giovedì 3 settembre 2009

DOMENICA 6 SETTEMBRE: ABRACCIAPERTE

Ti aspettiamo domenica 6 settembre dalle 18.00 in poi in Piazza delle Erbe a Padova.

La serata sarà allietata da musica etnica e popolare e dai cantanti Martino Colomba - Luca Bassanese. Concluderà Moni Ovadia.

Sicurezza? Per molti sarà disperazione!Possiamo accettare leggi speciali contro persone colpevoli solo di essere più sfortunate di altre?
Sono loro la causa della crisi? No! Saranno le prime vittime.
L’attuale legge sicurezza, invece che aiutare chi ha onestamente lavorato e pagato i contributi, lo dichiara colpevole del reato di clandestinità solo perché ha perso il lavoro.
È una grande ingiustizia che ci disonora tutti. Anche noi teniamo alla legalità al benessere e alla tranquillità, ma aiutandoci, non respingendoci. La crisi è mondiale, riguarda tutti. È ingiusto e crudele scaricarla sui più deboli per salvarci. O affrontiamo la realtà, pur drammatica, insieme, o anche noi ne verremo travolti.
Ci sono tanti modi per dire che non possiamo accettare questa legge-sicurezza e che vogliamo venga cambiata subito.
Il più bello, il più semplice e il più piacevole per noi è mangiare assieme. Come dire che siamo della stessa famiglia, che vogliamo essere e restare amici con gli altri, mai nemici. Che vogliamo condividere l’impegno perché ognuno si senta di casa nella nostra Città. Perché chi si trova in difficoltà possa presto godere di sedersi a tavola con la sua famiglia e i suoi amici con la tranquillità di un lavoro dignitoso.
È un modo nuovo di scoprire che ognuno di noi ha bisogno degli altri, di tutti gli altri.

Vieni anche tu? Ci puoi dare una mano? Se puoi porta le tue “specialità” da condividere con gli altri (cibi semplici, evitare alcolici, creme e in genere alimenti facilmente deperibili). Sentiti comunque invitato. Chi non ha niente si senta invitato per primo.

L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Padova.

È gradito un cenno di adesione al numero 049 8070522

Beati i costruttori di pace – Biolca – Ass. per la Pace – Donne in nero – Ass Nigeriani – Centro aiuto SS Trinità – Caritas – Ass. Coop e Solidarietà – AIE – Comunità Eritrea - Ass. Giuristi Democratici – ACLI – VIDES – MFE - Fondazione Zancan - Granello di senape – Studio Forenix – CGIL – CISL - UIL – LEGAMBIENTE – Ass. Migranti – Centro Universitario – ARCI – Ass JAPOO – ASCAN – Migrantes – Amici dei Popoli Pd – Comunità Comboniana Pd

SEGRETERIA: Beati i costruttori di pace
via Antonio da Tempo 2 - 35131 Padova - Tel. 049.8070522 - Fax 049.8070699 e_mail: beati@libero.it - www.beati.org

REAZIONI ALL'APPELLO PER LA LIBERTA' DI CURA

Noto come il tema della libertà di coscienza, in riferimento alle questioni eticamente sensibili, sia il maggior ostacolo della dottrina cattolica. Fortunatamente sui temi che riguardano il sociale, ultimamente si sta notando un'apertura da parte dei rappresentanti della Chiesa cattolica, che ad esempio si pronunciano contro le nuove norme sull'immigrazione, anche senza ottenere risultati concreti (come mai?). L'appello "onoriamo i poveri" promosso dai Beati costruttori di Pace ha trovato moltissime adesioni tra preti e religiosi. E questi non verranno mai richiamati, perchè è ormai chiaro che il messaggio di Gesù è un messaggio di accoglienza, soprattutto nei confronti di chi ha più bisogno. Quando verrà riconosciuto come valore evangelico il valore della libertà di coscienza?
Parlare di libertà di coscienza, significa relativizzare la parola del papa, le posizioni ufficiali della Chiesa. Insomma significa renderle inutili, o di poco valore. Ecco perchè IL VATICANO CENSURA PRETI E RELIGIOSI FIRMATARI DI UN APPELLO PER LA LIBERTÀ DI CURA

35151. ROMA-ADISTA. Un’intimidazione con pochi precedenti quella appena avviata dal Vaticano contro 41 preti e religiosi che poco più di cinque mesi fa firmarono un appello “per la libertà sul fine-vita” promosso dalla rivista MicroMega dopo la morte di Eluana Englaro e durante la discussione al Senato del disegno di legge sul testamento biologico, poi approvato lo scorso 26 marzo (v. Adista n. 37/09).

