venerdì 30 gennaio 2009

MATRIMONI MISTI - INTEGRAZIONE ASSICURATA


( di Federico Bollettin da "Il Mattino di Padova" di venerdì 30 gennaio 2009)



L'amore non ha confini, nè culturali nè territoriali. É come il vento, libero di soffiare dentro qualsiasi struttura sociale e modello mentale. Mani sempre più multietniche si scambiano anelli d'oro nella sala del municipio o dentro ad una chiesa e sfilano orgogliose nelle piazze e lungo le strade, vincendo quel pizzico di vergogna, ultimo retaggio del campanilismo veneto “donne e buoi dai paesi tuoi”.

Le recenti statistiche effettuate dal Comune confermano il notevole aumento di matrimoni misti celebrati a Padova. Dal 1997 al 2006 la percentuale si è quadruplicata passando dal 4,85% al 19,23% del totale dei matrimoni con almeno un coniuge di cittadinanza straniera. Del resto se aumenta la presenza di stranieri nella nostra città, di conseguenza cresce la probabilità matematica che il proprio partner non parli bene il dialetto veneto o l'italiano. Sono più frequenti i casi in cui è la donna ad essere straniera e in quanto tale diventa attore principale per una reale integrazione, fa da anello di congiunzione e da sintesi. Nel linguaggio biblico il termine “conoscere” significa amare, si conosce bene soltanto chi si ama. Per amore si può apprendere più facilmente e più velocemente.

Oltre a non avere confini, l'amore non ha fini, ed è difficile perciò individuare le motivazioni che spingono un padovano ad intrapprendere una relazione affettiva con una persona straniera e successivamente a sposarla, e viceversa. Attrazione fisica, bisogno di stabilità, ricerca di particolari valori, soluzione alle precedenti delusioni familiari, pura coincidenza. “Mi piace e basta!” rimane la risposta più gettonata. Se ha uno scopo, per l'extracomunitario potrebbe essere quello di ottenere i documenti, per l'italiano risolvere il problema della solitudine. Il fatto sta che il rapporto si gioca effettivamente sulla base del carattere personale che viene sì condizionato dalla cultura di provenienza ma che la trascende. “All'inizio mi sembrava impossibile poter dividere la mia vita con una donna moldava – afferma Marco, operaio di professione – poi mi sono accorto che avevamo molti aspetti in comune. Anzi ho riscoperto il valore della famiglia”. La fedeltà e l'onestà, la responsabilità e il rispetto sono valori universali, propri di qualsiasi cultura che non sia però espressione di ideologie totalitarie o fondamentalismi religiosi. Pregiudizi e luoghi comuni da entrambe le parti assegnano spesso etichette che, generalizzando, considerano tutte le donne rumene false, le nigeriane prepotenti, le latinoamericane infedeli, e così via. Per le straniere invece le donne italiane sono troppo autoritarie, ansiose e gelose. Nell'immaginario comune la coppia mista è quella formata principalmente da una persona di pelle bianca e un'altra di pelle nera. Eppure, andando oltre l'apparenza dello sguardo fisico, può esserci più diversità tra due persone dello stesso colore della pelle.

Grazie alle coppie miste e alle amicizie interetniche, l'integrazione è assicurata. Si tratterà di capire quali siano i compromessi per non annullare o appiattire le diversità culturali, ma per renderle preziose occasioni. E accettare che non esiste una cultura predominante che assorba integralmente le minoranze senza contaminarsi e arricchirsi.

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