venerdì 19 novembre 2010

La comunità pakistana di Modena e Reggio Emilia...

... è contro i matrimoni imposti, e crede nella parità uomo-donna

La comunità pakistana di Modena e Reggio Emilia non trova le parole per esprimere la propria rabbia ed il proprio sdegno per il drammatico omicidio di Shenaz Begum, per aver difeso la figlia Nosheen Butt dal padre che la voleva costringere ad un matrimonio imposto.
Noi crediamo che questi episodi isolati di violenza contro le donne infrangano il lavoro sincero degli immigrati che hanno la volontà di convivere con le tradizioni del paese ospitante, distruggano l’immagine della maggioranza degli immigrati, che è contro la violenza e crede nella parità uomo e donna, interpretino male le tradizioni degli immigrati stessi.
Crediamo che fare il padrone dei propri figli non abbia niente a che fare con nessuna religione e nessuna cultura civile. Nella legge pakistana un matrimonio combinato o una promessa di matrimonio di un minorenne non ha nessun valore giuridico. Secondo la religione Islamica, praticata dal 97% degli abitanti nel Pakistan, “chi ammazza un essere umano è come se ammazzasse tutta l’umanità”. La religione e la tradizione islamica non dicono che il matrimonio va imposto o combinato.
Questi casi, seppur isolati, ci preoccupano per il nostro futuro in Italia. I casi isolati vanno isolati. Noi riteniamo che questa cultura, che prende di mira le donne e che fino a pochi anni fa era presente in molte parti del mondo, vada combattuta insieme. Dobbiamo cercare tutte le soluzioni possibili per sconfiggere questo pensiero, non soltanto perché rappresenta un problema di convivenza tra i cittadini immigrati e gli italiani, ma perché crediamo alla sacralità della vita e alla parità tra uomo e donna.
Se il caso di Nosheen, in cui la madre ha difeso la figlia (cosa che non si era vista nel caso di Hina di Brescia e Saana di Pordenone), dà un segnale chiaro che la metà del nostro cammino è stata fatta, ora ci manca un altro pezzo che dobbiamo fare tutti insieme, prendendo le distanze dalla mentalità malata che crede nella supremazia dell’uomo.
L’Associazione Pakistana di Reggio Emilia e la comunità pakistana condannano duramente questa idea ed esprimono tutta la solidarietà a Nosheen. (...)

(tratto da www.uominincammino.it)

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