Ad agosto – riferiscono ad Adista fonti vaticane – sarebbe infatti partita dalla Congregazione per la Dottrina della Fede una lettera indirizzata ai vescovi diocesani e ai superiori provinciali dei 41 preti e religiosi contenente un ordine preciso: convocare i sacerdoti per richiamarli all’ordine ed eventualmente punirli. La libertà di pensiero e di espressione, secondo la Santa Sede, la colpa dei firmatari che avrebbero dato la loro adesione ad un testo giudicato contrario alla dottrina cattolica, dal momento che ammette la possibilità di rifiutare alimentazione e idratazione. L’aggravante è che il testo è stato pubblicato su MicroMega, cioè una rivista in ritenuta in Vaticano laicista ed anticlericale. Il direttore del mensile, Paolo Flores D’Arcais, interpellato da Adista, reagisce così alla notizia dell’iniziativa vaticana: “Questa ennesima intimidazione contro la coscienza che a parole viene ritenuta sacra fa parte di uno smaccato scambio simoniaco tra la Chiesa e Berlusconi: anti-testamento biologico subito da una parte, ammorbidimento delle polemiche sui comportamenti pagani di Berlusconi dall’altra”.

martedì 1 settembre 2009

IN AGENDA: DUE INCONTRI DA NON PERDERE

CHIESA DEL NO E CHIESA DEL SÍ


Venerdì 2 ottobre '09 ore 21
-MARCO POLITI, editorialista e vaticanista di “La Repubblica”

presenterà il suo ultimo libro La Chiesa del no. Indagine sugli italiani e sulla libertà di coscienza, Mondadori, 2009.

"Questo libro è un mettersi in ascolto della società, captando le voci di una realtà variegata nelle sue sensibilità. una realtà i cui protagonisti non sono ossessionati dalla volontà di imporre il proprio punto di vista ma si muovono nella convinzione della fecondità - e dell'inevitabilità - di un confronto tra le idee."

Introduce Giuseppe Stoppiglia, presidente di Macondo



Venerdì 9 ottobre '09 ore 21
-FRANCO BARBERO, presbitero della comunità cristiana di base di Pinerolo - Torino, studioso di cristologia e del dialogo tra le religioni,

dialogherà con i presenti sul tema: Le chiese del sì: un altro cristianesimo è possibile?

"Quanta strada aperta davanti a noi! Da una parte occorre rimanere in dialogo sincero e appassionato con tutte le componenti della nostra chiesa, dall'altra è necessario partecipare all'elaborazione di una teologia, di una predicazione, di una pratica pastorale e di una catechesi comunitaria che aprano i cuori e le menti sulla varietà dei doni di Dio, sulla realtà dell'amore..."

Introduce Federico Bollettin, promotore dell'iniziativa



Gli incontri si svolgeranno presso la sala “Pertini” del centro commerciale La Corte, zona Mortise (Pd), con il contributo del consiglio di quartiere Padova 3-est

INGRESSO LIBERO

lunedì 31 agosto 2009

SI E' CONCLUSO IL PRIDE VILLAGE

PRIDE VILLAGE: FUORI DAL “GHETTO” PER UN RICONOSCIMENTO NELLA SOCIETA'

di Federico Bollettin

(pubblicato su Il mattino di Padova domenica 30 agosto)

