mercoledì 26 settembre 2012

Pensiero da operaio poco retribuito

Le statistiche continuano a evidenziare il profondo stato di crisi economica che stiamo attraversando.
Non si spende più come 10-20 anni fa.
Siamo in recessione. Il Pil non cresce.
Il mercato dell'auto è fermo, il settore edilizio paralizzato. Ristoranti mezzi vuoti, vestiti nuovi solo con i saldi.
Persino il settore del fotovoltaico e dell'eolico, che doveva essere il futuro, rischia di scomparire.

Dopo questa analisi, abbastanza semplice ed evidente, mi faccio alcune domande:
1. Dovrò attendere che il mercato riparta, che il salario aumenti... per stare più tranquillo?
2. Oppure dovrò ridimensionare il mio stile di vita?

Forse sto ancora spendendo troppo in stupidaggini, in cose superflue, in servizi inutili, in false comodità...
Forse il problema non sono i pochi soldi che entrano nelle tasche di un operaio, ma il modo in cui li spende, le priorità che stabilisce, le relazioni umani che coltiva.

Vorrei lottare, scendere in piazza, manifestare con infiniti cortei... perchè ci fosse più solidarietà tra colleghi di lavoro, tra operai. Perchè si riuscisse ad inventare un sistema che non riconduca tutto all'uso del denaro, ma al reciproco aiuto, allo scambio, ecc...

In quest'ottica, vi segnalo la proposta del Movimento Sereno,

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