venerdì 16 luglio 2010

La liturgia in un parco giochi per bambini

Pubblico questo bel commento lasciato da L.T. L.N. che condivide il suo cammino di fede.


Dedicato a tutti, ma in particolare ad una mamma e ad un bambino

La liturgia in un parco giochi per bambini. Di tutti i colori.
In un particolare momento della mia vita, dopo anni di lontananza iniziata durante l’adolescenza ribelle, ho provato a riavvicinarmi a Dio ricalcando il percorso classico di tanti.
I primi passi sono stati:cercare un sacerdote particolarmente “ispirato”e provare a rintracciare, anche attraverso la frequentazione di un luogo sacro e dei suoi riti, i segni della presenza seminata da Dio nelle comunità degli umani.

Con un po’ di fatica ho provato a fidarmi di quel sacerdote che tanto mi avevano raccomandato e a rifrequentare le celebrazioni liturgiche.

Delle celebrazioni comprendo e riconosco il bisogno di appartenenza ed aggregazione tipico dell’individuo, che tali occasioni liturgiche mirano a saziare. Chi meglio di me, allora senza punti di riferimento umanamente preziosi, poteva testimoniarlo?

Riconosco anche l’eventuale spinta evolutiva verso una fede più forte che, unita ad uno scenario suggestivo tra il commemorativo ed il liturgico sacralizzante, queste cerimonie offrono e fanno raggiungere ad alcuni

Se poi a cio’ si aggiunge la complicità di un celebrante davvero catalizzatore di entusiaste folle e un corollario di altri ingredienti ad effetto, non posso riconoscere che anche le chiese di mattoni e i suoi funzionari e comunità possono essere una potente rampa di lancio.

Ma non è stato attraverso queste strutture informanti che una fede immatura , come ad esempio la mia , è cresciuta , si emancipava e diventava adulta, indipendente e quindi creativa per sé e gli Altri...

Il decollo , il volo, l’atterraggio morbido o traumatico iniziano a dipendere solo da noi.
La preghiera, è stato affermato , è un nostro atteggiamento interiore. Si compie nella nostra stanza, in silenzio.
La comunione, è stato mostrato, una scelta che si concretizza nell’offrire , non nel ricevere Si compie nella discrezione.

Ultimamente diserto chiese di mattoni, celebranti e riti. Le une e gli altri, superato il senso di smarrimento e isolamento che tanto mi perseguitava, mi sembrano accessori superflui e spesso più motivo di omologazione o separazione tra di noi.

Nel mio quartiere a poca distanza l’uno dall’altra ci sono :una chiesa cattolica, una sala evangelica, una sala dove si riuniscono alcuni giovani musulmani .
Durante la settimana frequentiamo lo stesso supermercato, ufficio postale, parco pubblico.
A scuola, durante l'ora di religione, alcuni banchi restano vuoti.

La domenica, momento della preghiera, ci dividiamo. Che assurda realtà.

Da qualche tempo la domenica mattina mi fermo a leggere e meditare in un parco giochi. Sotto gli alberi, tra giostrine e panchine, mamme di tutti i colori si scambiano qualche consiglio e controllano a distanza i loro bambini che corrono e giocano. Sono bambini di tutti i colori, come le loro mamme e i loro papà.
Ecco, quando li guardo e li ascolto, penso che ho trovato il posto che cercavo e che non posso assistere ad una liturgia più comunitaria e vera di quella che vedo. Dove non manca la preghiera, nelle voci di quei bambini. E non manca la comunione, nello scambio che avviene tra una mamma e l’altra, di consigli e sguardi complici, merendine, palette, secchielli, salviette per asciugare il pianto dei più piccoli che ogni tanto inciampano nella sabbia e poi si rialzano perché c’è sempre una mano più grande che li guida. Bianca, nera, gialla....Insomma, di tutti i colori

2 commenti:

  1. Leggere tra le Nuvole18 luglio 2010 alle ore 22:37

    Una bellissima testimonianza testamento del giornalista Mino Damato


    Le sue commoventi parole finali sono
    sulla mano dell'adulto e la potenza del "grazie" di un bambino.
    Si correla molto al testo sopra. Sembra proprio
    un regalo, per CHI un regalo aspetta dalla Vita

    Possiamo farlo arrivare a più persone...magari
    ai mamma-papà in difficoltà??? .Grazie.

    Video "Bambini in emergenza"

    http://www.youtube.com/watch?v=5c8yEVVGq0U

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  2. Bellissimo questo post. Posso quasi identificarmi: I miei due bambini giocano volentieri a pallone e includono volentieri nei giochi anche gli extracomunitari, mentre noi mamme ci scambiamo consigli. Momenti molto belli. Un po' meno quando li porto a Messa: non riescono a stare fermi e seduti , ridono in continuazione o litigano. Alcune volte cercano di seguire il Vangelo, poi cerco di spiegarglielo io anche durante la Messa. Questo continuo bisbiglio (diciamo così) non è visto bene da tutti...adesso, col caldo cerco di portarli uno alla volta. Al nostro parroco attuale i bambini così vivaci danno un po' fastidio... come rimpiango i due precedenti, soprattutto l'ultimo, spendido con i bambini... mi vengono in mente le parole di Gesù "Lasciate che i bambini vengano a me", non solo in Chiesa, ma ovunque. Bello ciò che è scritto sulla preghiera: l'importante è farla nel silenzio, anche nella propria stanza e Dio che vede nel segreto ti ricompenserà...

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