domenica 23 settembre 2012

Questa chiesa non ha futuro


Pubblico questa interessante riflessione di p. Josè Maria CASTILLO

I recenti scritti di H. Küng e L. Boff, su quest’argomento, e che in questi giorni circolano nella rete, ci fanno riflettere. La Chiesa si indebolisce giorno per giorno, perde credibilità e alla grande maggioranza della gente non interessa più. Sarà certo che questa Chiesa non ha futuro?
Quando qui parlo della Chiesa, non mi riferisco all’enorme quantità di persone che, ognuna come può, sono interessate a Gesù di Nazareth ed a quello che insegna (o non insegna) il Vangelo. Non parlo delle persone di fede, un problema molto personale che ognuno si gestisce come Dio glielo dà a capire.
Nel dire che questa Chiesa non ha futuro, quello che voglio dire (come fa Küng) è che il papato e la curia vaticana, così come si sono organizzati e funzionano, non solo non vanno da nessuna parte, ma anche – e soprattutto – stanno danneggiando molto la stessa Chiesa e, ancor di più, tanta gente di buona volontà che perde persino l’interesse per la religione quando vede il triste spettacolo che sta dando il cosiddetto “sistema romano”.
Perchè dico queste cose? La Chiesa, che ha concentrato tutto il suo potere e la sua autorità nel papa e nella curia vaticana e che funziona in in maniera tale che lei ‐ e solo lei – pensa di avere la verità piena ed il potere indiscutibile per imporre questa verità, per decidere quello che è bene e quello che è male e per imporre alla gente quello che deve o non deve fare; una Chiesa così non ha argomenti per dimostrare che tutto ciò deve essere così, nè gode della credibilità indispensabile per convincere del fatto che le cose devono andare così.
Proprio per questo, perchè il “sistema romano” manca di argomenti e di credibilità per persuaderci del fatto che possiede i poteri che dice di avere, per questo il papato e la curia pensano in coscienza che è meglio occultare cose che, se si sapessero, allontanerebbero di più la gente. E si moltiplicherebbero gli scandali, le contraddizioni, le mezze verità e tanti affari oscuri che lo Stato della Città del Vaticano tenta di coprire senza riuscirci in molti casi.
Da ciò, le incessanti contraddizioni del già menzionato “sistema romano”.
In teoria, difende ed elogia i diritti umani, ma, fino ad oggi, non rispetta questi diritti nella sua legislazione e nella sua forma di governo e nemmeno ha sottoscritto i trattati internazioni su questa problematica fondamentale.
In teoria, elogia e predica il Vangelo, ma, in pratica, a qualsiasi persona che entra in Vaticano risulta difficile vedere che quello somiglia alla semplicità del Vangelo ed alla prossimità di Gesù con i più disgraziati di questo mondo.
In teoria, il papa e la curia si lamentano e denunciano la corruzione economica, gli scandali sessuali, la menzogna come sistema di governo....ma il fatto è che la banca vaticana ha dato gravi motivi di scandalo e, quello che è peggio, è risaputo che la politica vaticana è un elemento importante (per quello che dice e per quello che tace) nella legittimazione di governi e governanti che sono causa della crisi economica e fanno sprofondare nella miseria tante creature innocenti.
In queste condizioni si può predicare il Vangelo? E se il cosiddetto “sistema romano” non serve per questo, come sarà possibile mantenerlo in piedi per molto tempo? Non stiamo parlando solo di un problema di buona o cattiva moralità. Il problema è molto più serio. Quello che è in gioco è l’”essere o il non essere” della Chiesa che si lascia gestire dal “sistema romano”.
Perchè, in tutta la Bibbia e nella tradizione cristiana, l’”essere” è determinato dallo – e dipende dall’ – “accadere”. Non siamo davanti ad un problema di metafisica, ma ad un problema del divenire storico. E quando quello che accade si allontana tanto dalla sua origine e dalla sua ragion d’essere, la cosa più ragionevole è pensare che una Chiesa così, cioè, “questa Chiesa” non ha futuro.

