martedì 20 settembre 2011

Imparare dalle esperienze

Tanti corsi, troppi!
Mi è appena arrivata una mail con la proposta di un corso su come gestire i conflitti, organizzato dal Centro Italiano Sviluppo Psicologia. Non è il primo che organizza questo tipo di corsi. Ormai sono diffusissimi a tutti i livelli e per tutte le categorie sociali. Appena ho letto le domande su cui si fonda il corso, mi è sorta questa breve riflessione.
Qualche anno fa, quando non esistevano questi corsi, le risposte alle domande che riporto sotto venivano trovate attraverso l'esperienza. Come dire no? Dicendo semplicemente no. Punto. Come fare le richieste? Facendo un primo tentativo. Un secondo. Un terzo. Fino ad imparare a fare delle richieste. Tutto qui. L'esperienza, fatta di tentativi, di fallimenti e di passi in avanti, era l'unica scuola, l'unico corso. In più vi erano i consigli degli amici, più o meno saggi.
Adesso sembra che per imparare qualcosa bisogna fare il corso. E se non ho successo è colpa del corso o di chi l'ha tenuto!
In effetti il corso in esame non ha molte pretese, perchè dice di offrire parole, contenuti, idee... è la vita poi il vero campo dell'esperienza!

Di cosa parliamo?
Come dire di no

Come difendersi dagli aggressivi

Come fare le richieste

Come gestire i rapporti conflittuali

Come fare e ricevere i complimenti

Come fare le critiche costruttive

Come usare la comunicazione non verbale

Come reagire alle critiche

Come reagire alle persone che insistono

1 commento:

  1. siamo d'accordo. Molto meglio l'esperienza sul campo, lo studio personale e il confronto e revisione di metodi e teorie

    ma anche partecipare a questo tipi di corsi serve....SE NON ALTRO a non ricadere in simili inutili esperienza e a prenderne le distanze
    ...qualche tempo fa ci persuadono a partecipare ad un corso sulla comunicazione efficace.
    tutto apparentemente convincente. salvo accorgersi , nel mentre dell'evento , della ingarbugliata situazione personale ed affettiva del realtore (evidentemente anche nel modo e tono in cui si poneva di fronte ad alcuni argomenti e interventi o li eludeva e glissava credendo nessuno si accorgesse). della dipendenza dal fumo e miopia accentuata della
    segretaria privata . della senilità ,calvizia - canizie precoce e obesità che connotava l'altro assitente.
    .quale migliore dimostrazione dell'inefficacia di tante, troppe , parole?

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