Si concluderà questa sera, tra i padiglioni della fiera di Padova, il Pride Village “la festa di tutti” alla sua seconda edizione. Forte del successo dello scorso anno, la manifestazione promossa da Arcigay ha cambiato sede, rendendola sempre più al centro dell'attenzione, con un paio di settimane in più. Il luogo è stato ben curato, gli sponsor sono aumentati, gli ospiti graditi.
E mentre continuano a ripetersi fatti di violenza nei confronti di persone omosessuali, l'ultimo accaduto a Roma non molti giorni fa, Padova ha nuovamente offerto uno spazio di libertà in cui anche gay, lesbiche e transessuali possano sentirsi al sicuro, dai pregiudizi prima di tutto ma anche da gesti di discriminazione. Chiusi dentro un luogo protetto, se vogliamo, in attesa però di uscire fuori allo scoperto quando il clima politico e sociale lo permetterà. Violenza è rifiutare e discriminare una persona perchè gay, violenza è anche imporre una nuova visione di coppia, di famiglia, di amore senza una adeguata preparazione culturale. Lo dico per esperienza personale: quando pretendi che gli altri accettino una novità, spesso si ottiene l'effetto contrario! Occorre tanta educazione, e un euro di laicità che ognuno dovrebbe gettare nel salvadanaio dello Stato e nel cestino delle offerte in chiesa. E l'Italia, per molti, è in pesante ritardo rispetto ad altri Paesi europei, e ciò è dovuto principalmente alla forte e influente presenza vaticana. “Il fatto di non avere gli stessi diritti delle coppie eterosessuali” mi racconta un ragazzo di Legnago “ci spinge a non credere in relazioni stabili e durature. Il non essere riconosciuti crea infedeltà e infelicità”. Ma almeno al Village due ragazzi possono baciarsi, seduti sui divanetti, più per liberazione che per esibizionismo. Dalle serate-dibattito che hanno saputo coinvolgere il pubblico agli spettacoli musicali, dai documentari alla classica discoteca all'aperto. Non manca davvero niente. O forse manca la possibilità di allargare i confini del Pride Village fino al punto da contenere tutta la città. Viviamo realmente in un “village” dove ognuno vorrebbe esprimere con orgoglio la propria unicità e diversità, senza nascondersi per paura di essere arrestato o picchiato per niente. Solamente per il fatto di esistere. In alcune occasioni il neoassessore dell'Ambiente del comune di Padova, Alessandro Zan, nonchè presidente regionale di Arcigay, ha ribadito l'importanza di un'educazione al rispetto delle diverse tendenze sessuali, contro l'omofobia, da promuovere soprattutto nelle scuole e nei luoghi di ritrovo dei giovani.

CHIEDO UNA REAZIONE ALL'ARTICOLO: Ho detto qualcosa di irrispettoso nei confronti di omosessuali, lesbiche o transessuali? Ve lo chiedo perchè l'anno scorso il mio articolo sulla conclusione del Pride Village era stato ripreso da alcuni siti di gay, arcigay, Grillini, ecc... Quest'anno finora non lo vedo circolare. Allora mi chiedo se ho scritto qualcosa che non va o che offende, o addirittura di troppo scontato. Magari sono altri i motivi per cui non è stato citato, allora vuol dire che sento forte e provocatoria una frase che ho scritto: "Violenza è rifiutare e discriminare una persona perchè gay, violenza è anche imporre una nuova visione di coppia, di famiglia, di amore senza una adeguata preparazione culturale". Aspetto reazioni... grazie mille!

INCOMPRENSIONI CULTURALI

Non giustifico nè condanno l'atteggiamento di quei genitori nigeriani, che abitano in un quartiere a Padova vicino al mio, che non volevano permettere l'intervento di asportazione dell'occhio del proprio figlio, affetto da un tumore al bulbo oculare. Soltanto l'intervento delle forse dell'ordine e del tribunale dei minori di Venezia che hanno tolto la patria potestà ai genitori, è servito per poter iniziare l'intervento, che avverrà domattina presso l'ospedale di Padova.
"Marito e moglie, nigeriani, dicono di non essere intenzionati a procedere per via chirurgica e di sperare in un miracolo", scrive il giornlista sull'articolo di oggi.
Non so, mi viene spontaneo rispettare la loro scelta, perchè non è facile vedere un proprio figlio senza un occhio. Però nello stesso tempo quel figlio, senza intervento, è destinato a morire. E qua entrano in gioco diverse concezioni della vita, della realtà, della salute, della medicina, della fede...
Certo, povero bambino, dovrà vivere due volte discriminato: non solo per avere la pelle nera ma anche per non avere un occhio. Almeno mi auguro che possa ritornare nella sua famiglia, accolto e amato per quello che è.

venerdì 28 agosto 2009

I COSTRUTTORI DI VITA



(nella foto: gli arachidi non nascono dagli alberi!)

-Perché si prenda coscienza della militarizzazione del territorio
sostenendo nonviolentemente le ragioni della buona causa
di fronte ai soprusi, alle illegalità e alla rassegnazione.

Fiaccolata
Sabato 29 agosto 2009
ore 20.15
Concentramento e inizio fiaccolata alle ore 20.15 di fianco alla Caserma Chinotto, sede della Gendarmeria Europea e del COESPU, in via Medici a Vicenza.
Il percorso si snoderà per Via Castelfidardo, Via Prati, via Goldoni
e si chiuderà alla rotatoria di Viale Ferrarin - Viale Dal Verme.
Durante il percorso verranno fatte delle brevi soste con letture e testimonianze proposte dal Coordinamento cristiani per la pace, a sostegno del digiuno di don Bizzotto.