Traduzione di Lorenzo TOMMASELLI

3 commenti:


  1. la Chiesa come tutte le istituzioni deve fare i conti con una complessità sociale economica e culturale crescente. Le masse sono sempre più informate e dsiderose di sentirsi autonome ed emancipate (anche se poi in relatà finiscono col dipendere da cose e situazioni anzichè da persone e leggi)
    Deve fare i conti ocn la multicuturalità e soprattutto il materialismo che separa da dio e/o dai fratelli.
    deve fare i conti con la sua sempre minor credibilità ( i vari scandali) e le sue incapacità di mettersi in relazione con i singoli, le nuove realtà sociali, i giovani; ma anche gli anziani, i malati etc..
    Dovrà fare i conti con la sua coscienza: in tutti questi anni di dominio ed ingerenza anche in campo politico non ha mai saputo intravedere, dietro a questo abnorme e smisurato sviluppo (esempio : nelle aree del nord est ) l'insidia dell'altrettanto rapido declino, lo spettro della corruzione e evasione, fiscale, sfruttamento categorie a rischio (immigrati , ma anche donne e apprendisti) , la disoccupazione oceanica dei troppi laureati. Segno della scarsa capacità di lungimiranza o semplicemente buon senso.
    Un apostolo non ha tana dove posare il capo. Ma se in quel guanciale soffice e setoso e di lusso dorme fin troppo....chi potrà riconoscere in lui un vero conduttore di salvezza?
    Grazie

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  2. Mi ha scandalizzato, se devo essere sincero, l'ultimo monito del papa incentrato su famiglia tradizionale, no aborto e no eutanasia. In un momento in cui la nostra politica sembra essere il porcile dell'Italia, non una parola su politici corrotti, interessati al cattolicesimo solo per acchiappare voti e soldi. Perchè tanta paura? Ecco l'assurdo: vediamo una Chiesa-istituzione mescolata con la politica e la diplomazia internazionale che però non dice una parola di denuncia contro le ingiustizie, facendo nomi e cognomi.

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  3. Caro Federico d'accordo anch'io. Che la Chiesa ufficiale non sappia far uso del proprio coraggio ( se ne ha) quando si tratta di questioni di grande rilevanza , è storicamente comprovato. I suoi richiami tendono ad essere generici e generalisti o troppo vagamente allusivi.
    La sua voce si leva soprattutto verso gli anonimi
    poveri e coloro che sono in difficoltà: quale donna abortisce per capriccio e a cuor leggero?

    Se fai un'analisi nemmeno tanto profonda di cosa muove inconsciamente questa crociata contro l'aborto ti accorgeresti che alla base c'è la mancanza di fiducia e rispetto nella donna. Diversamente ci sarebbe anche un altrettanto crociata impietosa verso quegli uomini che mettono la donna in condizione di dover interrompere la gravidanza ( e non mi riferisco ai medici, MA a partner della donna e/o allo status economico inferiore della donna che da sola non ce la puo fare a sostentarsi e tenere il bambino. O altre con-cause correlate non ultima l'ignoranza o una poco efficace informazione sulla contraccezione naturale e non)

    Riguardo all'eutanasia (come anche per l'aborto) la chiesa fa bene a ribadire l'importanza della vita. Cio pero non deve portarla ad essere categorica ed impositiva. L'eutanasia è conseguenza del fatto che l'uomo sta ricadendo nel peccato originale che lo vuole tendente all'onnipotenza. Il livello raggiunto dalla medicina conduce il malato a prolungare oltremisura stati di sofferenza e quasi morte ad eternum (vedi caso Eluana e tanti altri) Come nel caso dell'aborto nessuno di noi avrebbe diritto di decretare vita e morte di un individuo. Ma se qualcuno (credente) se la sente di sentenziare decidendo per qualcun altro (un figlio, un parente, un compagno di vita) di cio renderà conto all'origine della vita (dio) E dio, se davvero esiste, apprezzerà costui più di ogni altro che le responsabilità non se le assume o le scarica su altri o giudica o sentenzia a priori o posteriori Certe situazioni si possono prevedere e discutere e stigmatizzare o rendere dogma di fede POi il viverle è tutt'altra "cosa"
    In ogni caso non dimentichiamo che la chiesa è fatta di uomini, spesso lontani da tali realtà (e lontanissimi da quelle femminili e familliari in particolare) Cio non giustifica, ma ci aiuta a comprendere e....discernere
    Grazie!

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