mercoledì 9 giugno 2010

Sciopero sì, sciopero no

Il sindacato sulla manovra finanziaria.
Stato sociale, amministrazione pubblica-scuola, sanità, pensioni.
Ecco le vacche già magre da mungere!


Oggi ho partecipato al direttivo della FIM-CISL di Padova sulla manovra finanziaria. Il clima in aula era pesante, molti gli interventi-sfogo contro questo governo e contro un sindacato diviso e un vertice CISL troppo accomodante.
"Il sindacato è in crisi" sentivo ripetere spesso.
"I nostri padri hanno fatto scioperi e manifestazioni per ottenere quei diritti di cui noi beneficiamo!"

E' ancora valido lo strumento dello sciopero? Perchè la CGIL è sempre pronta a scioperare? Cosa riesce ad ottenere?
I compagni della CGIL erano sempre presenti nei nostri discorsi, direttamente e indirettamente, perchè ci provocano e ci costringono a capire l'identità e la particolarità della CISL.

Il segretario ha cercato di portare l'attenzione sugli aspetti concreti di questa manovra da 24 miliardi di euro. Bisogna prima di tutto leggere il testo, e soltanto dopo proporre dei cambiamenti che siano in sintonia con i principi sindacali della CISL. In effetti, qualcuno affermava che il nostro parlamento è formato quasi esclusivamente da avvocati, imprenditori, commercianti... i quali hanno tutto l'interesse di accrescere i loro privilegi.
Rabbia in aula.
Nessuno sembra interessarsi di quei molti operai disoccupati o in cassa integrazione che non riescono a mandare avanti la propria famiglia. Quali cambiamenti? Innalzamento dell'età pensionabile: come farà un uomo di 64-65 anni a lavorare ancora in una catena di montaggio in una fabbrica metalmeccanica?
Innalzamento della percentuale di invalidità, pura cattiveria nei confronti di chi sta veramente male e inutile contrasto ai falsi invalidi.
Stato sociale, amministrazione pubblica-scuola, sanità, pensioni. Ecco le vacche già magre da mungere!

Ascoltiamo alcune agghiaccianti statistiche: "In Veneto 7 operai su 10 hanno votato Lega e PDL, ed ora pretendono che noi - sostiene un operatore sindacale - scendiamo in piazza a protestare contro le leggi dei politici che loro stessi hanno votato. Non è assurdo?!!!" L'operaio deve partecipare alla vita politica nel suo territorio, e non basarsi sui rumori della propria pancia!!!

Certo, il reddito dei dipendenti pubblici ha avuto un maggior incremento di quello dei privati, e quindi a loro vanno chiesti maggiori sacrifici, purchè non si tocchi la scuola e la sanità! Via le provincie, quelle piccole ma anche quelle grandi. Siamo l'unico Paese al mondo ad avere quattro cerchi di amministrazione: comuni, provincie, regioni, stato.
Ma il problema non sono quei 24000 esuberi nella sanità, tra infermieri e medici... il problema è trovare un criterio di produttività anche nel settore pubblico, così si evita che un dottore abbia il dono dell'ubiquità, e cioè sia contemporaneamente pagato per il suo servizio pubblico e per le prestazioni nella sua clinica privata!
Non si può ridurre il personale, ma controllarlo sì. Così i tempi lunghi d'attesa finalmente si ridurrebbero!

Un incontro ricco di provocazioni, di conflitti a volte, di spunti per la riflessione... in ogni caso il gruppo non sembrava nè un gregge di pecore nè una setta di fanatici. Le diversità si sono espresse liberamente, ma la strada per recuperare fiducia nel sindacato è ancora molto lunga.

Nessun commento:

Posta un commento