-Se la politica si è arresa all’insipienza, servono alternative sapienti
E' il tema scelto quest’anno per il Convegno di Asiago (VI) promosso dall'associazione Macondo (www.macondo.it), che si svolgerà sabato 29 e domenica 30 agosto. In continuità con quello dello scorso anno sull’amore politico, vuole essere un tentativo, il nostro, di vivificare le energie che legano tra loro il quotidiano, la cultura e la politica.
Non è sufficiente guardare ed elencare i problemi che esistono ma scoprire anche il positivo che, oggi, resta impensato e insperato. Al male che ci sta di fronte occorre individuare un’alternativa positiva, sognarla, sperarla. Spesso ci sentiamo
impotenti ad affrontare questo sistema di dominio, questa grande mistificazione che, biblicamente, potremmo chiamare idolatria.
Sappiamo, d’altra parte, che l’idolatria va in crisi appena si affaccia la vera speranza. Ogni cultura degenera,muore, si riduce a schema comportamentale di sopravvivenza se non recupera un orizzonte di speranza, se non è credibile. Oggi è prioritario aiutare la società a vedersi in quegli spazi che normalmente non percepisce e per fare questo è urgente avviare dei processi educativi, senza i quali nessuna azione politica riuscirà a generare futuro.

--La settimana prossima ai Giardini Sospesi (dietro Prato della valle)
Arci Padova, Comune di Padova e Carichi Sospesi
presentano
RECIPROCITTÀ
una rassegna di teatro, musica, danza e letteratura dedicata a NEDA,
un progetto per educare alle differenze
Le culture sono costruzioni in divenire permanente, realtà meticcie dove agiscono numerose sottoculture che, nel confronto con l’”altro” si trasformano di continuo.

I NUOVI MERCANTI DI MORTE



(nella foto: pensieri di un uomo impotente)

COPIO E INCOLLO ALCUNE FRASI DI UN ARTICOLO DELL'ESPRESSO
(27 agosto)

"Montagne d'armi per alimentare le guerre africane. Vendute da italiani. Un regime che chiede tangenti su tutti gli affari. Ecco la Libia con cui Berlusconi stringe patti segreti".

"Prima di Berlusconi un'altra incredibile squadra di imprenditori italiani era corsa a Tripoli per fare affari. Sono i nuovi mercanti di morte, figure inedite e sorprendenti di quarantenni che riforniscono gli eserciti africani di missili, elicotteri e bombardieri. E che passano in poche settimane dai cantieri edili alla compravendita di fucili d'assalto, tank e cannoni. Improvvisarsi commercianti di kalashnikov è facilissimo: trovarne mezzo milione sembra un gioco da ragazzi. Ma tutto è a portata di mano: caccia, radar, autoblindo. Si va direttamente alla fabbrica, in Cina, nell'ex Urss o nei paesi balcanici".

COME BERLUSCONI SI E' COMPRATO ANCHE IL PERDONO

LA PERDONANZA MEDIATICA
di VITO MANCUSO

Nella Chiesa antica la penitenza era una cosa seria. Riguardava peccati come l'omicidio, l'apostasia, l'adulterio e veniva amministrata in forma pubblica.

Dopo che il peccatore era stato escluso dalla comunità liturgica per un congruo periodo di tempo e aveva confessato al vescovo il proprio peccato. Il perdono liturgico si poteva ottenere solo una volta nella vita, e se poi si peccava di nuovo non c'era più possibilità di essere riammessi a pieno titolo nella comunità cristiana.
All'inizio del medioevo la penitenza divenne reiterabile, ma non per questo perse di rigore: i confessori (ruolo che prese a essere esercitato anche dai semplici preti) avevano a disposizione appositi libri, i cosiddetti "penitenziali", dove a determinati peccati si facevano corrispondere determinate pene secondo un tariffario oggettivo per evitare favoritismi e disposizioni "ad personam", possibili anche a quei tempi.
Per esempio il penitenziaro di Burcardo di Worms, databile intorno all'anno Mille, stabiliva che per un omicidio ci fossero 40 giorni consecutivi di digiuno a pane e acqua e poi 7 anni costellati da privazioni di ogni sorta, soprattutto astinenze sessuali; per un giuramento falso, sempre i canonici 40 giorni di digiuno da estendere poi a tutti i venerdì della vita; per un adulterio "penitenza a pane e acqua per due quaresime e per 14 anni consecutivi". E' importante notare che nel primo millennio l'assoluzione dei peccati veniva concessa solo dopo aver compiuto le opere penitenziali.

Con l'estendersi della mondanizzazione della Chiesa la procedura legata alla penitenza si fece più flessibile: l'assoluzione venne concessa subito dopo l'accusa a voce dei peccati da parte del penitente e a prescindere dall'esecuzione della penitenza assegnata, per soddisfare la quale, peraltro, nacque presto la pratica delle indulgenze. E' noto che fu proprio il persistente abuso della vendita delle indulgenze a costituire la causa della ribellione di Martin Lutero e la successiva divisione della Chiesa.

