sabato 27 dicembre 2008

IL VIAGGIO INVERSO

Difronte ai continui sbarchi a Lampedusa,
cerco di capire cosa spinge molti stranieri, in particolare africani,
a raggiungere la terra italiana.
Nonostante la crisi,
il mito della ricca Italia continua a mietere le sue vittime.
Molte fabbriche stanno chiudendo, le bollette sono sempre più care,
il cibo che mangiamo non sappiamo da dove proviene e come è stato fatto,
il traffico delle città ci provoca stress e malattie,
le relazioni sono sempre più fragili, basate sull'apparire e sugli interessi individuali.
Cosa trovano allora di tanto idilliaco
in questa nostra società?
Ultimamente, non escludo l'ipotesi di andare a vivere in Africa,
in un villaggio del Camerun o della Nigeria.
Con tutta la mia famiglia.
Ma come, se tutti vogliono venire qua!
Sogno il viaggio inverso.
Dal benessere fittizio alla povertà felice,
più umana e socializzante.
Idealista? Sognatore?
Non solo. Si tratta invece di studiare il modo migliore per vivere,
che non sempre si può comprare con il denaro
o appartiene esclusivamente alla società occidentale.
Ma come potrò spiegarglielo ai disperati che hanno attraversato il mare,
con la speranza di iniziare una nuova vita?
Non importa,
per ora l'importante è che me ne renda conto io.

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