mercoledì 29 giugno 2011

Angelo Scola e il meticciato

Riporto stralci di un'intervista che il nuovo cardinale di Milano, Angelo Scola, ha rilasciato quattro anni fa, sul tema del meticciato.

(Un dato di fatto)"...in questo momento sul pianeta 2 miliardi di persone sono in procinto di emigrare. Questo fa capire meglio che quando parlo di “meticciato” nomino un processo in atto, non un progetto o una mia idea...”

(Un'esperienza reale)“Uno dei processi che caratterizzano in maniera clamorosa questa nostra epoca è questo mescolamento, un mescolamento di popoli e perciò di culture e di civiltà. Quando dico meticciato, perciò, non nomino un’ipotesi teorica, non dico un’idea della Storia che deve realizzarsi. Non dico un mio modello, registro, semplicemente, un dato di realtà. I processi della realtà, in cui siamo volenti o nolenti dentro, si possono accompagnare criticamente, non siamo noi a produrli. Io marco molto la specificazione che ho dato alla definizione di meticciato, ho parlato di meticciato di civiltà e di culture…”

(Una sfida per tutti)“La grande lentezza di risposte di noi europei: questo processo ci ha letteralmente sorpreso. Siamo, come diceva Eliot, uomini “un po’ impagliati”, che discettano nei loro salotti piuttosto che guardare in faccia i processi della realtà e della vita. Auguriamoci di saper reagire perché, in ogni caso, la mind europea è alla radice del confronto tra civiltà e culture a livello planetario. Il meticciato ci riguarda direttamente non solo perché “questi ci vengono in casa”, ma ancor di più perché penso che mancherebbe la grammatica stessa per intenderci se noi europei ci chiamassimo fuori”.

Mio augurio: La Chiesa ha davvero bisogno di confrontarsi con la realtà!

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