Nonostante ciò anche la perdonanza celestiniana del 1294 era, ed è, una cosa molto seria. Nella bolla d'indizione papa Celestino V fa ampio riferimento a Giovanni Battista, in particolare al suo martirio, visto che la perdonanza ricorre proprio il 29 agosto, giorno della celebrazione liturgica della decapitazione dell'ultimo grande profeta biblico.
E' noto infatti che Giovanni Battista finì in galera e poi venne decapitato per la sua severità morale, in particolare per aver richiamato il re Erode al rispetto della morale matrimoniale, infranta pubblicamente dal sovrano che conviveva illecitamente con la moglie del fratello Filippo, Erodiade, "donna impudica", come la definisce papa Celestino V nella bolla.
E' a tutti evidente che Giovanni Battista, seguendo lo stile degli altri profeti biblici, non aveva ancora sviluppato la sottile arte della diplomazia ecclesiastica, capace di distinguere tra vita privata e ruolo istituzionale dell'uomo politico, e così utile a navigare tra le tempeste del mondo senza perdere (fisicamente) la testa.
Nella sua ingenuità il Battista riteneva che per un uomo politico non fosse ipotizzabile nessuna distinzione tra vita privata e ruolo istituzionale: era così inesperto di come va il mondo da essere addirittura convinto che se un uomo non è in grado di governare bene e con equità la propria famiglia, meno che mai potrebbe governare bene e con equità la propria nazione.
Evidente che era un primitivo, ben al di sotto delle sottili distinzioni che si teorizzano in questi giorni al Meeting di Rimini e che consentono al segretario di Stato del Vaticano di cenare serenamente con l'attuale capo del governo italiano elevandosi mille miglia più in alto rispetto alla rozzezza del Battista con quel suo modo irrituale di sindacare sulla vita sentimentale del leader del suo tempo.

Ma se era seria la penitenza antica ed era seria la Perdonanza di papa Celestino, ancor più serio, terribilmente drammatico, è lo sfondo su cui tutto questo oggi si ripresenta, cioè il terremoto del 6 aprile coi suoi 308 morti, 1500 feriti e le decine di migliaia di sfollati.
Nella celebrazione della perdonanza celestiniana di quest'anno all'Aquila si intrecciano quindi tre realtà che meritano rispetto incondizionato da parte di ogni coscienza adeguatamente formata, tanto più se cattolica visto il patrimonio spirituale che è in gioco.
Sarebbe stato quindi auspicabile che la gerarchia ecclesiastica non avesse consentito di sfruttare un evento del genere per speculazioni politiche, concedendo visibilità e "perdonanza mediatica" a chi, accusato di aver avuto a che fare con un buon numero di Erodiadi, non ha mai accettato di rispondere pubblicamente e analiticamente alle precise domande in merito, come invece il suo ruolo istituzionale gli impone.
E' chiaro a tutti infatti che all'homo politicus, a ogni homo politicus, non interessano le indulgenze ecclesiastiche, neppure quelle plenarie (le quali peraltro si possono ottenere in ognuna della nostre chiese con relativa facilità, rivolgersi al proprio parroco per sapere come).

All'homo politicus interessa solo la sua riserva di caccia, l'elettorato, e sa bene che la vera indulgenza al riguardo non la si ottiene confessandosi e comunicandosi e facendo tutte le altre pratiche devote prescritte da papa Celestino otto secoli fa, ma semplicemente apparendo in tv accanto al potente porporato sorridente e benevolente.
E' questa l'indulgenza che il capo del governo, abilissimo homo politicus, cerca, ed è questa l'indulgenza che il segretario di Stato Vaticano gli concederà, con buona pace della testa di san Giovanni Battista, di Celestino V e della sua Perdonanza.

Non posso concludere però senza chiedermi se questo spensierato teatro di potenti che si legittimano a vicenda non abbia qualcosa a che fare con quel nichilismo a proposito del quale Benedetto XVI ha avuto di recente parole di pesantissima condanna.
Il fatto che la gerarchia della Chiesa cattolica teoreticamente condanni il nichilismo e poi praticamente lo alimenti, si può spiegare solo con una sete infinita di potere, la quale non giace nelle coscienze dei singoli prelati ma è intrinsecamente connaturata alla struttura di cui essi sono al servizio.
La cosa è tanto più drammatica perché forse mai come ora gli uomini sentono il bisogno di apprendere l'arte del perdono e della riconciliazione.


