lunedì 4 ottobre 2010

Francesco d'Assisi: seguito o tradito?

Tre testi, tre autori, tre pennellate

1. Oggi – riprese Francesco – la nostra vocazione è revocata in dubbio. Molti frati considerano con una punta d'invidia forme di vita religiosa più e meglio organizzate, più efficienti e più solide. Essi vorrebbero che noi le adottassimo. Io temo che essi aspirino a ciò, preoccupati solo di apparire inferiori agli altri. Essi aspirano a farsi un posto al sole. Io, per conto mio, non sono contrario a queste forme di vita religiosa già approvate dalla Madre Chiesa. Ma il Signore non mi ha chiamato perchè io fondassi un Ordine potente, nè una Università, nè una macchina da guerra per combattere gli eretici. […] Lui stesso mi ha rivelato che noi s'aveva a vivere secondo la forma del santo Vangelo; vivere, semplicemente vivere, insomma. Vivere soltanto, ma intensamente. Vivere secondo l'umiltà e la povertà dell'altissimo Signore Gesù Cristo, trascurando ogni volontà di dominazione, ogni forma di prestigio, ed ogni possesso di beni materiali. E mi sono convinto fino all'evidenza che questa vita secondo la forma del Vangelo è tale che non si possono ad essa applicare i princìpi organizzativi degli altri Ordini, senza ilò rischio di venirne distrutta.
(tratto da Eloi Leclerc, LA SAPIENZA DI UN POVERO, Edizioni Biblioteca Francescana)

2. “Quello che dici è meraviglioso, Francesco. Ma per soccorrere I poveri non è necessario farsi poveri. E' vero anzi il contrario. Con che cosa li potresti altrimenti aiutare?”
“Poni di dare ai poveri tutto quello che hai. Quanti ne potresti soccorrere? Certamente solo una piccola parte di quelli che affollano, non dico le strade del mondo, ma le strade di Assisi. E poi? Ecco. Una volta che hai dato tutto, che cosa potrai fare ancora? Non ti resta allora che fare il cammino insieme a loro, per trovare insieme una strada che sbuchi da qualche parte. Per dare almeno un barlume di significato all'esistenza. Ne potrai aiutare di più con la tua povertà che con le tue ricchezze, Bernardo. Starsene indifferenti di fronte alla sofferenza, di fronte alla povertà: ecco dove è il vero peccato.
(tratto da Mario Bertin, FRANCESCO, Città Aperta Edizioni)

3. "In principio era la paura, e la paura era presso la legge, e la paura era la vostra unica legge. Guardami, me ne vado. Non m'inchino più davanti alle vostre leggi, ho trovato il mio solo signore. Metterò a profitto la tua esperienza negli affari. Tratterò direttamente con l'eterno, impegnerò fino all'ultimo soldo la mia anima e riceverò in cambio tutta la creazione. […] Sarò ricco in modo ben diverso dal tuo. Sarò ricco per tutto ciò che perderò."
(tratto da Christian Bobin, FRANCESCO E L'INFINITAMENTE PICCOLO, Edizioni San Paolo)

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