica questa logica retaggio di una cultura millenaria: il Padre rinuncia alla sua onnipotenza sacrificando un figlio per amore, ad elevazione a salvezza di tutti gli altri.

Nel Medioevo, periodo storico per alcuni oscuro e reo di aver allontanato troppo dal messaggio lasciato da Cristo, il figlio primogenito era destinato a reggere il feudo. I figli minori spesso diventano monaci o religiosi.

I figli bambini sono oblati (termine giuridico), sono ceduti al monastero, non hanno diritto all’eredità in quanto “morti” dal punto di vista del padre, che di fatto li consegnava piccolissimi ad un abate o ad un istruttore o altro feudatario che li istruiva al ruolo di cadetti cavalieri

L’oblazione dei figli cessa di essere praticata un paio di secoli fa, ma nella tradizione ecclesiastica, questa tendenza al sacrificio del figlio rimane.

3)La sacralità del ventre

Prima che si realizzasse che il concepimento avveniva come conseguenza del congiungimento tra uomo e donna sono dovuti trascorrere millenni poiché gli uomini primitivi non erano riusciti a mettere in relazione causa effetto l’unione carnale tra uomo e donna e la conseguente nascita.

Questo perché tra i due eventi intercorrevano 9 mesi circa e tra l’altro anche il conteggio del tempo non avveniva con precisione e correttezza cronologica tale da stabilire l’esatta corrispondenza ciclica dei fatti.


Fino ad allora la gravidanza e la nascita era stata ritenuta un evento miracoloso così come un miracolo la vita e il grembo che la rendeva possibile. Si riteneva che la donna fosse in grado di autofecondarsi e che l’uomo non svolgesse alcun ruolo correlato a tale evento.

La donna e la sua fertilità erano considerate la vera potenza, al punto che la donna, qualsiasi donna, per il solo fatto di essere potenzialmente gravida, era considerata intrinsecamente una divinità, una potenza sacrale generatrice di vita.

La visione della realtà cambia quanto l’uomo si accorge che è in lui il seme in grado di fecondare il ventre.

4)La donna: canale della vita

Per l’uomo, come scritto sopra, il bambino testimonia la presenza del trascendente ed è manifestazione dell’eterno o del divino.

Ma il vero canale che mette in comunicazione con quell’aldilà e ne rende possibile la materializzazione è il corpo femminile
Alcuni uomini di chiesa hanno attribuito non a caso a Maria titoli significativi come “corridoio” “porta” “collo” “acquedotto” “cosmo” “mare” “cielo”. In lei e attraverso lei hanno visto un canale, un ponte attraverso cui l’umanizzazione del divino si è resa manifesta.

Nell’arco della storia, soprattutto in alcune civiltà, si procedeva verso un processo di tabuizzazione del corpo della donna, soprattutto nei momenti della sua massima apertura: il suo ciclo mensile, il parto, i giorni immediatamente successivi al parto. Come per tutto ciò che ha in sé una potenza creatrice che ci pervade, ci tocca, ci riguarda ma temiamo di non controllare e che abbia conseguenze di notevole entità sulla nostra ed altrui vita, anche per il corpo femminile è stato avviato un progressivo processo di tabuizzazione.


Per molto tempo il maschio rifuggiva la donna “aperta” (le donne in tutti quei tipici periodi della loro vita erano escluse, tenute lontane, considerate impure, intoccabili) come fosse pericolosa, mentre lui preferiva celebrare la guerra e il sacrificio militare come fosse quasi indispensabile e vitale. Che paradosso!


5)La potenza della parola e della sessualità

In quasi tutte le epoche gli strumenti di potenza “creativa” per eccellenza sono la parola e la propria virilità. Ques’ultima permette una proiezione fuori di sé che feconda ed origina qualcosa che comunque, seppur altro, è somigliante a sé. La parola è anche lei una realtà che proviene da sé, si proietta all’esterno ed è generatrice di altre realtà.

Tutte le nostre parole-logos- anche se non sono spesso parole divine come quelle del verbo unico divino, sono generatrici di qualche conseguenza sul piano della realtà individuale o relazionale. Non a caso le parole feriscono o guariscono e la logoterapia si offre come strumento di indagine e cura.


In molte culture, soprattutto maschiliste, per tale motivo, alla donna è vietata la parola, è impedita la preghiera (dialogo con dio), è vietata la presenza e partecipazione alle cerimonie religiose, è bandito il sacerdozio.

domenica 1 agosto 2010

Dalla Nigeria a Todi, sogni e accoglienza

"Africa Bomber"
il libro-intervista di Goffredo De Pascale




"Sono stato ingiustamente costretto a fuggire, ho perso tutto, ho trovato tanto, mi sono rialzato e ho ripreso a correre..." Kalas Ngeri


Ciao Federico,
come stai? Io benone. Ho da poco scritto un libro. E' la storia di un giovane calciatore nigeriano fuggito in seguito a discriminazioni religiose e politiche,
giunto in Italia dopo un drammatico viaggio nel deserto a dorso di cammello, gli
è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico. Oggi, praticamente adottato da un piccolo centro in provincia di Perugia, ha ripreso a giocare nella squadra locale.
Se può interessarti, collegati a
http://www.facebook.com/pages/Africa-Bomber/136976496319507
ciao, un abbraccio, a presto
Goffredo