(Tratto da: “Repubblica” del 28.08.2009)

giovedì 27 agosto 2009

IL DIGIUNO DI DON ALBINO

Piena solidarietà con don Albino e il suo digiuno di protesta contro la base militare Dal Molin a Vicenza. Stamattina alle 12 conferenza stampa davanti alla sua roulotte. Il suo digiuno provoca riflessioni, anche se difficilmente riuscirà a interrompere il lavoro delle ruspe. La sua lettera è stata pubblicata oggi dal Mattino di Padova, in prima pagina.
Un digiuno serve, lo vorrei fare anch'io davanti al duomo di Padova, in segno di protesta contro le ingiustizie all'interno dell'istituzione ecclesiastica. Proprio ieri ho incontrato un altro amico prete, stanco di sentirsi un burocrate da scaricare di parrocchia in parrocchia. Digiunare contro le armi e la guerra è abbastanza condiviso anche dentro la Chiesa, ma digiunare contro le armi che la Chiesa usa per distruggere psicologicamente i suoi figli, è ancora impensabile. Vedremo gli effetti del digiuno di don Albino, all'ottavo giorno, in pieno Ramadan.

mercoledì 26 agosto 2009

IL VALORE DEI SOLDI



(ballerine del Sea Palace, Limbè-Camerun, nel corridoio del locale, in attesa di esibirsi)

LO STRANIERO CHE CI SALVA

"Non sono venuto a portare la pace, ma una spada!" Sono parole messe in bocca a Gesù dagli evangelisti che richiamano la coerenza del messaggio cristiano, capace di dividere quando serve. Chissà, forse la questione immigrazione, lo straniero, riuscirà a rompere e ridimensionare tacite alleanze tra Stato italiano e Chiesa CEI, che risalgono ai tempi del concordato.
Siamo qui che attendiamo prese di posizioni nette da parte dei rappresentanti ufficiali della Chiesa, affinchè riconoscano come l'ideologia leghista sia nettamente in contrapposizione con l'ideale evangelico. E che rinuncino a quei soldi per le scuole cattoliche, in cambio di una libertà che li renderà più credibili.

NOTIZIE DALL'ECUADOR

Fabio è arrivato bene, con tutte le valigie e la chitarra.
Al centro Proaño di Quito lo hanno accolto bene.
Ora deve trovare lavoro, e finora ha già ricevuto due proposte: una come responsabile al centro Fepp, nell´equipe di Coca, in foresta, a dieci ore di bus da Quito, e un'altra in città come educatore, creando anche nuovi progetti.
In Ecuador mancano i finanziamenti per progetti sociali... così come sta succedendo in Italia!
Fabio mi ricorda che entrambe le realtà sono mal viste dalla chiesa-istituzione!
Buona scelta, allora, noi ti pensiamo.

DIO NON PUO' ESSERE COSI' ASSURDO

RICEVO E PUBBLICO QUESTA BREVE LETTERA

In chiesa hanno letto un brano dell'Antico Testamento: parlava di una madre
che ha preferito veder morti 7 figli (Maccabei)piuttosto che vederli
disobbedire alla legge (mangiare carne di maiale).
Il parroco l'ha decantata come esempio di madre... A me sono venuti in mente i testimoni di Geova, in ospedale danno i numeri per una trasfusione; i musulmani che non vogliono bere l'acqua mentre raccolgono i pomodori nei campi... John Travolta che non cura il figlio autistico...
E' tutto così assurdo! Dio non può essere così assurdo, ma noi uomini siamo proprio ridicoli!
Ti ammiro tanto
Ciao Laura

DUE ONOREVOLI AL PRIDE VILLAGE

REAZIONI A PELLE SUL DIBATTITO: QUALE FUTURO PER LA SINISTRA?

