sabato 2 ottobre 2010

In autobus

La condizione principale richiesta perchè uno straniero sia un bravo straniero, cioè integrato perfettamente, è che non sia rumoroso, faccia silenzio, non disturbi la quiete di un condominio.
"Il cinese che mi abita di sotto è una brava persona, non lo sento mai!" dice una signora dall'accento meridionale seduta proprio di fronte a me, in autobus.
"La famiglia di neri, da me, è invece molto rumorosa - ribatte l'amica - bambini che saltano e giocano, anche di sera. Sono proprio maleducati!"
Come se non ci fosse.
Ecco il modello di straniero che vorremmo.
Che non si veda per strada, magari assieme ad un altro, e ad un altro ancora, mentre formano un gruppo.
"Siamo diventati ormai minoranza" continua la signora del Sud.
E contemporaneamente, dietro le mie spalle, una ragazza marocchina cede il posto ad un anziano. "Se vuoi, si sieda!" Un po' al "tu", un po' al "lei". Linguisticamente imperfetta, umanamente perfetta. Perchè si è fatta sentire, e nel modo giusto!

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