lunedì 30 marzo 2009

JOSE' MARIA CASTILLO E LE RELIGIONI

Temi come quelli che riguardano la "croce" e il "sacrificio" saranno sicuramenti trattati nelle liturgie cristiane quaresimali in attesa della pasqua. In molti di noi è presente il desiderio di conoscere, di riflettere, di confrontarsi, di porsi domande su quanto si vive e scoprire le ricadute negative e drammatiche che possono esserci attraverso il nostro vivere da “religiosi” e non da uomini che seguono un progetto straordinario di vita altra.
Queste hanno una ricaduta grave sull’umanità, sul sistema globale dell’economia, della giustizia della dignità umana. Il carissimo biblista Ortensio da Spinetoli dice “Finché ci saranno le religioni, nel mondo imperverseranno guerre e conflitti fra i popoli".
In occasione della prossima visita in Italia del famoso teologo spagnolo Josè Maria Castillo (vediamo se riusciamo ad organizzare qualcosa a Padova), vorrei riprendere un suo breve intervento.
"Le religioni da sempre fanno credere che la povertà, la sofferenza, l’espiazione ecc...
sono la volontà di Dio ma ciò è solo una strisciante strategia per giustificare il proprio potere (economico sociale e “spirituale”) “offrendo” una visione deviante di quello che è il suo volto, anche se scioccamente presumiamo di tracciarne i lineamenti, cosa per noi impossibile perché Dio appartiene alla sfera del trascendente e non può essere valutato e misurato nell’immanente, facendo una lettura antropologica di esso".
Per Castillo le conseguenze di questa, ricadono sugli uomini che si sentono sottomessi, dipendenti, sempre indegni e in colpa. La religione è la ricerca di Dio, ma il pericolo delle religioni è cercare Dio solo nel divino, umiliando l’umanità a partire da se stessi. Il volto, che Gesù ci ha rivelato è quello di un Dio che mostra il suo agire nella storia, un agire teso ad umanizzare l’uomo, percorso che lo conduce alla condizione divina, spesso Gesù nel vangelo sottolinea, che quello che conta è la somiglianza nelle azioni del vivere quotidiano, “Siate come il Padre vostro", invece inconsapevolmente l’uomo scinde le cose, fa moltissimi ed inutili gesti religiosi, come da placare un dio pagano, offrire cose per avere la sua benevolenza ma tutto questo non appartiene a Dio. Possiamo dire che in un paese dove non c’è una fede adulta c’è molta invadenza del potere religioso. Castillo si è domandato a cosa serve la fede se non si riesce a fare una
società più umana dove la gente si sente felice o almeno nella gioia?…
Quindi c’è bisogno di comprendere in cosa consiste la fede, non nell'osservanza, nella sottomissione, ma nella fiducia nel
progetto di società fraterna.

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