Ho partecipato, ieri sera, al dibattito con l'On. Debora Serracchiani, europarlamentare del PD, e l'On Fulvia Bandoli, di Sinistra e Libertà, sul futuro della sinistra italiana, svoltosi al Pride Village di Padova. In realtà si è parlato molto del passato e degli errori che la sinistra ha fatto e sta facendo nel non riuscire a proporsi come alternativa autorevole al centrodestra di Berlusconi e Bossi. "Manca una squadra di politici che diriga la sinistra" sostiene la Bandoli che non crede in un leader, solo, e sempre meno potente dal punto di vista economico di Silvio. La Serracchiani è più ottimista e appoggia la candidatura di Franceschini come segretario del PD. "Mi è simpatico - afferma la giovane europarlamentare - e ha dato prova di avere coraggio".
Le reazioni del pubblico non mancano. Più che domande, voglia di parlare. Sì, c'è bisogno di parlare di politica, di esprimere le proprie idee, di essere ascoltati. Qualcuno si infiamma: un giovane 23enne si traveste da Grillo e ricorda che siamo governati da corrotti e pregiudicati. Una donna dipietrina chiede di affrontare temi concreti, dal precariato al conflitto di interessi.
Il clima è caldo, ma nello stesso tempo interessante. Alcuni intervengono spontaneamente dal pubblico con qualche frase provocatoria. Gli applausi approvano gli interventi. I nostalgici di Berlinguer si fanno sentire.
Nessuna conclusione, nessuna risposta, nessuna certezza... comunque è stato bello ascoltar parlare di politica dal vivo, piuttosto che addormentarsi davanti a Porta a Porta!

SUL TESTAMENTO BIOLOGICO


NICOLA MARTINELLI
ALLA FINE DECIDO IO
IL TESTAMENTO BIOLOGICO VISTO DA CITTADINI - PROFESSIONISTI - POLITICI LEADER RELIGIOSI

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=313418

Ecco la presentazione dell'autore, che conosco e di cui apprezzo il lavoro:

Il TESTAMENTO BIOLOGICO è un documento scritto, attraverso cui una persona dichiara in piena lucidità mentale, quali terapie accettare o non accettare nel caso si trovasse in condizioni di incapacità in tema di trattamento medico, ossia: idratazione, alimentazione, ventilazione forzata……….. È uno strumento da far valere nel momento in cui la persona perdesse l’autosufficienza e non fosse più in grado di intendere e di volere e quindi di decidere a causa di gravi patologie, ictus, incidenti, stato vegetativo. È un tema da lungo tempo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico..

Questo libro vuole offrire un contributo serio ed approfondito, in una forma divulgativa ed agile alla riflessione sul testamento biologico, sui diritti del malato terminale, sulle competenze necessarie per accompagnare una persona che si trovi alle frontiere della vita. Contiene inoltre uno specifico approfondimento sui rapporti tra religioni e questioni bioetiche.

Il testo si rivolge a tutti i cittadini che quotidianamente si prendono cura dei propri cari in fase terminale di malattia, ai professionisti: medici, infermieri, assistenti sociali, operatori socio sanitari, educatori, ministri del culto, ai volontari che li accompagnano, ai politici impegnati a legiferare sul testamento biologico, ai leader religiosi.

Il titolo programmatico del testo “Alla fine decido Io” vuole indicare un percorso affinché ciascuno si prenda la vita nelle proprie mani e venga riconosciuto ad ogni cittadino il diritto di vivere e morire alla luce delle sue convinzioni civili, religiose, etiche, delle sue idee sul perché la vita abbia valore e dove risieda quel valore.

Il testo si articola in 5 capitoli.

Il primo presenta lo stato della questione, i temi eticamente sensibili: accanimento terapeutico, eutanasia, terapia del dolore, testamento biologico.

Il secondo rappresenta una riflessione approfondita intorno ad un tema particolarmente dibattuto: il testamento biologico come punto d’incontro tra visioni diverse. Vedremo i risultati di un sondaggio, il significato profondo del testamento biologico, i nodi non ancora risolti, le metodologie e gli strumenti per porlo in essere, una sintesi dei vari disegni di legge in discussione in parlamento.

Nel terzo sono enunciati i diritti del malato terminale, i riferimenti normativi, il consenso informato, il diritto a non sapere. In questo capitolo sono presentati due casi che per parecchi mesi hanno spaccato l’opinione dei cittadini e della politica italiana: il caso Welby e il caso Englaro. Faremo luce sui punti essenziali.

Nel quarto vedremo quale ruolo sono chiamati a svolgere i professionisti dell’aiuto, le competenze necessarie nel lavoro di cura, i valori di riferimento. Inoltre vedremo più da vicino un ambito che intercetta tante situazioni di uomini e donne che si trovano alle frontiere della vita: l’ospedale. Prenderemo in considerazione una metodologia operativa: il lavoro di rete.

Nel quinto capitolo si rifletterà su come le religioni si collochino nel dibattito e se sia possibile una convergenza. Sono proposte 5 visioni differenti: ebraica, cattolica, valdese, islamica, laica e se sia pensabile e possibile una sintesi.

