giovedì 7 ottobre 2010

Vent'anni fa, le proposte inascoltate per evitare la crisi attuale

In piena crisi economica...

...la proposta di avviare un lavoro di ricostruzione, riarmonizzazione, rigenerazione, era già stata fatta quasi vent'anni fa, nella dichiarazione dell'International Network for Cultural Alternatives to Development (Incad).
Ecco i primi passi compiere:


1. Cancellare progressivamente (al ritmo del 20 per cento all'anno) tutti i debiti dei paesi del Sud contratti per progetti di sviluppo.
2. Ridurre il reddito pro capite nei paesi del Nord al livello del 1960.
3. Arrestare con mezzi adeguati l'utilizzazione illimitata del petrolio.
4. Ridurre la quantità di elettricità utilizzata a un ritmo che permetta di annullare, nell'arco di dieci anni, tutti i progetti di centrali nucleari.
5. Decostruire il modello globale di educazione che incoraggia e sostiene gli Stati-nazione e il loro sviluppo; [...]
6. Avviare, al Nord come al Sud, una campagna massiccia di programmi per un'altra educazione delle èlite socio-professionali a proposito della perversità dello sviluppo; [...]
7. Trasformare tutte le agenzie di aiuto allo sviluppo in cooperative decentrate che abbiano come programma l'acquisizione e la rigenerazione della conoscenza e il riconoscimento dei modi di vita e del saper fare delle diverse culture del mondo,[...].

(tratto da "Come sopravvivere allo sviluppo", Serge Latouche, Bollati Boringhieri)

1 commento:

  1. ho ascoltato Latouche recentemente. è stato uno dei pionieri della decrescita in tempi non sospetti. per questo inascoltato per anni, come molti teorici e poi attivisti di forme di sviluppo più equo e sostenibile
    da decenni le nostre facoltà sfornano centinaia di "economisti" inutili.
    ma nessuno è stato in grado di prevedere (o ha preferito evitare di farlo per non rischiare l'impopolarità)che dopo questo picco di finto progresso e ben avere a favore di pochissimi, ci avrebbe atteso un periodo di grandi difficoltà e austerità globale

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