giovedì 18 novembre 2010

Io credo

Io credo alle verità
di tutte le grandi religioni del mondo.
Non ci sarà pace durevole sulla terra
fino a quando non impareremo non solo a tollerare,
ma anche ad avere riguardo
per le fedi diverse dalla nostra.
Uno studio rispettoso dei detti
dei vari maestri dell’umanità
è un passo in direzione di questa stima reciproca.


Mahatma Ghandi

1 commento:

  1. la religione, e non la fede quindi che è personale e non collettiva, è la configurazione che assume il nostro interfacciarsi con dio. anzi , con l'idea che abbiamo di dio.
    la religione prende la forma del suo contenitore :mentalità, cultura, tradizione etc...vigente nel territorio e tra la civiltà in cui si radica.
    nel tempo la religione a sua volta , nel tempo, finisce con il condizionare pesantemente gli elementi stessi da cui è stata plasmata: organizzazione sociale, rapporto padre figlio, mogli e marito, vita, morte etc..

    strategico strumento di potere nelle mani delle classi sociali più elevate
    diviene un cardine strutturale per l'aggregazione sociale , ma anche uno strumento di cui si avvale chi governa ed amministra
    la commistione tra potere e religione esiste ancora oggi
    più una società è complessa e più è complessa la sua religione che questa società rispecchia: dogmi, gerarchie, rituali, preghiere che valgono co approvazione, trattati ...
    più è lontano dio

    Credo che le religioni offrano delle importanti chiavi di lettura di cio che siamo e diventiamo

    Da come una persona legge un testo e lo interpreta (poichè di interpretazione si tratta) capisco molto di quella persona. Mi accorgo di quello che mette in immediata evidenza, dei collegamenti che fa, di cio che volutamente trascura , minimizza, censura. Di cio che sottolinea, esalta a volte inventa o comunque interpreta a volte in modo tendenzioso, calcolato, evasivo- Mi accorgo dall'enfasi che dirotta verso alcuni passaggi (o dalla totale indifferenza)cosa sta vivendo e come. Ogni commento amplifica parte della propria esperienza.

    Ecco, davvero i testi sacri - letti e scritti da uomini - sono una chiave, una finestra aperta, porta spalancata sull'umanità. Credo che attraverso lettura ed ascolto dei testi si arrivi più che altro a conoscere l'uomo che quella religione professa e ne fa ragione di vita o addirittura professione

    Quell'uomo che quel testo lo legge e teatralizza come anche quello che il testo lo ascolta , fidandosi e quindi affidandosi a quel lettore autorizzato dai vertici della Chiesa che Dio non ha mai chiesto di avere.
    credo che l'interesse che molti di noi coltivano nei confronti di altre religioni sia positivo e utile: non è una suggestione esotica dettata dai tempi e dalla globalizzazione, ma il desiderio vitale e urgente di conoscere lo straniero usufruendo di strumenti nobilissimi e condivisi (i loro testi, le preghiere, le meditazioni, le liturgie etc..): la sua religione apppunto

    affrancarsi dalla religione ufficiale del proprio paese di origine non è così da deprecare. è un passo verso una dimensione interiore ed esteriore più universale ed integrativa
    e..salvaguarda e mantiene integro e genuino il nostro rapporto con dio . rapporto che è personale ed esclusivo e che mai affiderei a religioso o a religione

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