MATRIMONI DI COMODO NON SOLO TRA IMMIGRATI

CI SONO MATRIMONI COMBINATI ANCHE TRA I VIP DI CASA NOSTRA
di Federico Bollettin

Da quando sono entrate in vigore le norme del nuovo pacchetto sicurezza stanno saltando i cosiddetti “matrimoni combinati”, tra coppie miste o tra coppie di immigrati che non sono entrambi in possesso del regolare permesso di soggiorno. Dalle statistiche esiste in Italia un 30 per cento dei matrimoni misti che ha per obiettivo l'ottenimento della cittadinanza italiana. Più difficile invece è calcolare la percentuale dei matrimoni di comodo tra gli immigrati o tra gli italiani stessi. Alcuni uomini stranieri mantengono ad esempio due famiglie, una in Italia (quella di comodo) e una nel loro Paese di provenienza (quella reale). Anche a casa nostra, però, non è raro che tra i vip i matrimoni siano solo un modo per fare gossip o per aumentare il proprio conto in banca. Matrimoni combinati regolarizzati?
Ritornando al caso specifico, emblematico è quanto è successo a Verona: su 22 matrimoni civili che avrebbero dovuto essere celebrati a Palazzo Barbieri sabato 8 agosto, la metà sono saltati. Non si esclude, però, che in futuro le organizzazioni criminali troveranno un altro escamotage per vendere permessi di soggiorno in cambio di cospique somme di denaro (che vanno dai 5mila ai 20mila euro). Comunque la vita si fa sempre più dura per chi mente in amore. Per la giovane moldava irregolare sarà più difficile ora sposare il vedovo pensionato, che cerca compagnia dopo la morte della moglie. Dall'altra parte, però, anche per chi non mente ma purtroppo è clandestino in Italia, non è più possibile unirsi in matrimonio. É quello che è successo a Jennifer e Mike, di nazionalità nigeriana, che convivono ormai da un paio d'anni ed hanno un bambino di qualche mese. Nonostante avessero fissato ancora a giugno la data del loro matrimonio, da celebrare giovedì prossimo in un comune della bassa padovana, nessuna telefonata li ha informati della loro situazione irregolare, secondo le nuove norme. I funzionari del comune di Padova hanno cercato invece di contattare gli interessati per anticipare la data delle nozze prima dell'8 agosto. Un gesto lodevole che ha premiato le coppie realmente convinte di tale atto giuridico e soprattutto del loro amore. A Jennifer e Mike non resta che andare in Nigeria per celebrare il loro matrimonio. Poi solamente chi dei due possiede il permesso di soggiorno potrà tornare in Italia ed avviare la pratica per il ricongiungimento familiare. Un vero inferno dal punto di vista burocratico, economico, fisico ed emotivo. Così salteranno molti matrimoni combinati ma anche gli equilibri di molte coppie che si amano sul serio.

(pubblicato da "Il Mattino di Padova" martedì 25 agosto)

lunedì 24 agosto 2009

UN VERO UOMO

"Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti" Caparezza

Aggiungo, un vero uomo dovrebbe cambiare i pannolini! (sporchi di cacca)

TRA DIGIUNI E MOTIVAZIONI VARIE

E'iniziato il digiuno del Ramadan per i musulmani, perchè l'ha detto Maometto o per altre motivazioni più profonde. Don Albino Bizzotto digiuna in segno di protesta davanti alle ruspe che stanno lavorando per il raddoppio della base militare Dal Molin a Vicenza. Il mio vicino di casa sta digiunando in seguito ad un'operazione chirurgica. Da oggi un'amica ha deciso di iniziare la dieta, per l'ennesima volta!

domenica 23 agosto 2009

AMORE SENZA CONFINI

Ieri ho partecipato al matrimonio civile di due amici nigeriani, oggi mi aspetta quello religioso. All'inizio, in base alle nuove disposizioni del pacchetto sicurezza, non poteva essere celebrato. Poi, il sindaco, mosso dal buon senso (visto che la data era già stata fissata da fine giugno) ha deciso di celebrare il rito. Fino a quando dureranno le eccezioni?!

BOSSI E IL VATICANO


Viene ribaltato il risultato. Anche alcuni vescovi si indignano delle parole, e di come vengono espresse, di un paladino della cattolicità in Italia: Umberto Bossi. Non era lui che si batteva per non togliere i crocifissi dalle aule delle scuole e dalle pareti dei luoghi pubblici? Ebbene, cosa sta facendo per i crocifissi viventi che approdano sulle coste italiane? Intanto i vescovi parlano di diritti degli immigrati, ed è una cosa buona. Un primo tentativo di contropiede che non necessariamente si trasformerà in rete! Intanto assistiamo al match, mediatico naturalmente, sapendo che già da alcuni anni gruppi di persone lottano controno le leggi razziali e discriminatorie della Lega e di altri partiti.