domenica 11 luglio 2010

Seguaci di un mito: adolescenti innamorati

Ricevo e pubblico questa riflessione illuminante


Cara mamma,
ti scrivo...sono solo alcune riflessioni che volevo condividere.

Posso immaginare la tua fatica,la stanchezza e delusione di queste ore.
Ma, se riesci, risparmia le forze e dirottale verso altri orizzonti. Almeno per adesso.

Avrai già sperimentato che non possiamo persuadere gli altri e forzarli a vedere ciò che non vedono e non vogliono vedere.

Come quando - durante l’adolescenza – un’amica o la nostra mamma, per il nostro bene, cercava di farci notare qualche difetto o mancanza della persona di cui ci eravamo follemente innamorati. Inutile: non ascoltavamo!!! A chi non è capitato o capita ancor oggi?
Durante lo stadio dell’innamoramento, è inevitabile, vediamo solo i pregi dell’innamorato e piuttosto che ammettere i difetti siamo disposti a litigare e ripudiare chi cerca invece di farci prendere contatto con la realtà.
Molti, nei confronti di un leader, una persona eletta come ideale, vivono immersi in questa stessa fase detta dell'innamoramento, dell'idealizzazione, per lungo periodo.

Dell’amore si dice che “è cieco”. Ma poi impariamo che l’amore vero invece è sempre apertura ed apre ad una visione integra della persona, dei suoi lati nascosti, quelli non ancora manifestati o ad arte occultati.

Le persone pubbliche e di cui ci infatuiamo, quelle che spesso parlano, guidano, ammaestrano e che noi idealizziamo, quasi mai, per il ruolo o per le circostanze che gli si sono create intorno, vengono coinvolti in contradditori o repliche e si fanno autocritica. Di conseguenza ci appaiono (in verità non lo sono) sempre più sicure, vincenti, invincibili di come sono ci appaiono. Proprio come non siamo, proprio come vorremo diventare. Così ci innamoriamo della nostra metà...quella che ci manca o vorremmo diventare.
INVECE DI INNAMORARCI,PRIMA DI TUTTO DI NOI STESSI. Che inganno!

Anche chi gravita loro intorno (a questi individui idealizzati) spesso è vittima, se non complice di un sistema che ci limita e separa dalla realtà, da noi stessi e dagli altri. Perchè ci fa apparire ideali, non reali. Crea, ma poi li distrugge, eroi ed eroine. Crea scontri , rivalità, sfide. Inutili. Dannose.

Conosci sicuramente i meccanismi articolati e le dinamiche che motivano tale orientamento diffuso: quello di vedere perfezione ed infallibilità nel soggetto che abbiamo eletto come nostro “salvatore” terreno e verso il quale proiettiamo nostre aspettative ed incapacità.

Chi non si scontra direttamente ed in prima persona con questa realtà (i gravi difetti, i limiti, le mancanze della persona mitizzata) difficilmente potrà rilevare quello che tu hai già sperimentato. Ma credo che non si possa far altro che attendere.

Sai anche che il nascondimento e la fuga, quando sono prolungate nel tempo, sono indizi da leggere e decodificare, come si fa con una malattia. Tu hai degli strumenti per poterlo fare! E allora potrai esercitarti ancora un po’ nella difficile arte della pazienza e dell'attesa. Non ce n’è mai abbastanza in noi, ma se la coltiviamo nel nostro campo, potrebbe espandersi e diventare contagiosa.

Nei prossimi tempi ce ne sarà davvero bisogno e per ora, nessuno la insegna o pratica in prestigiosi corsi...

Molti tra noi, pur ritenendo di conoscere molta verità, ancora non si sono resi conto della pesante situazione che anche inconsapevolmente stiamo contribuendo ad aggravare difendendo ad ogni costo chi pensiamo di amare...
...Sarebbe bello che il nostro grado di consapevolezza fosse così alto per tutti, da poterci intendere con lo sguardo o a distanza, senza uso di azioni, eventi, parole...Ma per ora non è ancora così.
E noi non abbiamo il potere di accelerare o rallentare i tempi che occorrono agli altri.

Se puoi, riposa un po' in questi giorni.

E.U.

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